Terremoto di magnitudo 7.9 devasta Turchia e Siria: morte oltre 3600 persone. Oms: “Potrebbero essere superiori di otto volte” – la diretta

Erdogan: "Il sisma più forte dal 1939". Soccorritori lavorano senza sosta per estrarre le persone dalle macerie. Solidarietà e offerte di aiuto da Ue, Usa, Russia e anche Ucraina. La stima dall’United States Geological Survey: “Fino a 10mila morti”. Nuova scossa di magnitudo 7.5

Aggiornato: 22:09

I fatti più importanti

  • 08:22

    Protezione civile ha diramato un’allerta per possibili onde di maremoto in arrivo sulle coste pugliesi

    In seguito al sisma avvenuto tra Siria e Turchia e sulla base dei dati elaborati dal Centro allerta tsunami (Cat) dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il dipartimento della Protezione civile ha diramato un’allerta per possibili onde di maremoto in arrivo sulle coste italiane che potrebbe interessare anche le coste pugliesi a partire da quella di Gallipoli dalle ore 6:40 circa. Il livello di allarme è rosso e si raccomanda alla popolazione di evitare di percorrere a piedi o in auto tutti i tratti costieri e le strade del litorale nella fascia oraria dalle ore 6:30 fino all’emissione del messaggio di cessato allarme. L’allerta indica la possibilità di un pericolo reale per le persone che si trovano vicino alla costa, specialmente se in zone poco alte, o addirittura più basse, rispetto al livello del mare. Anche un’onda di solo 0,5 metri di altezza – spiega la Protezione civile – può generare pericolose inondazioni e fortissime correnti. (

  • 08:21

    Protezione civile: “Onda anomala più bassa del previsto”. Allarme ridimensionato

    L’altezza di onda anomala misurata in Turchia dopo i violenti terremoti che stanno scuotendo l’area è molto più piccola del previsto e pari a circa 15 centimetri. Tuttavia, i mareografi misurano successive onde, probabilmente causate da ulteriori scosse. Pertanto, l’allarme pur ridimensionato permane. Lo afferma il direttore generale del Dipartimento regionale Protezione civile (Drpc) siciliano Salvo Cocina, che è in costante contatto con la Protezione civile nazionale a Roma Il Drpc Sicilia, tramite la sala operativa e i dirigenti provinciali, ha attivato il sistema regionale ed è in contatto con le prefetture dell’isola e con i sindaci dei comuni costieri. L’onda arriverà prima sulla costa ionica da Eolie, Messina a Portopalo intorno alle 6:35 e poi raggiungerà tutte le coste dell’isola. Ai sindaci è stato raccomandato l’avviso alla popolazione posta nei litorali bassi e nelle zone portuali e la preparazione per eventuale allontanamento. Cocina ha avvisato il presidente della Regione siciliana Renato Schifani, che segue l’evolversi della situazione. 

  • 08:19

    Almeno 100 morti nel nord della Siria

    È salito ad almeno 100 morti il bilancio delle vittime nel nord della Siria dopo il terremoto di magnitudo 7.9 avvenuto nella notte nel sud della Turchia, vicino al confine tra i due paesi. Lo rende noto l’agenzia Anadolu. Sono almeno 76 le vittime del terremoto nelle città turche e 440 i feriti. 

  • 08:19

    Almeno 50 morti e 200 feriti in Siria

    Sale ad almeno 50 morti e 200 feriti in Siria il bilancio delle vittime del terremoto di magnitudo 7.9 avvenuto nel sud della Turchia, con epicentro vicino al confine tra i due paesi. Lo rendono noto i media siriani. 

  • 08:18

    ’Ingv ha emesso un’allerta tsunami informando che l’onda di impatto dovrebbe arrivare sulla costa siciliana alle 6:35 su Siracusa

    A seguito del terremoto di magnitudo 7.9 avvenuto fra Siria e Turchia l’Ingv ha emesso un’allerta tsunami informando che l’onda di impatto dovrebbe arrivare sulla costa siciliana alle 6:35 su Siracusa; alle 6:39 a Catania e alle 6:40 a Messina. A seguire l’onda potrebbe impattare su Portopalo, Ginostra, Strombolicchio, Milazzo, Palermo, Marettimo, Gela, Pantelleria, Lampedusa, Porto Empedocle, Sciacca e Mazara del Vallo. Il Dipartimento regionale Protezione civile (Drpc) della Sicilia “invita i cittadini ad allontanarsi dal litorale basso; da zone portuali; e di avvisare la popolazione e porre la massima attenzione”.

  • 08:17

    Almeno 53 morti e oltre 450 feriti in Turchia

    È  salito ad almeno 53 morti e oltre 450 feriti in Turchia il numero delle vittime del terremoto di magnitudo 7.9 avvenuto nella notte nel sud del Paese, vicino al confine con la Siria. Sul lato siriano si registrano almeno altri 42 morti, secondo le ultime informazioni disponibili. 

  • 08:16

    Sono almeno 42 i morti nel nord della Siria

    Sono almeno 42 i morti nel nord della Siria in seguito al terremoto di magnitudo 7.9 avvenuto nel sud della Turchia, con epicentro vicino al confine tra i due paesi. Lo rendono noto i media siriani. 

  • 08:16

    Dieci persone sono morte nella provincia turca meridionale di Urfa

    Dieci persone sono morte nella provincia turca meridionale di Urfa in seguito al terremoto di magnitudo 7.9 che ha colpito la regione, ha detto il governatore provinciale Salih Ayhan alla televisione turca Ntv. L’agenzia statale turca Anadolu poco prima aveva riportato un bilancio iniziale di cinque morti a causa del forte sisma, nella provincia di Osmaniye.

  • 08:16

    Almeno cinque persone sono morte nella provincia turca meridionale di Osmaniye

    Almeno cinque persone sono morte nella provincia turca meridionale di Osmaniye, in seguito al terremoto di magnitudo 7.9 che ha colpito la regione. Lo ha reso noto il governatore provinciale Erdinç Yilmaz, citato dall’agenzia statale Anadolu. Sono almeno 34 gli edifici andati distrutti in questa provincia, secondo le autorità locali. 

  • 08:15

    Tre forti repliche seguite al terremoto in Turchia

    Sono state tre le forti repliche seguite al terremoto di magnitudo 7.9 avvenuto alle 4:17 ora locale (le 2:17 in Italia) tra Turchia e Siria. L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato le tre scosse alle 2:28, 2:36 e 2:58 ora italiana con magnitudo rispettivamente 5.6 (rivista al ribasso da 6.7), 5.2 e 5. Ancora non si hanno notizie ufficiali di vittime, ma i media locali parlano di diversi edifici danneggiati e di crolli in alcune città del sud del Paese.