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Meloni: “Sull’aumento delle spese militari ci metto la faccia”. Azione-Iv vota con la destra su Kiev e ambiente. M5s e Verdi-Sinistra: “Stop armi”

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La giornata – Il polo Azione-Iv vota con la destra. M5s e Verdi-Sinistra: “Basta armi”. L’appello della Lega alla premier: “Deserto della diplomazia”

Sulla prosecuzione del sostegno militare all’Ucraina e sulla transizione ecologica (col freno a mano) il polo centrista di Azione e Italia Viva sta con il governo Meloni. E’ l’esito del voto del Senato sulle comunicazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni prima del Consiglio europeo di giovedì e venerdì. La risoluzione elaborata dalla maggioranza di centrodestra è stata votata dall’Aula di Palazzo Madama per parti separate e su quei due capitoli i senatori calendian-renziani si sono allineati al testo di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Il voto è stato dichiarato esplicitamente nell’emiciclo da Carlo Calenda: sull’Ucraina c’è “una sola linea possibile: andare avanti a sostenere gli ucraini finché la Russia non accetterà di sedersi ad un tavolo di trattative, impegnandosi contestualmente per il ritiro totale e immediato dai territori aggrediti. Fine. Questa rimane l’unica strategia efficace per tenere in sicurezza l’UE e il mondo da nuove rivendicazioni del Cremlino e da ulteriori conflitti”. Secondo il leader di Azione è la “linea, adottata all’indomani dell’invasione russa, da Mario Draghi e da lei portata avanti con coerenza, al netto delle stravaganti dichiarazioni di alcuni esponenti della maggioranza, è la nostra linea. Continueremo dunque a sostenerla, insieme ai provvedimenti conseguenti, e speriamo che così si comporteranno le altre opposizioni responsabili”. 

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva orientato le sue comunicazioni sulla “difesa dell’interesse nazionale”. “Non abbiamo mai fatto mistero di voler aumentare i propri stanziamenti in spese militari, come hanno fatto i governi precedenti, magari di soppiatto, senza metterci la faccia. Noi la faccia ce la mettiamo convinti che rispettare gli impegni sia vitale per tutelare la sovranità nazionale. La libertà ha un prezzo: se non sei in grado di difenderti lo fanno altri ma lo faranno imponendo un prezzo”. Meloni ha aggiunto che “noi inviamo armi all’Ucraina anche per poter tenere la guerra lontana dal resto d’Europa e da casa nostra”. Viceversa “raccontare agli italiani che se non fornissimo armi all’Ucraina si potrebbero aumentare le pensioni o ridurre le tasse è una menzogna che intendo chiamare con il suo nome”.

Con l’approvazione del testo del centrodestra (non c’è il computo esatto perché il voto è avvenuto con il sistema elettronico ma senza registrazione), sono state precluse tutte le altre risoluzioni presentate dal Pd, dal M5s e dall’alleanza Verdi-Sinistra. In particolare, sull’Ucraina, per il Pd bisogna “continuare ad assicurare il pieno sostegno, con tutte le forme di assistenza necessarie” all’Ucraina, “sostenere un ulteriore rafforzamento da parte dell’Ue della pressione collettiva sulla Russia, isolandola, affinché ponga fine ai combattimenti e si ritiri” e “favorire attivamente un consistente sforzo politico e diplomatico unitario da parte dell’Unione, per il raggiungimento di una pace giusta e duratura. E’ esplicito, invece, il no all’invio di altre armi da parte di 5 Stelle e Verdi-Sinistra. Serve, si legge nel testo M5s, “il massimo sforzo sul piano diplomatico, in sinergia con gli altri Paesi Ue, per l’immediata cessazione delle operazioni belliche con iniziative multilaterali o bilaterali utili a una de-escalation militare, portando il nostro Paese a farsi capofila di un percorso di soluzione negoziale del conflitto che non lo impegni in ulteriori forniture di materiali di armamento, per il raggiungimento di una soluzione politica in linea coi principi del diritto internazionale”. Il documento di Verdi-Sinistra, invece, riportava il richiamo a “lavorare nell’ambito del Consiglio europeo per una forte iniziativa diplomatica dell’Unione per la richiesta di un cessate il fuoco e l’avvio di un processo di pace in un contesto multilaterale“. Segue l’auspicio a “sospendere la fornitura nazionale di equipaggiamento militare e porre in Consiglio la necessità di interrompere anche il ricorso all’European peace facility a questo fine”. 

Ma se le differenze tra le risoluzioni di Pd e il resto dell’area progressista è plastica ed emerge dai rispettivi documenti, emerge un’incrinatura anche nell’alleanza di governo apparsa compatta dal voto finale. E’ di nuovo la Lega, infatti, in Aula, a esprimere “forte preoccupazione per come stanno andando le cose sul fronte della guerra russo-ucraina”. “L’obiettivo della cessazione delle ostilità – scandisce il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo – sembra più una dichiarazione di principio. Anzi si sente parlare costantemente di offensiva, ad esempio la Polonia è pronta a inviare i caccia. Il problema non è il sostegno militare, ma una corsa ad armamenti sempre più potenti con il rischio di un incidente da cui non si possa tornare indietro”. “Purtroppo – continua Romeo – constatiamo che ben poco è stato fatto specie sul cessate il fuoco e sulla tregua. Anzi ci siamo trovati di fronte al deserto della diplomazia. Ma a nostro giudizio serve più equilibrio per favorire dialogo e tregua. Quindi contiamo su di lei. Sento dire dalla gente che lei è ‘una tosta’ e non solo perché è andata al congresso della Cgil”.

Momenti chiave

    • 12:14

      Meloni: “Le condizioni per la pace non sono ancora maturate”

      “Le pressioni esercitate su Mosca sono fondamentali per assicurare il rispetto del diritto internazionale e favorire il percorso negoziale per il raggiungimento di una pace giusta. Condizioni che non sono ancora maturate ma che dobbiamo continuare a perseguire con tenacia ogni giorno”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo.

    • 12:12

      Meloni: “Sull’aumento delle spese militari ci metto la faccia”

      “Questo governo, che, come sapete, è abituato a fare tutto ciò che considera giusto per difendere l’interesse nazionale dell’Italia, non ha mai fatto mistero – neanche quando eravamo all’opposizione, per quello che riguarda Fratelli d’Italia – di voler aumentare i propri stanziamenti in spese militari, come del resto hanno fatto i governi precedenti un po’ di soppiatto, senza, cioè, avere il coraggio di metterci la faccia. Noi la faccia ce la mettiamo convinti che rispettare gli impegni sia vitale per tutelare la sovranità nazionale. La libertà ha un prezzo: se non sei in grado di difenderti lo fanno altri ma lo faranno imponendo un prezzo”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo.

    • 12:10

      Meloni: “Menzogna che non inviando armi si possano ridurre le tasse”

      “Noi inviamo armi all’Ucraina anche per poter tenere la guerra lontana dal resto d’Europa e da casa nostra. Raccontare agli italiani che se non fornissimo armi all’Ucraina si potrebbero aumentare le pensioni o ridurre le tasse è una menzogna che intendo chiamare con il suo nome”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo, parlando di “propaganda puerile” delle opposizioni. Le frasi sono state accolte da applausi dai banchi della maggioranza. 

    • 12:05

      Meloni: “Su immigrazione ho con me la maggioranza degli italiani”

      “Non vogliamo più piangere innocenti nel Mediterraneo, che la selezione la facciano gli scafisti e i mafiosi: l’immigrazione di massa danneggia chi ha diritto alla protezione internazionale e non trova aiuto perchè le quote sono coperte da chi arriva illegalmente. Su questo sono certa di avere con me la maggioranza degli italiani”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo. 

    • 12:03

      Meloni: “Stati di bandiera delle navi ong si assumano le responsabilità”

      Le indicazioni dell’Ue sanciscono “il principio del coinvolgimento degli Stati di bandiera delle navi ong nelle operazioni Sar, che non devono più gravare solo sugli stati di approdo. Gli Stati di bandiera che finanziano le ong devono assumersi le responsabilità che il diritto del mare assegna loro”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo. 

    • 11:54

      Meloni: “Prima del diritto a migrare c’è il diritto a non farlo, l’Ue lo ha trascurato”

      “Lo voglio ribadire: prima di ogni ipotetico diritto a emigrare, ogni essere umano ha il diritto a non essere costretto a migrare in cerca di una vita migliore. È esattamente l’aspetto che Europa e Occidente in questi anni hanno colpevolmente trascurato”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo. 

    • 11:53

      Migranti, Meloni: “Risorse adeguate dall’Ue per fermare rotta Mediterraneo”

      “Vogliamo contrastare con forza il traffico di esseri umani: fermare le partenze, collaborare con i Paesi di origine, aumentare i rimpatri, dedicare risorse adeguate a questi obiettivi. Queste sono le priorità nostre e che portiamo davanti ai leader europei. Serve rafforzare la collaborazione con i Paesi di origine e di transito con risorse adeguate. Ci sono stati investimenti in Turchia. Ora ritengo che pari attenzione ci debba essere per i flussi dal Mediterraneo”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo. 

    • 11:43

      Meloni: “Emergenza immigrazione sta diventando strutturale”

      “Il primo banco di prova è il tema dell’immigrazione, a cui il nostro governo ha ottenuto che venisse dedicata gran parte del consiglio straordinario di febbraio. Siamo di fronte a una emergenza che sta diventando strutturale. Questa definizione, che può sembrare un ossimoro, è la fotografia più realistica di quello che sta accadendo”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo. 

    • 11:43

      Meloni: “L’Ue ha il compito più arduo degli ultimi decenni”

      “Il prossimo Consiglio, il terzo per questo governo, ha nella sua agenda sfide prioritarie per l’Ue, Ucraina, migrazioni, energia. In questa fase complessa l’Ue è chiamata al compito più arduo degli ultimi decenni: assicurare la sicurezza, proteggere il tessuto economico, predisporre a cambiamenti radicali che potrebbero profilarsi nei nuovo equlibri globali”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo. 

    • 11:40

      Meloni: “Italia ha carte in regola per essere protagonista in Ue”

      “L’Italia ha tutte le carte in regola per recitare in Europa un ruolo da protagonista e non da comprimaria”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo. 

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