Sesto pacchetto di sanzioni Ue: su Kirill la spunta Orban. Nato: “Pronti a guerra di usura, su cessione territori decide Kiev” – La diretta

Gli ambasciatori europei trovano l'accordo sulle misure contro Mosca: il patriarca resta fuori dalla blacklist. Si intensifica l'assalto a Severodonetsk: i russi hanno occupato gran parte della città. Zelensky: “Mosca controlla il 20% del Paese”. Stoltenberg vede Biden a Washington

Aggiornato: 10:49

  • 20:53

    Kiev: “Gli ucraini devono avere armi per proteggere le loro case”

    Gli ucraini devono avere armi per proteggere le loro case. Lo ha annunciato oggi il ministro degli Affari interni dell’Ucraina Denys Monastyrskyi durante il telethon di United News. “I nostri cittadini sono stati testati per le armi dal 24 febbraio – ha detto – Ne sono state distribuite decine di migliaia nelle grandi città. Oggi, la maggior parte dei proprietari di armi è al fronte, a difendere il nostro Stato nelle regioni di Kharkiv, Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia, Kherson, Mykolaiv e Odessa: il Parlamento si sta attualmente preparando per la seconda lettura della legge sulla circolazione delle armi civili“. “Siamo convinti che i deputati apporteranno le opportune modifiche – ha precisato il Ministro – La circolazione delle armi deve essere regolata dalla legge. La mia posizione personale è che un ucraino dovrebbe avere un’arma per proteggere la propria casa”.

  • 20:45

    Jurgen Stock (Interpol): “Disponibilità di armi porterà alla proliferazione di armi illecite”

    L’Interpol teme che le armi inviate all’Ucraina dagli alleati occidentali dall’inizio della guerra finiscano in mani di gruppi criminali in Europa. A lanciare l’allarme è il segretario generale dell’organizzazione Jurgen Stock, che ha invitato i Paesi fornitori di armi a concentrarsi sui meccanismi di tracciamento. “L’ampia disponibilità di armi nel conflitto in corso porterà alla proliferazione di armi illecite nella fase successiva al conflitto”, ha detto Stock, citato dai media internazionali. 

  • 20:38

    Osce, richiesta nuova indagine sul massacro di Bucha

    Durante la riunione del Consiglio permanente dell’Osce, una cordata di 44 Paesi su 56, tra cui Usa e Paesi Ue, hanno nuovamente invocato il cosiddetto meccanismo di Mosca sul conflitto in Ucraina, ovvero l’obbligo di istituire in seno all’Osce una missione di raccolta prove su casi di crimini di guerra e violazione dei diritti umani. Una missione dello stesso genere era già stata portata a termine in aprile con un report che indicava la presenza di “chiare evidenze di violazioni diritti umani”, ma i dati presi in analisi non comprendevano le uccisioni di Bucha e Irpin, i cui territori sono tornati sotto il controllo di Kiev successivamente alla chiusura delle indagini dell’Osce. “È fondamentale invocare nuovamente il meccanismo di Mosca, per stabilire i fatti e le circostanze di queste atrocità e per esaminare se la Russia stia commettendo crimini contro l’umanità. È fondamentale testimoniare la sofferenza della gente di in Ucraina”, ha commentato l’ambasciatore Usa presso l’Osce, Michael Carpenter. 

  • 20:08

    L’oligarca filorusso Viktor Medvedchuk rischia 15 anni di carcere

    L’ufficio indagini statale dell’Ucraina ha completato le indagini penali nei confronti dell’oligarca filorusso Viktor Medvedchuk, catturato ad aprile dopo la fuga dagli arresti domiciliari nei primi giorni della guerra e accusato di tradimento a favore di Mosca. L’ex deputato ucraino rischia fino a 15 anni di carcere e la confisca dei beni. Gli atti d’accusa sono stati trasmessi al tribunale e alla difesa. Lo ha annunciato lo stesso ufficio, citato dai media locali.

  • 19:35

    Stoltenberg annuncia la convocazione di un incontro con i rappresentanti di Turchia e Svezia e Finlandia

    Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha annunciato la convocazione di un incontro con i rappresentanti di Turchia, Svezia e Finlandia, per superare i veti di Ankara all’ingresso dei due nuovi membri nell’Alleanza atlantica. Al termine del suo incontro alla Casa Bianca con il presidente Joe Biden, Stoltenberg ha riferito di avere avuto colloqui con i leader dei tre Paesi. La Turchia è un “alleato importante”, ha detto, e “dobbiamo sederci e trovare una soluzione”. 

  • 19:28

    Zelensky: “La Russia controlla il 20% dell’Ucraina” – VIDEO

  • 19:17

    Stoltenberg: “Spetta all’Ucraina decidere se cedere territorio”

    “Spetta all’Ucraina decidere se cedere territorio alla Russia per negoziare la fine della guerra”: lo ha detto a Washington il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.

  • 19:11

    Nato, Stoltenberg: “Pronti a una guerra di usura a lungo termine”

    “Dobbiamo essere pronti” a una “guerra di usura” a “lungo termine“. Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, dopo l’incontro alla Casa Bianca con il presidente Joe Biden, la vice presidente Kamala Harris e il consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan. Gli ucraini “stanno pagando un prezzo alto“, ha detto Stoltenberg, ma anche la Russia sta “subendo molte perdite“. Il conflitto finirà al “tavolo negoziale” e la Nato deve sostenere l’Ucraina per consentire a Kiev di ottenere il “risultato migliore“, ha detto Stoltenberg.

  • 19:08

    Nato, Stoltenberg: via “unita” per superare veto turco

    La Nato sta trovando una via “unita” per affrontare le preoccupazioni turche sull’entrata di Svezia e Finlandia: lo ha detto il segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg, dopo l’incontro alla Casa Bianca con Joe Biden e il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan in vista del vertice Nato di fine giugno.

  • 18:59

    La Moldavia vieta tg e programmi politici russi

    La Moldavia ha vietato la trasmissione dei notiziari e dei programmi politici russi sui canali tv del Paese. Il bando formale, riferisce la Bbc, è stato approvato oggi dal Parlamento di Chisinau, anche se la trasmissione delle notizie da Mosca era già stata interrotta di fatto dall’inizio della guerra in Ucraina. La nuova legislazione prevede anche multe e sanzioni in caso di diffusione di fake news.
    La Moldavia ha espresso più volte il timore di essere coinvolta nel conflitto, specie a seguito degli attacchi nel territorio dell’autoproclamata repubblica separatista filorussa della Transnistria, nel sud-est, al confine con l’Ucraina, dove stazionano circa 1.500 soldati di Mosca.