Senato, i 5 stelle si astengono in commissione sul decreto Aiuti
Arriva la prima astensione del M5s sul decreto Aiuti in Senato. I pentastellati, infatti, si sono astenuti sul provvedimento in commissione Bilancio.
Momenti chiave
Arriva la prima astensione del M5s sul decreto Aiuti in Senato. I pentastellati, infatti, si sono astenuti sul provvedimento in commissione Bilancio.
Il Consiglio nazionale del M5s, secondo quanto si apprende, è stato riaggiornato alle 19.30, prima che si riunisca l’assemblea – in formato congiunto – dei deputati e senatori pentastellati.
C’è stata una telefonata fra il leader del M5s Giuseppe Conte e il premier Mario Draghi. Lo si apprende in ambienti del Movimento.
Nella situazione che si è creata nella maggioranza “anche il Pd ha le sue responsabilità: bene ha detto Berlusconi, il campo largo è diventato un camposanto. Si è conclusa la stagione dell’accordo tra Pd e M5s“. Lo dice il coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani, incontrando la stampa a Bruxelles. Il Partito democratico, aggiunge, “continua a insistere con la cannabis da coltivare dentro casa: girando per l’Italia non mi pare di sentire operai, pensionati o famiglie in difficoltà che mi chiedono se possono coltivare la cannabis dentro casa”.
“Non voglio che venga visto come un ricatto ma se una forza politica importante come M5s” esce dal governo “non è per ricatto o per ripicca che diciamo che cade tutto e si va al voto, è la logica delle cose e quello che hanno detto ieri Salvini e Berlusconi è una considerazione ovvia”. Così Enrico Letta all’assemblea congiunta dei gruppi Pd alla Camera.
“È il momento non di frenare ma di accelera l’azione di governo, non è il momento di parcheggiare la macchina nel box ma di accelerare. Penso che di fronte al semestre caldo, all’autunno caldo” che si aspetta “le forze politiche, responsabili e forti, sanno che scelte politiche fare. Non possiamo metterci alla finestra e metterci a fare campagna elettorale da oggi. Perché chi otterrà più voti sarà chi riuscirà a dare risposte”.
È terminata, dopo circa 5 ore, la riunione del Consiglio nazionale M5S con Giuseppe Conte. Sul tavolo la linea da tenere domani al voto di fiducia sul dl aiuti in Senato. Mentre questa mattina sembrava prevalere con forza l’ipotesi di non votare la fiducia al dl aiuti, ci sarebbe stata un’evoluzione nelle ultime ore. Bocche cucite sulla linea prevalsa, ma fonti qualificate del Movimento affermano all’Adnkronos che potrebbero esserci contatti tra Conte e il premier Mario Draghi già nelle prossime ore.
“L’Italia ha bisogno di un esecutivo forte”, ha detto il segretario dem Enrico Letta davanti all’assemblea congiunta dei parlamentari. “No a crisi o voto ad agosto”. “Nella giornata di ieri si è aperta una opportunità su parole che non erano nell’agenda di governo. Fatemelo dire anche a chi chiede un cambio di passo. Lo dico chiaramente anche a chi chiede un cambio di passo: nel momento in cui il governo pone queste temi sarebbe paradossale mettere a rischio il governo proprio quando il governo apre il capitolo della lotta alla precarietà”.
“Ovviamente la Lega non si augura crisi o perdite di tempo, sono altri che stanno facendo e disfando, sicuramente non si può andare avanti così”. Così fonti della Lega.