Media: Idf ha ucciso quattro palestinesi in cerca di aiuti vicino a Gaza City
Le forze israeliane avrebbero ucciso quattro palestinesi in cerca di aiuti mentre attraversavano una zona militare a sud di Gaza City, regolarmente utilizzata per raggiungere un punto di distribuzione di cibo. Lo riporta la testata israeliana Haaretz, citando quanto riferito dall’ospedale Al-Awda e due testimoni. I soldati israeliani hanno aperto il fuoco contro una folla diretta verso un sito gestito dall’ente israelo-statunitense Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), nell’area del corridoio di Netzarim, a centinaia di metri dal sito, riferiscono le testimonianze.
“Gli spari erano indiscriminati”, ha detto Mohamed Abed, padre di due figli, proveniente dal campo profughi di Bureij. Così come Aymed Sayyad, un altro palestinese in cerca di aiuti, Abed ha affermato che i soldati hanno aperto il fuoco quando un gruppo vicino alla parte anteriore della folla ha spinto verso il sito prima della sua apertura programmata, racconta Haaretz. Sayyad ha detto che lui e altri hanno aiutato due persone ferite da colpi d’arma da fuoco. In una mail, la Ghf ha risposto che “l’incidente non si è verificato vicino al nostro sito né come descritto”, mentre l’esercito israeliano non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento, riferisce la testata.
Al Jazeera, 34 uccisi in attacchi israeliani a Gaza dall’alba
Salgono a 34 le persone uccise negli attacchi israeliani a Gaza dall’alba. Lo scrive Al Jazeera citando fonti mediche della Striscia. Tra le vittime, nove erano in attesa di ricevere aiuti umanitari.
Ministro israeliano attacca quello olandese sulle sanzioni mancate a Tel Aviv
“L’Europa deve scegliere: Israele o Hamas. Ogni azione contro Israele serve direttamente l’asse jihadista in Medio Oriente”. Lo scrive in un post su X il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sàar, criticato l’omologo olandese Caspar Veldkamp che ha annunciato le sue dimissioni per non essere riuscito a far approvare nuove sanzioni Ue contro Israele per la guerra a Gaza, mossa che gli è valsa il sostegno di Hamas. Hamas “ormai elogia l’ex ministro degli Esteri olandese Caspar Veldkamp, promotore delle sanzioni contro Israele nell’Unione europea. Così come ha elogiato Emmanuel Macron e i suoi partner per aver riconosciuto ‘uno Stato palestinesè – una mossa che Hamas ha definito ‘il frutto del 7 ottobrè”, scrive Sàar. La settimana scorsa Veldkamp, ex ambasciatore in Israele, aveva annunciato al parlamento olandese l’intenzione di proporre nuove misure in risposta all’offensiva israeliana pianificata su Gaza City e altre aree densamente popolate. Non essendo riuscito a ottenere il sostegno dei partner di coalizione, ha dichiarato ai giornalisti di essersi dimesso perché si sentiva incapace “di attuare personalmente la politica e tracciare la rotta che ritenevo necessaria”.
Hamas: “Netanyahu il vero ostacolo al cessate il fuoco”. E attacca anche Biden
Hamas ha accusato sia il Governo israeliano sia la precedente amministrazione statunitense di Joe Biden di aver sabotato le negoziazioni di pace per Gaza. Secondo Hamas, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe rifiutato la scorsa settimana un’offerta di pace accettata dall’organizzazione terroristica, che avrebbe potuto porre fine al conflitto ed evitare l’occupazione della città di Gaza. La denuncia fa riferimento a un’intervista rilasciata alla tv israeliana dall’ex portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Matthew Miller, nella quale conferma che Netanyahu stava ostacolando i negoziati a causa della sua “intransigenza”, mentre la Casa Bianca preferì non rendere pubbliche le tensioni “per non aiutare Hamas”.
“Queste ammissioni statunitensi, e prima di esse quelle israeliane, confermano che Netanyahu è il vero ostacolo agli accordi di scambio e al cessate il fuoco”, ha dichiarato Hamas in un comunicato diffuso dall’agenzia palestinese Safa. Secondo il movimento, l’offerta respinta da Netanyahu sarebbe stata molto simile a quella presentata dall’attuale inviato statunitense nella regione, Steve Witkoff, elaborata seguendo le linee guida israeliane.
Hamas ha ribadito di aver mostrato apertura verso una soluzione negoziata: “Abbiamo accettato un accordo parziale e abbiamo dimostrato disponibilità per un accordo integrale, ma Netanyahu rifiuta tutte le soluzioni”, ha affermato l’organizzazione. Il movimento ha inoltre insistito: “L’accordo su un cessate il fuoco è l’unica strada per la restituzione dei prigionieri, e Netanyahu si assume la piena responsabilità per il destino dei prigionieri che restano in vita”.
Israele ha bombardato la capitale dello Yemen: “Anche vicino alla sede presidenziale”
Le forze israeliane hanno bombardato la capitale yemenita Sanaa, colpendo l’area nei pressi del complesso presidenziale e alcune basi missilistiche. Lo riferisce la tv degli Houthi, al Masirah.
Ministero Salute Gaza (Hamas): “Più di 62600 morti”. Da fine maggio 2mila vittime tra chi aspettava aiuti
Secondo il ministero della Salute palestinese (gestito da Hamas) dall’ottobre 2023 gli attacchi israeliani hanno causato almeno 62.686 morti e 157.951 feriti. Solo nelle ultime 24 ore, gli ospedali della Striscia di Gaza hanno ricevuto i corpi di 64 persone e 278 feriti, mentre altre 19 persone sono morte e 123 sono rimaste ferite mentre cercavano aiuti. Lo riporta Al Jazeera.
Da quando alla fine di maggio è stato istituita la Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), sostenuta da Stati Uniti e Israele, le vittime tra chi cercava assistenza sono salite a 2.095, con più di 15.431 feriti. Gli ospedali della Striscia, già oberati, continuano a ricevere costantemente nuovi pazienti, in un contesto di emergenza umanitaria sempre più drammatica, riporta l’emittente.
Ministro ultradestra: “Gantz ci ha messo in questa situazione”
Dopo Ben Gvir, anche il ministro del Patrimonio israeliano, Amichay Eliyahu, chiude la porta alla proposta di un governo di unità nazionale lanciata da Benny Gantz. Il suo ingresso nell’esecutivo – dice Eliyahu – riporterebbe il Paese a quella “mentalità imperfetta” che ha lasciato Israele impreparato davanti agli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023. Figure come Gantz sono quelle che “ci hanno portato nella difficile situazione in cui ci troviamo”, ha detto il responsabile dell’ultradestra citato dai media di Tel Aviv.
Rapporto Nazioni Unite: “A Gaza danneggiato il 97 per cento delle scuole”
Secondo un rapporto dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione (Unrwa), basato su immagini satellitari del Centro satellitare dell’Onu, prima dello scorso 8 luglio quasi il 97% delle scuole nella Striscia di Gaza risultava danneggiato. Il documento rileva che 518 edifici scolastici su 564 richiederanno una ricostruzione completa o importanti lavori di riabilitazione per tornare operativi. Dal 7 ottobre 2023, 432 scuole – pari al 76% del totale – sono state colpite direttamente durante i bombardamenti.
Sanders e la trumpiana di ferro Greene d’accordo: “Mettere fine a carestia”
Il senatore Bernie Sanders e la trumpiana di ferro Marjorie Taylor Greene sono agli opposti ma su un tema sembrano andare d’accordo: mettere fine alla carestia a Gaza. “Il presidente Trump ha il potere di mettere fine alla carestia. Invece non fa nulla. Basta con i soldi dei contribuenti alla macchina da guerra di Netanyahu“, ha detto Sanders. “Gli innocenti di Gaza non hanno ucciso e rapito gli innocenti di Israele il 7 ottobre. Così come abbiamo provato compassione per le vittime e le famiglie del 7 ottobre, come non possiamo parlare e non provare compassione per gli innocenti e i bambini di Gaza?”, ha sottolineato Greene, osservando come gli Stati Uniti danno sostegno finanziario e militare a Israele e questo “significa che ogni contribuente sta giocando un ruolo nelle azioni militari di Israele”.