Il mondo FQ

Terremoto in Myanmar, si teme l’ecatombe e migliaia di morti. “Comunicazioni interrotte”

Le ong chiedono alla giunta militare di consentire il passaggio degli aiuti. Intanto si continua a scavare sotto le macerie e si ipotizzano migliaia di morti
Terremoto in Myanmar, si teme l’ecatombe e migliaia di morti. “Comunicazioni interrotte”
Icona dei commenti Commenti
In Evidenza

IL PUNTO – Devastante terremoto nel Myanmar: si temono migliaia di morti. Danni anche in Thailandia

Un terremoto potentissimo e devastante. Scene da un’apocalisse nel Myanmar, dove la terra ha tremato con una potenza enorme, causando vittime e distruzione e aggravando la situazione di uno dei paesi più poveri dell’Asia. La scossa – 300 volte quella che colpì Amatrice nel 2016-  potrebbe aver provocato migliaia di morti. La scossa, di magnitudo 7.7 con epicentro a 18 chilometri a ovest di Mandalay, la seconda città più grande del paese, ha causato anche danni nella vicina Thailandia ed è stata avvertita in Cina.

Pochi minuti dopo, è stata registrata una scossa di assestamento di magnitudo 6.4. La giunta militare che governa il Myanmar dopo il colpo di stato del 2021 ha indicato che è di almeno 144 vittime e 730 feriti i primi numeri ufficiali. Ma “è destinato ad aumentare”, ha avvertito il capo della giunta militare, il generale Min Aung Hlaing. Secondo il portale di notizie locali ‘Eleven Myanmar’, cinque bambini e un novizio sono morti nel crollo del monastero di Wailuwun a Toungoo.

Di certo, per avere un quadro completo degli effetti del sisma ci vorranno giorni. Anche perché ricavare informazioni è difficile, visto il rigido controllo sui media esercitato dalle autorità. Una delle certezze riguarda la potenza del sisma, avvenuto alle 12.55 ora locale: secondo un geofisico del National Earthquake Information Center degli Stati Uniti, William Yeck, è stato simile a quello, di magnitudo 7.8, che ha colpito la Turchia centrale e la Siria occidentale nel 2023 causando oltre 53mila vittime.

Le drammatiche immagini che arrivano da Mandalay – strade piegate e crepate, crolli di edifici – hanno sollevato ulteriori preoccupazioni su come i soccorritori potranno raggiungere alcune aree di un paese già alle prese con una terribile crisi umanitaria. A Mandalay una parte dell’ex palazzo reale e diversi edifici sono stati danneggiati. Nella regione di Sagaing è crollato lo storico ponte Ava, costruito nel 1934 dai britannici e ricostruito dopo l’indipendenza. La Croce Rossa internazionale ha espresso forte preoccupazione “per le dighe su larga scala. Prevediamo che l’impatto sarà piuttosto grande”.

A rendere ancora più complicati i soccorsi, anche il fatto che molti dei territori colpiti dal sisma sono controllati dai ribelli che resistono militarmente alla giunta. La catastrofe ha spinto la giunta al potere a fare un raro appello alla comunità internazionale per ottenere aiuti: “Vorrei estendere un invito aperto a tutte le organizzazioni e nazioni disposte a venire ad aiutare le persone bisognose nel nostro Paese”, ha detto Min Aung Hlaing. L’appello è stato recepito fra gli altri da Donald Trump. “Daremo una mano ha detto il presidente americano”. “Il terremoto non poteva arrivare in un momento peggiore”, ha dichiarato Joe Freeman, ricercatore di Amnesty International per il Myanmar, citato dalla Cnn. “Più di tre milioni di persone sono ancora sfollate internamente a causa del conflitto armato che infuria dal colpo di stato militare del 2021”.

Il paese “è devastato da attacchi aerei militari e scontri tra gruppi di resistenza e l’esercito”. In Thailandia il bilancio parla di dieci vittime e 100 dispersi. Un palazzo in costruzione è crollato, decine di persone sono ancora sotto le macerie e i servizi di soccorso sono impegnati in una corsa contro il tempo. In ogni caso, la premier Paetongtarn Shinawatra ha dichiarato che la situazione nel paese “sta iniziando a migliorare” e le persone possono tornare al sicuro all’interno delle abitazioni”. Circa 12 scosse di assestamento, ha detto la premier, sono state avvertite dopo il terremoto, spiegando che non c’è rischio di tsunami poiché il sisma è avvenuto abbastanza lontano dalla costa. La grande area metropolitana di Bangkok ospita oltre 17 milioni di persone, molte delle quali vivono in appartamenti nei grattacieli. La scossa ha spinto migliaia di loro a riversarsi in strada. 

  • 13:56

    Caritas: “Molti ancora dispersi, comunicazioni interrotte”

    “Tutti gli operatori e le operatrici sono al sicuro, ma alcune delle case dove vivono, nella diocesi di Mandalay, sono crollate. Le telecomunicazioni sono limitate. Il direttore della diocesi di Mandalay ha riferito che molte persone nella città sono ancora disperse. È impossibile contattare i propri familiari a causa dell’interruzione delle comunicazioni. Caritas Italiana – assicura il direttore don Marco Pagniello – è in contatto con Caritas Internationalis e segue con attenzione gli sviluppi e l’evolvere dell’emergenza. Esprimiamo tutta la nostra vicinanza alla popolazione del Myanmar e alla Chiesa locale, così duramente colpite da questa nuova tragedia”.

  • 13:44

    Hrw e Amnesty: “La giunta consenta l’accesso umanitario”

    Human Rights Watch e Amnesty International hanno chiesto alla giunta militare del Myanmar di consentire “l’accesso umanitario senza ostacoli a tutte le organizzazioni umanitarie”. “La giunta del Myanmar dovrebbe immediatamente facilitare l’accesso umanitario alle aree colpite dal terremoto. L’esercito ha una storia spaventosa di blocco degli aiuti in seguito a calamità naturali, privando le persone di assistenza e aumentando la sofferenza delle comunità colpite”, ha affermato Bryony Lau, vicedirettore per l’Asia di Human Rights Watch. 

  • 13:42

    Premier Thailandia: “Dopo la scossa, la situazione è in via di miglioramento”

    La situazione in Thailandia “sta iniziando a migliorare” e le persone possono tornare al sicuro all’interno delle abitazioni. Lo ha detto la premier thailandese, Paetongtarn Shinawatra, dopo che un forte terremoto nel vicino Myanmar ha fatto crollare un edificio, chiuso le scuole e creato una “zona di emergenza” nella capitale thailandese, Bangkok. Lo riporta la Cnn. “È ora sicuro per tutti tornare nelle loro sistemazioni“, ha dichiarato. “Gli edifici con problemi sono quelli in costruzione, dove sia l’integrità strutturale che la stabilità delle pareti sono preoccupazioni”. Circa 12 scosse di assestamento, ha detto la premier, sono state avvertite dopo il terremoto, spiegando che non c’è rischio di tsunami poiché il terremoto è avvenuto abbastanza lontano dalla costa. “Vogliamo rassicurare il pubblico che le scosse di assestamento successive a questo evento non rappresenteranno una minaccia significativa. I residenti degli edifici alti che hanno subito danni minori possono tornare in sicurezza nelle loro abitazioni“, ha aggiunto. Almeno tre persone sono morte in città dopo il crollo di un edificio in costruzione.  

  • 13:16

    I bambini morti sotto le macerie

  • 12:51

    La Farnesina attivata per possibili interventi

    Dopo il terremoto che ha colpito Myanmar e Thailandia, il ministero degli Esteri si è attivato per seguire l’evoluzione e in stretto raccordo con le nostre ambasciate nei due paesi si sta verificando il possibile coinvolgimento nel terremoto di cittadini italiani. La Farnesina fa sapere che è stato inviato un sms di allerta a tutti i connazionali che al momento risultano nei due Paesi: in Myanmar si contano un centinaio di connazionali (Aire e registrati sul sito “Dove siamo nel mondò’). In Thailandia ci sono 7000 connazionali iscritti all’Aire e 700 registrati su “Dove siamo nel mondo”. Su richiesta del ministro Antonio Tajani l’Unità di Crisi e la Cooperazione allo sviluppo si stanno attivando anche con la Protezione civile per avere un quadro ulteriore della situazione e valutare possibili interventi. La Farnesina sta verificando a livello europeo la possibilità di azioni comuni del Sistema di Protezione civile europea. La Protezione Civile italiana è in contatto con il meccanismo europeo delle protezioni civili e si sta facendo una valutazione condivisa a livello Ue della situazione e dei danni. Al momento le informazioni, specie per il Myanmar, sono molto incerte.

  • 12:35

    Le voci dei sopravvissuti e dei soccorritori

  • 12:24

    Gli effetti delle scosse

  • 12:23

    Croce Rossa: “Preoccupazione per le dighe”

    Edifici e infrastrutture pubbliche sono stati danneggiati e sono crollati a causa del terremoto di magnitudo 7,7 in Myanmar con preoccupazioni per lo stato delle dighe su larga scala: lo ha affermato la Croce Rossa, come riportano i media internazionali. “Le infrastrutture pubbliche sono state danneggiate, tra cui strade, ponti ed edifici pubblici. Attualmente abbiamo preoccupazioni per le dighe su larga scala”, ha detto Marie Manrique, coordinatrice del programma per la Federazione Internazionale della Croce Rossa ai giornalisti a Ginevra, tramite collegamento video da Yangon. 

  • 12:13

    Von der Leyen: “Pronti a supportare i soccorritori”

    “Scene strazianti dal Myanmar e dalla Thailandia dopo il devastante terremoto. I miei pensieri vanno alle vittime e alle loro famiglie. I satelliti europei Copernicus stanno già supportando i soccorritori. Siamo pronti a fornire ulteriore assistenza”. Lo scrive su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, esprimendo “piena solidarietà”. 

  • 12:11

    Bangkok: 3 morti e 90 dispersi nel crollo dell’edificio

    Il ministro della difesa della Thailandia ha affermato che 90 persone risultano disperse e tre sono confermate morte nell’area a Bangkok dove è crollato un grattacielo in costruzione a causa del terremoto di magnitudo 7,7 che ha colpito la Thailandia e il vicino Myanmar.