M5s non voterà la fiducia al dl Aiuti. Conte: “No a cambiali in bianco al governo”. Lega: “Maggioranza non c’è più”. Meloni: “Voto subito”

GOVERNO IN BILICO - Nel pomeriggio la telefonata con Draghi. Poi il leader dei 5 stelle conferma ai parlamentari la scelta di uscire dall'aula giovedì in Senato: "Il premier disponibile a venirci incontro, ma servono misure concrete". Salvini e Letta contrari a proseguire in caso di strappo: la crisi è a un passo

Aggiornato: 16:56

  • 20:35

    “Senza fiducia M5s il governo finisce”

    Il presidente del Consiglio lo ha fatto capire nella conferenza stampa tenuta dopo l’incontro con i sindacati: l’attuale governo senza i 5 stelle non può andare avanti, a un governo Draghi non può succedere un Draghi bis. Secondo il retroscena dell’Ansa, che cita ambienti di governo, questa affermazione è da tradurre in una precisa linea: qualora i 5 stelle dovessero non votare la fiducia al decreto aiuti al Senato, il premier non potrebbe far altro che tirare le sue conclusioni terminando l’azione di governo, dimettendosi.

  • 20:00

    Telefonata Draghi-Conte “interlocutoria”

    Telefonata interlocutoria tra Giuseppe Conte e Mario Draghi: così la definisce l’agenzia LaPresse, spiegando che il leader M5s avrebbe riferito al premier che il Movimento non ha ancora preso una decisione sul comportamento da tenere domani al Senato sul voto di fiducia al decreto Aiuti. I due, viene riferito, hanno poi avuto una conversazione sull’agenda di governo, sul merito dei singoli punti e su alcuni necessari approfondimenti.

  • 19:56

    M5s, ripresa la riunione del Consiglio nazionale

    È ripresa la riunione del Consiglio nazionale del M5s, interrotta nel pomeriggio prima della telefonata fra il leader del Movimento Giuseppe Conte e il premier Mario Draghi. Conte partecipa collegato dalla sede del partito. Dal Consiglio dovrebbe emergere la linea del M5s in vista del voto di giovedì in Senato sulla questione di fiducia posta dal governo al dl aiuti. Subito dopo è in programma alla Camera una riunione di deputati e senatori 5s.

  • 19:12

    Giovedì possibile riunione del cdm

    Potrebbe tenersi giovedì pomeriggio, stando a quanto apprende l’Ansa da fonti di governo, una riunione del consiglio dei ministri. Al momento l’orario ipotizzato è le 15.30.

  • 19:02

    Moles (Fi): “Non abbiamo paura di andare al voto”

    “Berlusconi ha avuto il coraggio di dire una cosa sacrosanta, che non si può andare avanti così. Non è possibile avere un governo che non sia nella pienezza dei suoi poteri, soprattutto in vista del periodo non semplice che ci aspetta”, ha detto Giuseppe Moles, sottosegretario all’Editoria e vicepresidente dei senatori di Forza Italia a Rainews24. “E’ ora di finirla con questa schizofrenia galoppante”, ha aggiunto. E ancora: “Il dato fondamentale è che noi di Forza Italia non abbiamo paura delle elezioni. Credo invece che le tensioni di varie parti del cosiddetto campo largo siano dettate dal timore di andare al voto”.

  • 18:51

    Berti: “Nostalgia dei bei tempi non porta a niente”

    “Oggi mercoledì 13 luglio 2022 lascio il Movimento 5 stelle” e “da oggi aderirò al progetto Insieme per il Futuro“. Lo annuncia sul proprio blog il deputato Francesco Berti, unico esponente del M5s alla Camera a votare lunedì scorso a favore del dl Aiuti. “Per me, aderire al progetto del M5s – sottolinea in un lungo post – fu la cosa più scontata del mondo”, “a un certo momento però occorre riconoscere che anche il più bello dei progetti ha esaurito la sua funzione propulsiva. Accanirsi nella nostalgia dei bei tempi andati non può portare a niente, o addirittura può portare a conseguenze negative per il paese. Il Movimento 5 Stelle non deve morire per il governo, certo, ma le motivazioni che ha dato per entrare nel Governo Draghi sono ancora tutte lì. La governabilità non è da garantire perché fine a se stessa, ma perché oggi – come durante la pandemia Covid – può rappresentare un punto saldo dove i cittadini si aggrappano in un momento di crisi sistematica globale”.

  • 18:42

    Di Maio: “Il governo deve andare avanti, sono ottimista”

    “Io credo che il governo debba andare avanti, sono ottimista per natura” e lancio “un richiamo alla responsabilità a coloro i quali sanno benissimo il periodo che stiamo attraversando”. Lo ha affermato il ministro Luigi Di Maio rispondendo a chi gli chiedeva se il governo cadrà o meno. Di Maio ha ricordato le molteplici cose da fare, tra cui l’attuazione del Pnrr, gli interventi sul cuneo fiscale, il piano benzina, la diplomazia sull’Ucraina e la legge di bilancio, perché “andare in esercizio provvisorio di bilancio sarebbe una sciagura”.

  • 18:19

    Di Maio: “Per qualcuno la stabilità è un disvalore”

    “Per qualcuno” in questo momento in Italia “responsabilità e stabilità sono un disvalore…”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio intervenendo a Made in Italy – Driving Innovation, Sustainability and Resilience.

  • 18:06

    Il deputato Berti lascia il M5s e passa con Di Maio

    Francesco Berti lascia il gruppo parlamentare del M5s alla Camera e aderisce a IPF, la nuova formazione di Luigi Di Maio. Lo apprende l’ANSA da fonti parlamentari di maggioranza. Lunedì Berti aveva votato a favore del decreto Aiuti, mentre il resto del suo gruppo non aveva partecipato alla votazione.

  • 17:37

    Conte ha chiesto un segnale a Draghi

    “Sento Draghi e vi aggiorno…”. Così ha chiuso il Consiglio nazionale il leader del M5s Giuseppe Conte, dopo 5 ore di riunione che non sono servite a sciogliere il nodo della fiducia domani al dl aiuti al Senato. Dalla riunione di questa mattina sono emerse tre linee, sostanzialmente inconciliabili. Ovvero: nessun voto al dl Aiuti; confermiamo la fiducia; votiamo contro e diamo la spallata. A prevalere, assicurano fonti presenti all’incontro Adnkronos, la linea della non partecipazione al voto in Aula. Che al momento resterebbe quella più gettonata. Da qui, la decisione di sospendere il Consiglio -riprenderà stasera alle 19.30, prima dell’assemblea congiunta- e sondare il presidente del Consiglio, perché, viene spiegato, la volontà di Conte, al momento, non sarebbe quella di far cadere il governo, ma di restare -pur non votando il dl aiuti- in attesa delle risposte al documento presentato mercoledì scorso. Per ora Conte non avrebbe aggiornato i suoi sui contenuti della telefonata, “lo farà in Consiglio”, ma è convinzione diffusa che al premier abbia chiesto a Draghi “un segnale chiaro”.