25 aprile, il corteo nazionale a Milano. L’Anpi: “Siamo in 100mila”. La Russa: “Antifascismo usato in modo strumentale” – la giornata

Aggiornato: 12:56

I fatti più importanti

  • 13:18

    Mattarella: “Molti morti per servilismo collaborazionisti”

    “Accanto agli ebrei cuneesi che non riuscirono a sfuggire alla cattura, la più parte di loro era di nazionalità polacca, francese, ungherese e tedesca. Si trattava di ebrei che, dopo l’8 settembre, avevano cercato rifugio dalla Francia in Italia ma dovettero fare i conti con la Repubblica di Salò. Profughi alla ricerca della salvezza, della vita per sé e le proprie famiglie, in fuga dalla persecuzione, dalla guerra, consegnati alla morte per il servilismo della collaborazione assicurata ai nazisti”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando da Cuneo in occasione del 25 aprile. 

  • 13:17

    Mattarella: “Costituzione figlia dell’antifascismo”

    “La crisi del Paese esigeva un momento risolutivo, per una nuova idea di comunità, dopo il fallimento della precedente. Si trattava di trasfondere nello Stato l’anima autentica della Nazione. Di dare vita a una nuova Italia. Impegno e promessa realizzate in questi 75 anni di Costituzione repubblicana. Una Repubblica fondata sulla Costituzione, figlia della lotta antifascista”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando da Cuneo in occasione del 25 aprile.

  • 13:16

    Mattarella: “La Repubblica s’inchina alle vittime”

    “L’elenco delle località colpite nel Cuneese compone una dolorosa litania e suona come preghiera. Voglio ricordarle. Furono decorate con medaglie d’oro, d’argento o di bronzo, o con croci di guerra: Cuneo, l’intera Provincia, Alba, Boves, Borgo San Dalmazzo, Dronero; Clavesana, Peveragno, Cherasco, Busca, Costigliole Saluzzo, Genòla, Trinità, Venasca, Ceva, Pamparato; Mondovì, Priola, Castellino Tanaro, Garessio, Roburent, Paesana, Narzòle, Rossana, Savigliano; Barge, San Damiano Macra, Villanova Mondovì. Alla memoria delle vittime e alle sofferenze degli abitanti la Repubblica si inchina”. Lo dice Mattarella.

  • 13:13

    Mattarella: “Resistenza fu rivolta morale dei patrioti per riscatto nazionale”

    “Dopo l’8 settembre il tema fu quello della riconquista della Patria e della conferma dei valori della sua gente, dopo le ingannevoli parole d’ordine del fascismo: il mito del capo; un patriottismo contrapposto al patriottismo degli altri in spregio ai valori universali, che animavano, invece, il Risorgimento dei moti europei dell’800; il mito della violenza e della guerra; il mito dell’Italia dominatrice e delle avventure imperiali nel Corno d’Africa e nei Balcani. Combattere non per difendere la propria gente ma per aggredire. Non per la causa della libertà ma per togliere libertà ad altri. La Resistenza fu anzitutto rivolta morale di patrioti contro il fascismo per il riscatto nazionale“. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della commemorazione a Cuneo di 78/mo anniversario della Liberazione.

  • 13:08

    Conte: “Da Meloni premesse per una festa condivisa”

    “Buon 25 aprile e buona festa a tutti. Finalmente iniziano a esserci le premesse perché questa sia una festa condivisa, visto che oggi anche la Meloni vuole che questa sia condivisa e rinnega nostalgie del fascismo. Ne prendiamo atto”. Lo ha detto il presidente del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, arrivando al museo della Liberazione in occasione del 25 aprile. “Quello che non condivido del suo appello – aggiunge – è la parte finale, quando ne approfitta poi per perpetuare questa escalation militare del conflitto russo-ucraino. E non mi sembra che sia questo il tema. Anzi direi che, come ha detto Papa Francesco, il coraggio ce l’ha chi vuole costruire faticosamente un percorso di pace, non chi si limita a invii e investimenti di attrezzature ed armamenti militari che ovviamente alimentano questa guerra”. 

  • 12:56

    A Napoli foto a testa in giù di Meloni, La Russa, Piantedosi e Valditara

    Foto a testa in giù della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, del presidente del Senato, Ignazio La Russa, e dei ministri dell’Interno, Matteo Piantedosi e dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, sono state affisse a Napoli nei pressi di luoghi simbolo della Resistenza. I manifesti sono apparsi vicino ai monumenti che ricordano i martiri delle Quattro Giornate che portarono i napoletani a ribellarsi al nazifascismo tra il 27 ed il 30 settembre 1943 e in altri luoghi della città. Accanto all’immagine della premier campeggia la scritta “Pronti! (a rovinare il Paese)”, alludendo allo slogan di Fratelli d’Italia in campagna elettorale. La Russa invece viene definito “presidente dei nostalgici”, Piantedosi è il “ministro delle morti in mare”, mentre Valditaraquello  “dell’umiliazine e della repressione”. Sotto tutte le foto la scritta “Buon 25 aprile”. A rivendicare il gesto sono stati gli attivisti dell’Ex Opg occupato – Je so’ pazzo, centro sociale partenopeo che ha dato vita a Potere al popolo, che sui loro canali social hanno scritto “Napoli è, e sempre sarà, antifascista”.

  • 12:56

    Mattarella: “La Costituzione nacque dove caddero i partigiani”

    “Se volete andare in pellegrinaggio, nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano, per riscattare la libertà e la dignità: andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione”. È Piero Calamandrei che rivolge queste parole a un gruppo di giovani studenti alla Società Umanitaria, a Milano, nel 1955″. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando da Cuneo in occasione del 25 aprile.

  • 12:36

    Landini: “Non c’è bisogno di cambiare il significato della Festa della Liberazione”

    “Non c’è bisogno di cambiare il significato della Festa della Liberazione. Se non ci fosse stata la resistenza oggi non avremmo la democrazia e la libertà. Se oggi al governo può andare chiunque è perché non c’è più il fascismo. Vorrei ricordare che durante il fascismo chi non la pensava come il capo andava in galera. Non c’è da cambierà nulla del 25 aprile, c’è da applicare la costituzione”. Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini al corteo organizzato dall’Anpi per il 25 aprile a Roma. “Quelli che hanno giurato sulla Costituzione la applichino ma non una volta all’anno, tutti i giorni. Combattendo diseguaglianze e discriminazioni” ha aggiunto il segretario Cgil.

  • 12:35

    Vicenza, fischi al sindaco di centrodestra durante le celebrazioni: i presenti intonano “Bella ciao”

    Alta tensione, ma nessun incidente, in piazza dei Signori a Vicenza in occasione delle celebrazioni del 25 aprile che si sono tenute questa mattina. L’intervento dal palco del sindaco della città Francesco Rucco (ricandidato per le prossime amministrative per il centrodestra) è stato disturbato da fischi e dalla canzone “Bella ciao” intonata più volte da un gruppo numeroso di presenti. I contestatori erano collocati al di là delle transenne, in un’area contraddistinta dalle bandiere delle coalizioni politiche di sinistra, come Pd, Movimento 5 Stelle, Psi oltre che da bandiere della Cgil e della Pace. Fischi sono stati rivolti anche alla bandiera di Vicenza, durante il breve tragitto che ha portato le autorità alla deposizione delle corone d’alloro nella Loggia del Capitaniato. I contestatori, controllati a distanza dagli agenti della Questura, hanno interrotto e fischiato a più riprese anche il registra e attore Giancarlo Marinelli che dal palco ha letto una poesia di Pierpaolo Pasolini. Presente sul palco anche l’assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan (FdI), al suo primo 25 Aprile in piazza in veste ufficiale. Donazzan è arrivata a piedi, scortata da poliziotti della Questura in borghese, che l’hanno accompagnata anche quando ha lasciato piazza dei Signori.

  • 12:30

    5mila persone a Cagliari “contro tutte le guerre”

    Circa cinquemila persone nelle strade di Cagliari per festeggiare l’anniversario della Liberazione. Una manifestazione per ricordare la lotta al nazifascismo, ma anche per sottolineare ancora una volta il no a tutte le guerre: nel corteo partito da piazza Garibaldi molte le bandiere arcobaleno della pace e anche dell’Ucraina.