Israele, il capo dell’esercito: “Risponderemo all’Iran”. Teheran: reagiremo e “sarà orribile”. Putin chiama Raisi: “Moderazione, evitare escalation” – La diretta

Il generale dell'Idf Halevi conferma che ci sarà una risposta, come annunciato da Netanyahu. Il presidente iraniano: “La nostra reazione sarà diffusa e dolorosa”. E il Comitato per la Sicurezza del Parlamento minaccia l'uso di “un’arma mai utilizzata prima”

Aggiornato: 20:03

  • 14:42

    Giordania: “Netanyahu non alimenti l’escalation”

    “L’Iran ha risposto all’attacco all’ambasciata a Damasco. Adesso Netanyahu non alimenti l’escalation rispondendo e non usi questa situazione per deviare la prospettiva da quello che sta succedendo nella Striscia di Gaza“. Lo ha detto il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi, parlando a Berlino in conferenza stampa con l’omologa tedesca Annalena Baerbock. Safedi ha anche sostenuto che “ci sono molti elementi estremisti nel governo di Netanyahu che devono essere fermati”.

  • 14:41

    “Due droni armati dal Libano esplosi in Israele”

    Due droni armati sono arrivati dal Libano all’interno del territorio israeliano e sono esplosi nell’area di Beit Hillel. Lo ha fatto sapere il portavoce militare. Secondo i media, ci sono tre feriti lievi.

  • 12:47

    Gli Usa preparano nuove sanzioni contro l’Iran

    Il segretario al Tesoro Janet Yellen sta preparando nuove sanzioni contro l’Iran, assicurando che gli Stati Uniti “non esiteranno” a infliggere sanzioni economiche in risposta all’attacco senza precedenti della Repubblica Islamica contro Israele. Lo riporta Axios.

  • 12:19

    Netanyahu: “C’è l’Iran dietro Hamas, dietro Hezbollah e gli altri”

    Gaza “fa parte di un sistema più grande. C’è l’Iran dietro Hamas, dietro Hezbollah, dietro gli altri, ma siamo determinati a vincere lì e a difenderci in tutte le arene”. Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu incontrando le nuove reclute dell’Idf. “Gli obiettivi – ha detto secondo il suo ufficio sottolineando “lo spirito” di Israele – sono tre: “eliminare Hamas, riavere i rapiti e garantirci che Gaza non costituisca più una minaccia per Israele”.

  • 11:24

    Haaretz: la Difesa israeliana preme per una risposta militare

    L’apparato di difesa israeliano preme per una risposta militare all’attacco dell’Iran e il premier Benyamin Netanyahu sembra deciso ad appoggiarlo. Lo ha detto ad Haaretz una fonte familiare con il dibattito in corso nel Gabinetto di guerra che deve decidere quale risposta dare a Teheran. La stessa fonte ha aggiunto che la forte pressione internazionale su Israele avrà effetti sulla decisione. Secondo le previsioni e proprio in vista di questo aumento della pressione, Haaretz ha sostenuto che se c’è una finestra per compiere l’attacco questa si chiuderà tra pochi giorni.

  • 10:29

    L’Agenzia nucleare preoccupata per possibili attacchi agli impianti in Iran

    Il direttore generale dell’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Rafael Grossi, ha detto di essere “preoccupato” per la possibilità di un attacco israeliano agli impianti nucleari iraniani. Grossi ha affermato che l’Iran ha chiuso i suoi impianti nucleari domenica per “considerazioni di sicurezza” e che, sebbene siano stati riaperti lunedì, è stato deciso di tenere gli ispettori dell’Aiea lontani “finché non vedremo che la situazione è completamente calma“. Alla domanda su un possibile attacco israeliano agli impianti nucleari iraniani, Grossi ha risposto: “Siamo sempre preoccupati per questa possibilità” e ha esortato le parti a comportarsi con “estrema moderazione“. Lo riporta il Guardian.

  • 09:53

    Iran, Raisi: “Se Israele attacca riceverà una risposta orribile, diffusa e dolorosa”

    “L’attacco dell’Iran, volto a punire l’aggressore Israele, ha avuto successo e ora annunciamo con decisione che qualsiasi mossa di ritorsione contro l’Iran riceverà una risposta orribile, diffusa e dolorosa“: lo ha dichiarato il presidente iraniano Ebrahim Raisi, durante una conversazione telefonica con l’emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani nella tarda serata di lunedì.

  • 09:34

    Israele, lettera a 32 Paesi per sollecitare sanzioni contro l’Iran

    Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha scritto a 32 Paesi per sollecitare sanzioni contro il programma missilistico iraniano e designare il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche come organizzazione terroristica dopo l’attacco di Teheran contro Israele. In una dichiarazione su X, Katz ha scritto che sta conducendo “un attacco politico contro l’Iran“. Sanzionare il programma missilistico e dichiarare le guardi rivoluzionarie un gruppo terroristico contribuirà a “contenere e indebolire l’Iran”, scrive Katz, aggiungendo che “deve essere fermato ora, prima che sia troppo tardi”.

  • 09:33

    Teheran a Pechino: “Non vogliamo escalation”

    L’Iran vuole dar prova di moderazione e non ha alcuna intenzione di provocare una escalation della situazione in Medio Oriente. Ad assicurarlo al ministro degli Esteri cinese Wang Li è stato l’omologo iraniano Hossein Amir-Abdollahian, nel corso di un colloquio avvenuto ieri sera. Secondo il capo della diplomazia di Teheran, citato oggi dalla Xinhua, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu non ha risposto con la dovuta fermezza all’attacco israeliano contro la sede diplomatica iraniana a Damasco. L’Iran inoltre, ha argomentato, ha il diritto all’autodifesa. Wang ha ribadito la forte condanna della Cina all’attacco, considerato una grave violazione del diritto internazionale. “Si ritiene che l’Iran possa gestire bene la situazione e risparmiare alla regione ulteriori sconvolgimenti pur salvaguardando la propria sovranità e dignità“, ha aggiunto Wang, citato dall’agenzia di stampa cinese.

  • 09:31

    Iran: “Israele non attacchi o risponderemo in pochi secondi”

    Nuovo altolà dell’Iran a Israele. “Gli israeliani non devono ripetere l’errore strategico dell’attacco al consolato, altrimenti l’Iran risponderà in pochi secondi“, assicura il vice ministro degli Esteri Ali Bagheri. L’alto portavoce delle forze armate Abolfazl Shekarchi ammonisce: “Consigliamo ai leader di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania di essere saggi, di non gettarsi nel fuoco ardente e di smettere di sostenere il regime declinante, terrorista e malvagio di Israele”, afferma, come riporta Isna, sostenendo che “se qualcuno si muove oltre il suo limite, l’Iran gli taglierà le gambe con maggiore forza”.