Elezioni, la diretta – Letta: ‘Costretti ad alleanze’. Conte: ‘Voto utile? Noi terzo incomodo con agenda progressista’. Poi apre al ritorno di Di Battista

La relazione del segretario dem alla Direzione nazionale approvata all'unanimità: "Non ci sarà pareggio, o noi o Meloni. Dobbiamo convincere gli elettori di Forza Italia. Io premier? Se serve faccio il frontman". Calenda: “Se Draghi non vuole mi candido io a palazzo Chigi”

Aggiornato: 23:08

I fatti più importanti

  • 09:16

    Salvini: “Per la Lega non mi accontento di meno del 20%”

    Alle elezioni, per la Lega, “non mi accontento di meno del 20%, ci arriviamo. Dipende dai cittadini, non da Salvini: alle ultime elezioni ci davano al 10% e siamo arrivati al 17%. I cittadini scelgono, ai sondaggi rispondono al telefono ma poi nella cabina elettorale scelgono”. Lo ha detto Matteo Salvini nella sua intervista a Rtl 102.5.

  • 09:01

    Salvini: “Candidato premier? Chi prende un voto in più sceglie, parliamo di programmi”

    “Meno tempo si passa a litigare e meglio è. Domani all’incontro che avremo inviterò Meloni e Berlusconi a parlare di temi, a concentrarsi su una idea di Italia, li inviterò a concentrarci su cosa faremo dal 26 settembre. Passare giornate a discutere sulla leadership e le candidature è tempo perso”. Lo ha detto Matteo Salvini a Rtl 102.5, parlando delle polemiche interne alla coalizione di centrodestra sul candidato premier. “Meno tempo si passa a litigare e meglio è, sceglieranno gli italiani, che votano il 25 settembre, chi prende un voto in più sceglie, vince, governa. Non capisco dove stia il problema. La mia ambizione è di essere il più scelto, per me sarebbe un onore prendere in mano il Paese”.

  • 08:57

    Anche Carfagna molla Fi: “Su Draghi scelta irresponsabile”

    Definisce “una scelta di irresponsabilità” quella di Forza Italia che ha portato alla caduta del governo Draghi, sostiene di essersi battuta per quattro anni “all’interno del partito per difendere la sua collocazione europeista, occidentale e liberale, dall’abbraccio del sovranismo” e che “una parte considerevole di Forza Italia la pensava allo stesso modo”, ma “siamo stati sconfitti, più volte, l’ultima in modo bruciante”. Così la ministra per il Sud, Mara Carfagna, in un’intervista a Repubblica spiega le ragioni che l’hanno spinta a lasciare il partito. “Lo strappo del 20 luglio scorso è determinante, segna con forza un prima e un dopo, uno spartiacque, afferma. “La mancata fiducia a Draghi indica la rinuncia a ogni autonomia della componente liberale dalla destra sovranista. Fino al 19 luglio FI non avrebbe avuto alcun dubbio sulla linea in caso di problemi del governo: favorire la conclusione ordinata della legislatura, mettere in sicurezza famiglie e imprese, sostenere il premier più rispettato d’Europa per poi poterne rivendicare i successi in campagna elettorale. Dal 20 luglio il Rubicone è stato varcato”. La ministra precisa di essere “rimasta sulla sponda dove sono sempre stata. Di fronte a un bivio tra sottomettermi a una visione che non è la mia e rispettare quella in cui ho sempre creduto, non ho avuto alcun dubbio. In questo momento la priorità è mettere in sicurezza il Paese, non esporlo a salti nel buio”.

  • 08:53

    Tajani: “Candidato premier? Serve squadra, non donna sola al comando”

    Non è il momento di parlare di premiership perché “si rischia di oscurare i programmi e fare il gioco della sinistra che ci vuole divisi”: più della leadership, “l’importante è avere una classe dirigente seria con esperienza in grado di governare il Paese. Serve una squadra, non un uomo o una donna sola al comando”. Così, in una intervista a La Stampa, il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani risponde all’ultimatum di ieri di Giorgia Meloni, che rivendica per sè la candidatura a palazzo Chigi (“senza un accordo sul premier l’alleanza è inutile”). Su questo, dice Tajani, “decideranno i leader. Il tema non mi appassiona, la legge elettorale non lo impone e nelle altre elezioni non c’era un candidato unico. Ogni partito ha il suo”. Poi aggiunge: “L’importante è avere un programma. Qui bisogna vincere, se troviamo un candidato premier, ma poi non vinciamo, resta solo un candidato. Delle regole si troveranno. Insistere su questo dibattito comporta un rischio”.

  • 08:27

    Boccia: “Non è saggio minare l’alleanza Pd-M5s a livello locale”

    “Nel giro di 48 ore è caduto il governo, sono state sciolte le Camere e si è rotta l’alleanza con il M5s. Un cataclisma”. Lo dice in una intervista a Repubblica il responsabile Enti locali del Pd, l’ex ministro delle Autonomie Francesco Boccia. “Per tre anni abbiamo costruito un percorso comune, che spesso il Pd si è caricato sulle spalle da solo, consentendoci di vincere le regionali del 2020, che dovevano finire 7 a 0 per la destra e invece è stato 4-3 per noi, come pure le amministrative del ’21 e del ’22. È evidente che un po’ di rammarico c’è per un processo politico che subisce uno stop. In tanti territori governiamo insieme, il M5s partecipa a un sacco di giunte guidate dal Pd. Da Napoli a Bologna, ma anche il Lazio e la Puglia. Non credo sia saggio minarne la stabilità”, afferma.

  • 08:25

    Toti: “Noi nel centrosinistra? Vedremo, potremo essere decisivi”

    Passare al centrosinistra? “Vedremo. Se Meloni o Salvini o Berlusconi, o chi decide ora, ci convocherà rifletteremo. Penso che potremo essere molto utili se la stabilità della prossima coalizione di governo ballerà su 2-3 senatori”. A dirlo in un’intervista al Corriere della Sera è Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria.

  • 08:24

    Berlusconi: “Premier centrodestra? Problema che non mi appassiona”

    Chi sarà il premier del centrodestra? “Non riesco ad appassionarmi a questo problema, e non credo appassioni gli italiani. Agli italiani interessano le nostre proposte per uscire dalla crisi, per dare speranze ai giovani e sicurezza agli anziani, per ridurre le tasse e creare occupazione, per tagliare la burocrazia, per difendere l’ambiente. Del resto non mi pare che i nostri avversari abbiano indicato un candidato premier. Perché questa pressione su di noi?”. Lo dice Silvio Berlusconi nell’intervista di questa mattina Corriere della Sera. Giorgia Meloni “sarebbe un premier autorevole, con credenziali democratiche ineccepibili, di un governo credibile in Europa e leale con l’Occidente”, precisa, così come “lo sarebbero Matteo Salvini, o un esponente di Forza Italia. Il centrodestra, espressione della maggioranza degli italiani, è una coalizione coesa e responsabile”.

  • 08:23

    Berlusconi: “Io presidente del Senato? Non sono interessato”

    Assicura di “non essere interessato” a diventare presidente del Senato e che nessuno gli ha proposto quel ruolo come “ricompensa” per aver contribuito a far cadere il governo Draghi. In un’intervista al Corriere della Sera, il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi chiarisce: “Non ho bisogno di alcuna ricompensa. Chi ha voluto indicarmi per la seconda carica dello Stato ha compiuto un atto di riguardo e di amicizia nei miei confronti che apprezzo particolarmente. Devo però aggiungere che non sono in alcun modo interessato a quel ruolo”.

  • 08:20

    Alle 9 Direzione Pd con la relazione di Letta

    È convocata alle 9 alla Camera dei deputati la Direzione nazionale del Partito democratico, in cui è prevista la relazione del segretario Enrico Letta. All’ordine del giorno l’analisi della situazione politica, le elezioni di settembre e il regolamento per le candidature (ma si parlerà anche del tema centrale delle alleanze. La relazione e la replica di Letta saranno trasmesse in diretta streaming sulla pagina Facebook e sul canale Youtube del Pd.