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Esplosione in un caffè a San Pietroburgo: morto il blogger nazionalista russo Tatarsky. L’ordigno nascosto in una statuetta regalo – diretta

Esplosione in un caffè a San Pietroburgo: morto il blogger nazionalista russo Tatarsky. L’ordigno nascosto in una statuetta regalo – diretta
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A esplodere una statuetta donata al blogger

L’esplosione che ha ucciso il blogger Vladlen Tatarsky è avvenuta allo “Street bar no. 1”, in argine Universitetskaïa 25, e secondo i media locali, è stata causata da un “ordigno esplosivo” portato da una cliente. Secondo quanto riferito, Tatarsky stava incontrando alcuni membri del pubblico e una ragazza gli ha regalato una statuetta che è esplosa. La facciata dell’edificio è stata danneggiata. Non c’è stata nessuna rivendicazione di responsabilità. Dall’invasione su larga scala dell’Ucraina, il 24 febbraio 2022, in Russia si sono verificati diversi incendi ed esplosioni, senza che vi fossero chiare indicazioni di un collegamento con il conflitto.

  • 21:27
  • 21:17

    I feriti salgono a 25: 19 in ospedale

    Sono saliti a 25 i feriti dell’esplosione avvenuta oggi pomeriggio ad un caffè a San Pietroburgo, dove è rimasto ucciso Vladlen Tatarsky, noto blogger militare nazionalista e corrispondente di guerra russo. “Diciannove persone sono state ricoverate in ospedale”, si legge nella nota delle autorità russe. 

  • 21:15

    Il ministero degli Esteri russo omaggia Tatarsky. Zakharova: “L’Occidente si preoccupa per i giornalisti e tace su di lui”

    Il ministero degli Esteri russo ha omaggiato Vladlen Tatarsky, il noto blogger rimasto ucciso oggi nell’esplosione di un ordigno a San Pietroburgo. Persone come lui “sono difensori della verità”, ha scritto su Telegram la portavoce del ministero Maria Zakharova, aggiungendo che la mancanza di reazione da parte dei governi occidentali “nonostante le loro preoccupazioni per il benessere dei giornalisti e della stampa libera parla da sola”.

  • 19:38

    Nel caffè una riunione dei “cyberguerrieri” pro-Putin

    Il gruppo “Cyber Front Z”, che sui social si autodefinisce “i soldati dell’informazione russa”, ha dichiarato di aver affittato per la serata il caffè di San Pietroburgo dove si è verificata l’esplosione. “C’è stato un attacco terroristico. Abbiamo preso alcune misure di sicurezza ma purtroppo non sono bastate”, ha detto il gruppo su Telegram. Il procuratore di San Pietroburgo Viktor Melnik si è recato sul posto, ha riferito l’agenzia di stampa Tass, aggiungendo che “è stata avviata un’indagine”. Ogni giorno il fronte dei “cyberguerrieri” invita gli oltre 110 mila “patrioti” iscritti al canale Telegram a prendere di mira i “traditori” russi o i nemici ucraini e occidentali.

  • 19:27

    “L’esplosione nel bar di proprietà del capo della Wagner”

    Secondo il media ucraino Ukrainska Pravda, il bar-caffè nel centro di San Pietroburgo in cui si è verificata l’esplosione apparteneva a Yevgeny Prigozhin, il capo della milizia privata russa Wagner. 

  • 19:24

    Il ministero dell’Interno russo conferma la morte di Tatarsky

    Il ministero dell’Interno russo ha confermato la morte del blogger e “corrispondente di guerra” Vladlen Tatarsky nell’esplosione nel caffè nel centro di San Pietroburgo. Lo riferisce la Tass. “Alle 18.13 del 2 aprile 2023, la polizia ha ricevuto un’informazione in merito a un’esplosione sull’argine di Universitetsjaya. Come risultato, una persona è morta. Era il corrispondente di guerra Vladlen Tatarsky. Sedici persone sono rimaste ferite”, ha comunicato alla Tass il servizio stampa del ministero.

  • 19:21

    A esplodere una statuetta donata al blogger

    L’esplosione che ha ucciso il blogger Vladlen Tatarsky è avvenuta allo “Street bar no. 1”, in argine Universitetskaïa 25, e secondo i media locali, è stata causata da un “ordigno esplosivo” portato da una cliente. Secondo quanto riferito, Tatarsky stava incontrando alcuni membri del pubblico e una ragazza gli ha regalato una statuetta che è esplosa. La facciata dell’edificio è stata danneggiata. Non c’è stata nessuna rivendicazione di responsabilità. Dall’invasione su larga scala dell’Ucraina, il 24 febbraio 2022, in Russia si sono verificati diversi incendi ed esplosioni, senza che vi fossero chiare indicazioni di un collegamento con il conflitto.