Israele, la diretta – Netanyahu annuncia il rinvio della riforma della giustizia: “Evitare la guerra civile”. Scontri tra estremisti di destra e polizia

Nella notte oltre 700mila persone in piazza e lunedì mattina sciopero generale. Netanyahu a colloquio con chi lo sostiene, ma l'estrema destra di Ben Gvir lo minaccia: "Se si ferma noi fuori dall'esecutivo". E "Bibi" perderebbe la maggioranza. Due manifestanti entrano alla Knesset

Aggiornato: 21:32

  • 11:05

    Il punto – Dal ministro cacciato agli scioperi

  • 11:00

    Si allarga la protesta: fermi anche porti e ospedali

    Si allarga la protesta popolare contro la riforma giudiziaria voluta dal governo Netanyahu innescata ieri dal licenziamento del ministro della difesa Yoav Gallant. All’aeroporto Ben Gurion sono bloccati tutti i decolli, su iniziativa del sindacato dei suoi dipendenti. Alla protesta si è unita la compagnia El Al. Bloccato da uno sciopero a sorpresa anche il porto commerciale di Ashdod, nel sud di Israele. In mattinata uno sciopero improvviso è stato proclamato anche negli ospedali. Le università hanno annunciato il blocco ad oltranza delle lezioni in quanto, hanno affermato “non ci può essere vita accademica dove non c’è più democrazia”. Chiusi anche numerosi centri commerciali, ed agitazioni fra i dipendenti del ministero della giustizia. Secondo i media è possibile inoltre una chiusura delle filiali delle banche, anche se essa richiede una autorizzazione particolare. I trasporti pubblici sono stati autorizzati a continuare a fornire i loro servizi. Ciò anche, è stato spiegato, per consentire ai dimostranti di raggiungere Gerusalemme per partecipare ad una grande manifestazione di fronte al parlamento.

  • 10:56

    L’estrema destra: “Via dal governo senza riforma”

    Itamar Ben Gvir, leader del partito di estrema destra Potenza ebraica e ministro per la sicurezza nazionale, ha minacciato Benyamin Netanyahu che farà cadere subito il governo se il premier decidesse di fermare la riforma giudiziaria. Lo riferiscono i media. Ben Gvir, hanno aggiunto i media, ha affermato che il significato di un arresto della riforma sarebbe “una resa di fronte alle violenze nelle strade”. Senza il partito di Ben Gvir Netanyahu perderebbe la maggioranza alla Knesset.

  • 10:56

    Il maggior sindacato annuncia sciopero generale

    L’Histadrut, il più grande gruppo sindacale israeliano, ha annunciato uno sciopero generale ‘storico’ per protestare contro la riforma giudiziaria del governo di Netanyahu. Lo ha annunciato Arnon Bar-David, leader del gruppo sindacale, che ha aggiunto di aver preso questa decisione per allontanare il Paese da “un abisso”. Lo sciopero indetto dall’Histadrut, che rappresenta più di 700.000 lavoratori in numerosi settori, dalle banche ai trasporti agli operatori sanitari, potrebbe paralizzare gran parte dell’economia israeliana. Bar-David ha affermato che lo sciopero potrebbe iniziare già oggi se il primo ministro Netanyahu non annuncerà lo stop alla revisione giudiziaria.

  • 10:55

    Sciopero dei voli all’aeroporto di Tel Aviv

    La principale organizzazione sindacale israeliana, Histradut, ha convocato uno sciopero generale che ha fermato i voli in partenza dall’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv e bloccato diversi altri settori, nel quadro delle massicce proteste contro la riforma della giustizia. “Ho ordinato lo stop immediato di tutte le partenze dall’’aeroporto Ben Gurion”, ha dichiarato il leader sindacale Pinchas Idan.

  • 10:55

    Il governo discute il congelamento della riforma

    Il governo israeliano sta discutendo il congelamento della sua controversa riforma giudiziaria dopo che ieri notte sono scoppiate proteste in tutto il paese. Lo riferisce il Jerusalem Post. Decine di migliaia di persone si sono radunate ieri sera a Tel Aviv per protestare contro il licenziamento del ministro della Difesa Yoav Galant da parte del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, dopo che questi aveva invitato il governo a fermare la riforma.