Scontri Idf-Hamas nelle strade di Gaza. Raid su due campi profughi, decine di morti. Tel Aviv: “Infrastruttura terroristica sotto quelle civili”

Militari di Tel Aviv di nuovo nella Striscia. Attacco al campo profughi di Jabalia: "recuperati 50 corpi". Hamas smentisce che sia stato ucciso uno dei suoi leader, come rivendicato da Tel Aviv e promette il rilascio di alcuni ostaggi stranieri. Fatah annuncia per domani una "giornata della rabbia" nel nord della Cisgiordania. Blinken incontra Netanyahu venerdì

Aggiornato: 11:05

I fatti più importanti

  • 09:59

    Sale a 240 il numero degli ostaggi in mano a Hamas

    E’ salito a 240 il numero degli ostaggi rapiti da Hamas. Lo ha detto il portavoce militare secondo cui gli aggiornamenti continui “sono dovuti alla difficoltà di identificare quanti non sono cittadini di Israele”.

  • 09:10

    Hamas: “Rilasceremo gli ostaggi dopo il cessate il fuoco”

    “Siamo disponibili a rilasciare gli ostaggi a fronte del cessate il fuoco”. Lo ha detto il leader di Hamas Basem Naim, intervistato da Agorà, su RaiTre, aggiungendo che “la scorsa settimana il portavoce della Brigata Qassam ha affermato che 50 di loro sono sotto le macerie a causa dei raid di Israele. Non siamo sicuri di come stiano gli ostaggi”. “Hamas ha perso un pò di controllo della striscia, essendo impegnati nelle attività militari”, ha detto ancora l’ex ministro della Salute del primo governo palestinese guidato da Ismail Haniyeh nel 2006 e successivamente del governo di Gaza e attuale capo delle relazioni internazionali. Alla domanda se Hamas voglia la distruzione di Israele, Naim ha risposto: “Vogliamo uno stato palestinese indipendente con Gerusalemme capitale, con i confini del ’67”.

  • 09:09

    Hamas: “Italia coinvolta nell’aggressione ai palestinesi”

    “Purtroppo il governo italiano ha scelto di nuovo la destra, la parte destra della storia, è un errore gravissimo che trasforma l’Italia in una delle parti coinvolte nell’aggressione del nostro popolo”. È quanto ha detto uno dei leader di Hamas, Basem Naim, capo del consiglio per le relazioni internazionali di Gaza, intervistato da Agorà, su Rai3.

  • 09:08

    Esponente Hamas: “Commissione internazionale per stabilire cosa è successo il 7 ottobre”

    Non accetto la narrazione secondo cui la guerra l’abbiamo iniziata noi, il nostro diritto è opporci all’occupazione israeliana, in atto da 75 anni. Se condivido le modalità di ciò che è avvenuto il 7 ottobre? Non sappiamo nemmeno noi quel che è accaduto. Vogliamo una commissione internazionale per capirlo. Israele ha attaccato immediatamente il popolo palestinese”. Lo ha detto il leader di Hamas Basem Naim, intervistato da Agorà, su RaiTre.

  • 09:07

    Tunisia, proteste fuori dalle ambasciate Usa e tedesca

    Un gruppo di manifestanti filo-palestinesi ha tenuto una manifestazione ieri davanti davanti all’ambasciata degli Stati Uniti a Tunisi e poi si è diretto verso la sede diplomatica tedesca, nella zona del Lac di Tunisi. Lo hanno reso noto fonti locali, secondo cui i manifestanti hanno chiesto l’allontanamento dell’ambasciatore statunitense e di quello tedesco, Peter Prugel. Quest’ultimo, aveva dichiarato nei giorni scorsi – durante l’inaugurazione di una scuola a Tunisi, insieme al ministro dell’Istruzione tunisino – che “gli israeliani sono vittime del terrorismo palestinese”: affermazioni smorzate nei giorni successivi con accenni al diritto internazionale umanitario. Secondo i manifestanti, che hanno chiesto alla comunità internazionale di imporre un cessate il fuoco e di aprire corridoi umanitari per fornire aiuti alle popolazioni palestinesi a Gaza, Germania, Francia e Stati Uniti “sono complici dell’entità sionista nel ‘genocidiò perpetrato a Gaza”.

  • 09:06

    Nuovo allarme a Eilat per l’intrusione di un drone

    Le sirene di allarme sono risuonate nell’area di Eilat, estrema punta su di Israele sul Mar Rosso. Lo ha fatto sapere l’esercito spiegando che ciò è stato provocato “dall’intrusione di un velivolo ostile”.

  • 09:06

    Israele: “Ucciso un altro comandante di Hamas”

    L’esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso il Comandante del battaglione di Beit Lahia della Brigata Nord di Hamas, Nasim Abu Ajina, che ha diretto “il massacro dello scorso 7 ottobre nel kibbutz Erez e nel Moshav di Netiv HaAsara”. “In passato – ha aggiunto – Abu Ajina ha comandato la difesa aerea di Hamas e preso parte allo sviluppo dei droni e dei parapendii dell’organizzazione terroristica. La sua eliminazione riduce in modo significativo gli sforzi di Hamas di contrastare le attività di terra israeliane”.

  • 09:05

    Israele: “Numerosi scontri con Hamas dentro Gaza”

    Sono stati “numerosi i combattimenti dei soldati con le cellule dei terroristi” nelle operazioni in corso dell’esercito israeliano all’interno di Gaza. Lo ha detto il portavoce militare aggiungendo che contro i soldati sono stati tirati sia missili anti tank sia fuoco di mitragliatrice. “I soldati – ha aggiunto – hanno ucciso i terroristi e guidato le forze aeree in attacchi in tempo reale su obiettivi e infrastrutture del terrore”.

  • 09:05

    Razzi da Gaza in zone d’Israele vicino alla Striscia

    Le sirene di allarme per i razzi da Gaza stanno risuonando nelle comunità israeliane attorno alla Striscia. Lo ha fatto sapere l’esercito, secondo cui nelle ore passate gli allarmi sono stati numerosi costringendo la popolazione a correre nei rifugi.

  • 09:02

    Pentagono: “Forniture di armi a Israele quasi quotidiano”

    Il Pentagono continua a fornire spedizioni di armi a Israele quasi quotidianamente, ha detto ieri sera ai giornalisti la vice addetta stampa del Dipartimento della Difesa americano Sabrina Singh. Nonostante il numero crescente di vittime civili “non stiamo ponendo alcun limite al modo in cui Israele usa le armi”, ha detto la Singh. “Spetta davvero solo alle forze di difesa israeliane usarle e decidere come condurranno le loro operazioni”. Singh non ha risposto alla domanda se ci fossero preoccupazioni all’interno del Pentagono riguardo al modo in cui vengono usate le armi, ma ha detto che il segretario Lloyd Austin ha regolarmente sottolineato la necessità per Israele di seguire le leggi dei conflitti armati ed evitare il più possibile vittime civili.