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L’ultimatum di Trump ad Hamas: “Liberi tutti gli ostaggi”. La replica: “Pronti a trattare, ma ritiro di Israele e regole chiare sul fine guerra”

Gaza, "21 uccisi oggi: colpita scuola-rifugio. 5 morti di fame". L'Alta Corte israeliana: "Detenuti denutriti, fornire cibo". Ben Gvir attacca: "Vergogna"
L’ultimatum di Trump ad Hamas: “Liberi tutti gli ostaggi”. La replica: “Pronti a trattare, ma ritiro di Israele e regole chiare sul fine guerra”
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Hamas: “Pronti a sederci al tavolo delle trattative per dichiarazione chiara sulla fine della guerra”

Hamas ha dichiarato questa sera di essere pronta a riprendere i negoziati “immediatamente” dopo aver ricevuto una nuova proposta da Washington. “Hamas accoglie con favore ogni passo che possa contribuire agli sforzi per porre fine all’aggressione contro il nostro popolo, e sottolinea di essere immediatamente disposta a sedersi al tavolo dei negoziati per discutere il rilascio di tutti gli ostaggi, in cambio di una dichiarazione chiara sulla fine della guerra e sul ritiro completo dalla Striscia di Gaza, nonché della creazione di un comitato per la gestione della Striscia da parte di palestinesi indipendenti, che entri in funzione immediatamente, con un impegno esplicito e dichiarato da parte del nemico a rispettare gli accordi, al fine di evitare il ripetersi di precedenti situazioni in cui sono stati raggiunti accordi, ma poi respinti o annullati”, ha scritto in una dichiarazione su Telegram.

  • 10:01

    Media: “Usa hanno trasmesso ad Hamas principi per un accordo globale”

    Gli Stati Uniti hanno trasmesso ad Hamas una nuova serie di principi per un accordo globale. Lo riporta l’emittente pubblica israeliana Kan, precisando che non si tratta di una formulazione completa e formale di una proposta, ma piuttosto di principi che dovrebbero dettare la prosecuzione dei negoziati. L’offerta, si legge sul sito internet della tv pubblica, è stata presentata attraverso la mediazione di Gershon Baskin, già in precedenza negoziatore con Hamas. Baskim avrebbe ricevuto la proposta dall’inviato speciale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Steve Witkoff. 

  • 09:59

    Grossi (Aiea): “Opacità di Israele. C’è consenso generale nel ritenere che abbia già l’arma atomica”

    Il rischio di un conflitto nucleare è più alto rispetto al passato. A dichiararlo è Rafael Grossi, 64 anni, argentino, direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) dal 2019. “Senza voler diffondere il panico, purtroppo rispondo di sì”, spiega replicando ad una domanda in un’intervista a Repubblica. “Il processo di disarmo o riduzione controllata degli arsenali nucleari si è interrotto, chi ha armi atomiche ne produce di più, Cina inclusa. Sento parlare con disinvoltura di attacchi nucleari tattici, un segnale negativo. E poi un terzo elemento. Ci sono Paesi che non hanno l’atomica i cui governanti cominciano a dire, pubblicamente, che è il caso di dotarsi di ordigni nucleari”. Nell’intervista, in cui parla della situazione iraniana e ucraina, Grossi risponde anche ad una domanda su Israele: “Israele – afferma – ha una politica di opacità, non comunica. C’è consenso generale nel ritenere che abbia già l’arma atomica”. “Non è che lo negano – precisa, rispondendo ad una domanda – non ne parlano. Dicono che non è un tema da discutere pubblicamente”.

  • 09:44

    Cavi recisi nel Mar Rosso: interrotto accesso a Internet in Medio Oriente, India e Pakistan

    Il taglio dei cavi sottomarini nel Mar Rosso ha interrotto l’accesso a Internet in alcune zone del Medio Oriente, anche se non è ancora chiaro cosa abbia causato l’incidente. Si teme che i cavi siano stati presi di mira dai ribelli Houthi dello Yemen nel corso di una campagna nel Mar Rosso, nel tentativo di esercitare pressioni su Israele affinché ponga fine alla guerra contro Hamas nella Striscia di Gaza. Ma gli Houthi hanno negato di aver attaccato le linee. Microsoft ha annunciato che il Medioriente “potrebbe subire un aumento della latenza a causa dei tagli alle fibre sottomarine nel Mar Rosso”. L’azienda con sede a Redmond, Washington, non ha fornito immediatamente ulteriori dettagli, anche se ha affermato che il traffico Internet che non passa attraverso il Medio Oriente “non è influenzato”. NetBlocks, che monitora l’accesso a Internet, ha affermato che “una serie di interruzioni dei cavi sottomarini nel Mar Rosso ha compromesso la connettività Internet in diversi paesi”, tra cui India e Pakistan. Ha attribuito la responsabilità a “guasti che hanno interessato i sistemi di cavi SMW4 e IMEWE vicino a Jeddah, in Arabia Saudita“.

  • 09:42

    Al Jazeera: ” Diciassette morti nella notte a Gaza city”

    Diciassette persone sono morte a Gaza City negli attacchi notturni portati avanti dalle forze armate israeliane. Lo riporta Al Jazeera che cita fonti mediche.
    Il bilancio include sei persone uccise dopo che le forze israeliane hanno bombardato una scuola, la Al-Farabi, trasformata in rifugio per sfollati a ovest di Gaza City. Sempre secondo l’emittente qatarina, nel quartiere Sheikh Radwan di Gaza City, almeno altre nove persone sono state uccise, tra cui quattro bambini, dopo che le forze israeliane hanno attaccato una tenda e una casa, e altri due bambini sono stati uccisi quando l’Idf ha preso di mira una tenda che ospitava sfollati nel quartiere Remal di Gaza City. 

  • 09:41

    La Jihad Islamica rivendica lancio razzi verso Israele

    La Jihad Islamica Palestinese ha rivendicato il lancio di due razzi questa mattina dalla Striscia di Gaza verso il sud di Israele. In una dichiarazione su Telegram, il gruppo afferma di aver lanciato due razzi contro la città meridionale di Netivot. Un razzo è stato intercettato e il secondo ha colpito un’area non abitata, secondo le Forze di difesa israeliane. Non ci sono state segnalazioni di feriti. Lo riporta il Times of Israel.

  • 09:38

    Due razzi sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza verso comunità israeliane

    Due razzi sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza verso comunità israeliane poco prima delle 7, ora italiana. Uno dei razzi è stato intercettato, mentre il secondo è caduto in un’area disabitata. Lo rende noto l’esercito israeliano (Idf) sul suo canale Telegram. I razzi hanno fatto scattare le sirene nella città di Netivot e in diverse comunità circostanti. Il servizio di emergenza Magen David Adom, spiega The Times of Israel sul suo sito, ha affermato che non ci sono state segnalazioni immediate di feriti. Non sono stati segnalati danni. 

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