In Commissione Ue scontro sulla revoca dello stop del grano da Kiev
La questione delle restrizioni alle esportazioni dei cereali agricoli ucraini apre uno scontro all’interno della Commissione europea che venerdì scorso ne ha disposto la revoca. In una dichiarazione all’agenzia di stampa polacca Pap, il commissario europeo all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, ha riferito di aver chiesto alla presidente dell’esecutivo comunitario, Ursula von der Leyen, di analizzare nuovamente la situazione e di ripristinare il divieto.
“Non ritengo che la questione sia definitivamente chiusa” ha dichiarato Wojciechowski avvertendo del “rischio di una nuova destabilizzazione del mercato” non solo nei cinque Paesi più interessati dalle misure restrittive, “con potenziali “conseguenze sfavorevoli per la stessa Ucraina”.
Il politico polacco ha insistito sulla necessità di “migliorare il transito del grano dall’Ucraina attraverso i corridoi di solidarietà mediante sovvenzioni per il transito via mare utilizzando i porti del Baltico e del Mediterraneo”. “Si tratta – ha aggiunto – di una compensazione per l’uso di vie di transito più lontane e quindi meno redditizie”.
Lo scorso aprile la Commissione europea ha varato delle misure restrittive per le esportazioni di grano, mais, semi di colza e semi di girasole dall’Ucraina sul territorio di Bulgaria, Polonia, Slovacchia, Ungheria e Romania. Le misure, in vigore fino al 15 settembre, limitavano a soli motivi di transito l’ingresso dei carichi nei cinque Paesi dell’Est. In seguito alla decisione dell’esecutivo comunitario di revocare lo stop, i governi di Polonia, Ungheria e Slovacchia hanno introdotto in via unilaterale un divieto all’esportazione di cereali ucraini.