Ucraina, la diretta – Orban: la Ue valuta invio di peacekeeper. Medvedev: “Tornerebbero nelle bare”. Putin vara nuove linee di politica estera: “Rimuovere il dominio Usa”

Lukashenko chiede una tregua immediata per evitare una "guerra mondiale che si profila all'orizzonte". Poi però avverte: "Se costretta, Mosca userà l'arma nucleare". Il Cremlino: "Non fermiamo l'operazione speciale". Kiev: "No a un cessate il fuoco adesso"

Aggiornato: 16:48

I fatti più importanti

  • 14:39

    Xi Jinping a Sanchez: “L’Ue mantenga l’autonomia strategica”

    Il “sano sviluppo” delle relazioni Cina-Ue richiede che Bruxelles “mantenga l’autonomia strategica”. E’ l’auspicio del presidente Xi Jinping, espresso nell’incontro di oggi con il premier spagnolo Pedro Sanchez, all’indomani dei giudizi della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, molto critica verso Pechino e a favore della revisione dei rapporti commerciali e diplomatici con il Dragone. “Sia la Cina sia l’Ue aderiscono al multilateralismo, sostengono gli scopi e i principi della Carta dell’Onu e supportano la risoluzione pacifica delle controversie internazionali”, ha aggiunto Xi, secondo il network statale Cctv.

  • 14:38

    Biden: “La Russia rilasci il giornalista del Wsj”

    La Russia “lasci andare” il reporter del Wall Street Journal arrestato ieri. Lo ha detto Joe Biden rispondendo ad una domanda dei giornalisti al seguito prima di partire per il Mississippi.

  • 14:37

    Lavrov: “Minacce esistenziali dai Paesi ostili”

    “La natura esistenziale delle minacce alla sicurezza e allo sviluppo del nostro paese, create dalle azioni di stati ostili, è riconosciuta”: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, presentando le nuove linee strategiche per la politica estera russa. Lo riporta Ria Novosti.

  • 14:37

    Mosca: “Usa sono un rischio, va rimosso il loro dominio”

    Mosca vede la politica degli Stati Uniti come “la principale fonte di rischi per la sua sicurezza e la pace internazionale”. E’ quanto si legge nelle nuove linee strategiche per la politica estera russa firmate dal presidente Vladimir Putin. Le nuove linee puntano prioritariamente a rimuovere quanto resta del “dominio statunitense nel mondo” e ad approfondire i legami e il coordinamento di Mosca con la Cina e l’India. Lo riferisce l’agenzia Ria Novosti citando i principali punti del documento.

  • 14:35

    Putin vara le nuove linee strategiche di politica estera: “Serve ordine multipolare”

    Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto che pone le basi delle nuove linee strategiche della politica estera, sottolineando la necessità di rafforzare la sovranità del Paese e la realizzazione di un ordine mondiale più giusto e multipolare. Lo riferiscono le agenzie russe.

  • 14:34

    Lukashenko: “Pronti a usare armi atomiche per difenderci”

    Tutte le infrastrutture per ospitare le armi tattiche nucleari russe sono pronte in Bielorussia, e Minsk è pronta ad usare anche queste armi per “assicurare la propria sovranità”. Lo ha detto il presidente Alexander Lukashenko, citato dalla Tass. Nel suo discorso annuale alla nazione e al Parlamento, Lukashenko ha detto che la Bielorussia ha armi convenzionali “a sufficienza” per difendersi da eventuali attacchi. “Ma se vediamo – ha aggiunto – che c’è una minaccia di distruzione del Paese, useremo tutto quello che abbiamo”. Lukashenko ha sottolineato che, oltre alle armi nucleari tattiche che il presidente russo Vladimir Putin ha già detto di volere dispiegare in Bielorussia, “se necessario” i due leader potrebbero “prendere una decisione di portare qui anche armi strategiche”. Il presidente bielorusso, in carica dal 1994, ha affermato che era contrario agli accordi che negli anni ’90 portarono alla rinuncia delle armi nucleari ereditate dall’Unione Sovietica, ma di esservi stato costretto a causa delle “pressioni più dure” esercitate su di lui non solo dall’Occidente ma anche dall’allora presidente russo Boris Eltsin.

  • 13:14

    Lukashenko: “Se a rischio disintegrazione, Mosca userà l’arma nucleare”

    “E’ impossibile sconfiggere una potenza nucleare. Se la leadership russa capirà che la situazione minaccia la disintegrazione della Russia, userà l’arma più terribile. Non possiamo consentirlo”, ha affermato il Presidente della Bielorussia, Aleksandr Lukashenko dopo che nei giorni scorsi Vladimir Putin ha anticipato il dislocamento in territorio bielorusso di testate nucleari tattiche.

  • 13:13

    Cremlino: “Putin e Lukashenko potrebbero parlare di tregua la prossima settimana”

    Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha dichiarato che Putin e Lukashenko potrebbero discutere la prossima settimana della proposta di una “tregua” in Ucraina avanzata dallo stesso Lukashenko, il presidente bielorusso accusato di gravi violazioni dei diritti umani e vicino al governo russo. Lo riporta l’agenzia Interfax. “Naturalmente, i due presidenti, intendo Putin e Lukashenko, continueranno” i colloqui “la prossima settimana, intendo alla riunione del Consiglio supremo dello Stato dell’Unione, e questo consentirà ai presidenti di avere un’altra discussione dettagliata. Ovviamente, anche questa questione verrà affrontata”, ha detto Peskov.

  • 12:51

    Sanchez invita Xi Jinping a dialogare con Zelensky

    Nel suo incontro bilaterale odierno con il presidente cinese Xi Jinping a Pechino, il premier Pedro Sánchez ha “invitato” il suo interlocutore “ad avere una conversazione” con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky “per conoscere direttamente” il suo piano per la pace in Ucraina: è quanto ha detto il leader iberico in conferenza stampa. “Ho espresso al presidente Xi JInping la nostra preoccupazione per l’aggressione illegale di Putin contro l’Ucraina”, ha aggiunto Sánchez.

  • 12:49

    Putin solleva dall’incarico gli ambasciatori di Lettonia ed Estonia

    Vladimir Putin ha firmato il decreto con cui ha sollevato dall’incarico gli ambasciatori russi in Lettonia ed Estonia in seguito all’annunciata riduzione del livello delle relazioni diplomatiche con i due Paesi europei. Lo riporta Novaya Gazeta Europa. A gennaio Mosca ha annunciato la riduzione del livello delle relazioni diplomatiche con l’Estonia, ufficialmente a causa del “ridimensionamento dell’ambasciata russa a Tallinn”. Il ministero degli Esteri russo ha quindi annunciato che l’ambasciatore estone Margus Laidre doveva lasciare la Russia entro il 7 febbraio. Tallinn ha risposto espellendo a sua volta l’ambasciatore russo Vladimir Lipaev. In segno di solidarietà col governo estone, anche la Lettonia ha annunciato la riduzione del livello delle relazioni diplomatiche con Mosca e ha chiesto all’ambasciatore russo Mikhail Vanin di lasciare il Paese.