Ucraina, Kiev: “Iniziate le operazioni per la controffensiva”. Berlino: “Ingiustificabile l’espulsione degli statali tedeschi dalla Russia”

Bruxelles smentisce l'indiscrezione del Wall Street Journal secondo cui l'inviato di pace cinese Li Hui vorrebbe lasciare a Mosca i territori controllati in cambio del cessate il fuoco. Il governatore della regione russa di Belgorod: "Bombardamento ucraino oltreconfine, morto un civile"

Aggiornato: 20:40

  • 13:27

    New York Times: “In Germania addestramento degli ucraini sui carri armati Abrams”

    Le forze armate ucraine hanno iniziato l’addestramento sui carri armati americani M1 Abrams in Germania. Ne scrive il New York Times, riferendosi alla dichiarazione ufficiale del portavoce del Pentagono Garron Harn. “Il primo gruppo di circa 400 soldati ucraini ha iniziato ad addestrarsi in Germania per operare e mantenere i carri armati americani M1 Abrams”, scrive il Nyt. 

  • 13:26

    Kiev: “Uccideremo e cacceremo i russi dal suolo ucraino”

    “L’Ucraina non perdonerà mai i russi per i loro crimini di guerra, li ucciderà e li caccerà dal suolo ucraino finché il nostro intero territorio non sarà liberato dall’occupazione russa”. Ha scritto sulla sua pagina Facebook Oleksiy Danilov, segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa dell’Ucraina. Danilov ha detto che le Forze di difesa ucraine stanno distruggendo gli invasori russi giorno e notte: “Non vi lasceremo soli neanche per un secondo. Vi troveremo ovunque siate, vi aspetteremo in un’imboscata o attaccheremo le vostre colonne. Vi uccideremo e vi cacceremo dalla nostra terra”, ha dichiarato. 

  • 12:16

    Kiev: “Non parliamo con Mosca finché è sul nostro territorio”

    “Non c’è forza che possa costringere la società ucraina e la leadership al governo a parlare con i russi oggi, finché le truppe russe sono sul nostro territorio”: lo ha scritto su Telegram il capo dell’ufficio presidenziale ucraino Andry Yermak

  • 11:43

    Parolin: “Mediazione della Santa Sede rifiutata, ma dobbiamo creare le condizioni”

    “La mediazione della Santa Sede è già stata rifiutata: anche oggi ho visto sulla stampa che uno dei consiglieri più ascoltati di Zelensky ha detto che non ‘ci sarà nessuna mediazione, a meno di un ritiro totale delle truppe russe dai territori occupati, non siamo disposti a cedere di un millimetro del nostro territorio’. Quindi, capisce, che è difficile parlare di mediazione dopo queste prese di posizione. Tuttavia, dobbiamo tentare in tutti i modi di creare le condizioni, un’atmosfera che possa portare a qualche passo in avanti. Questo è il senso della missione”. Così all’Adnkronos il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità, a margine della presentazione nella sede dell’Ospedale Gemelli Isola Tiberina del ‘progetto San Bartolomeo’ per facilitare l’accesso alle cure a persone con fragilità. “Con il cardinale Zuppi – sottolinea Parolin – stiamo ragionando sulle tecnicità, i tempi e i modi. Ma bisogna tener conto della disponibilità degli interlocutori, che in generale c’è. Non escludiamo nessun interlocutore, ci sono i cinesi, gli americani ma si tratterà di vedere. In un primo momento ci sarà un approccio con le due capitali poi si vedrà da questo primo passo cosa potrà nascere. La pace non la esclude nessuno, ma non c’è nulla di concreto” conclude. 

  • 11:37

    Zelensky: “Ai nostri figli lasceremo la pace, ma dopo la vittoria”

    “È la pace che lasceremo in eredità ai nostri figli e nipoti come eredità della generazione attuale. Non abbiamo e non vogliamo altre alternative. Ma per trasmettere la pace come eredità, dobbiamo arrivare al giorno in cui potremo dire di aver posto fine a questa guerra con la nostra vittoria”. Lo scrive su Telegram il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.  

  • 11:34

    Esplosioni a Berdyansk occupata dai russi

    Forti esplosioni sono state avvertite nella città ucraina di Berdyansk occupata dai russi, nella regione di Zaporizhzhia. Lo riportano i media ucraini che evidenziano che le esplosioni giungono dopo che il comandante in campo delle forze armate ucraine, Valery Zaluzhny, ha diffuso un video in cui sembra alludere all’avvio di una controffensiva e dopo che il segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa dell’Ucraina Oleksiy Danilov, in un’intervista alla Bbc, ha riferito che Kiev è pronta a lanciare la controffensiva. 

  • 10:46

    “I tedeschi devono andarsene dalla Russia”

    Diverse centinaia di funzionari tedeschi, diplomatici, insegnanti e dipendenti del Goethe Institut dovranno a breve lasciare la Russia. Lo riferisce oggi la Sueddeutsche Zeitung, ricordando che Mosca aveva deciso ad aprile di fissare un limite al personale delle missioni tedesche e delle organizzazioni culturali in Russia, in risposta alla decisione di Berlino di espellere un certo numero di ufficiali dell’intelligence russa. “Questo limite, fissato dalla Russia per l’inizio di giugno, implica un taglio importante in tutte le aree della nostra presenza in Russia“, scrive la Sueddeutsche citando il ministero degli Esteri di Berlino. La decisione colpisce in particolare gli insegnanti della scuola tedesca di Mosca e un numero considerevole di dipendenti del Goethe Institut. “Di fronte a questa decisione unilaterale, ingiustificata e incomprensibile, il governo federale si preoccupa ora di garantire una presenza minima di intermediari in Russia mantenendo anche una presenza diplomatica”, afferma il quotidiano citando il ministero.

  • 10:46

    Londra: “Le forze della Wagner dispiegate in altre regioni diverse da Bakhmut”

    I mercenari di Wagner hanno verosimilmente iniziato a ritirarsi da alcune delle loro postazioni intorno a Bakhmut e verranno probabilmente utilizzati per altre operazioni offensive nella regione del Donbass. A scriverne è l’intelligence britannica nel suo ultimo rapporto quotidiano sulla situazione al fronte divulgato dal ministero della Difesa di Londra. “Le forze del gruppo Wagner – vi si legge – hanno probabilmente iniziato a ritirarsi da alcune delle loro posizioni intorno alla città di Bakhmut, nel Donetsk. Il 25 maggio scorso, il capo di Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha dichiarato che il ritiro delle sue forze da Bakhmut era iniziato e che il passaggio delle posizioni al Ministero della Difesa russo sarebbe proseguito fino al primo giugno. Anche il viceministro della difesa ucraino ha confermato l’avvicendamento di forze alla periferia della città”. “A partire dal 24 maggio – prosegue il rapporto – le cosiddette forze della Repubblica popolare di Donetsk sono probabilmente entrate in città per avviare le operazioni di sminamento. Nelle ultime settimane, elementi della 31ma brigata delle forze aviotrasportate russe si sono spostate dall’area di Svatove-Kreminna per andare a rafforzare i fianchi di Bakhmut“. “Al 16 maggio le forze ucraine – conclude – avevano preso 20 chilometri quadrati alla periferia di Bakhmut. È probabile che la rotazione delle forze di Wagner continui per fasi in modo da prevenire il collasso nelle sacche intorno alla città. Nonostante le divergenze tra Prigozhin e il ministero della Difesa russo, le forze di Wagner saranno probabilmente utilizzate per ulteriori operazioni offensive nel Donbass”. 

  • 10:26

    Podolyak: “Non cederemo alcun territorio ai russi”

    “Qui stanno piovendo missili sugli ospedali. Parlare di compromesso ora porterà solo altri morti in Ucraina“. Così al Corriere della Sera il consigliere di Zelensky Mykhailo Podolyak. In merito alla proposta cinese – riconoscimento dei territori occupati dalla Russia – ribadisce: “La nostra ‘formula di pace’ prevede come primo passo la completa rimozione dei gruppi armati russi dal territorio dell’Ucraina entro i confini del 1991″. “È ovvio – dice ancora – che non sosterremo alcuna opzione che comporti concessioni territoriali. I cosiddetti scenari di ‘compromesso’ non porterebbero alla pace ma alla prosecuzione della guerra e a un aumento significativo della pressione terroristica sull’Ucraina. Ma non solo. Vedremmo un’ulteriore militarizzazione della Russia e nuove aggressioni ad altri Stati”. Rispetto alle iniziative della Santa Sede “se il Vaticano promuoverà il ritiro delle truppe russe dal territorio dell’Ucraina, chiederà l’accesso e il ritorno di prigionieri militari e civili ucraini e dei bambini rapiti – aggiunge Podolyak – allora accoglieremo con favore tale iniziativa. Se invece la Santa Sede ha una visione diversa, purtroppo, non farà che approfondire la crisi e provocare ulteriori azioni aggressive da parte della Russia“.  

  • 10:24

    Comandante ucraino: “Pronti alla controffensiva”

    Il comandante delle Forze armate ucraine Valeriy Zaluzhny ha pubblicato un video su Telegram che lascia intendere l’inizio della controffensiva: il filmato mostra i soldati ucraini che si preparano alla battaglia, recitando una preghiera. “È ora di riprenderci ciò che è nostro”, ha detto Zaluzhny. Intanto il segretario del Consiglio nazionale di sicurezza Oleksy Danilov, che fa parte del gabinetto di guerra, ha dichiarato alla Bbc che l’Ucraina è pronta a lanciare la controffensiva che potrebbe avvenire “domani, dopodomani o tra una settimana” e ha sottolineato che il governo ucraino non ha “il diritto di sbagliare” sulla decisione perché è una “opportunità storica che non si può perdere”.