Guerra in Ucraina, la diretta – Mosca fa partire la fase 2: assalto al Donbass. Biden agli alleati: altre armi e sanzioni, aiutiamo Kiev. L’Italia: ‘Pressione sul Cremlino, Putin va isolato’

È iniziata la maxi-offensiva per conquistare tutto il Donbass: il fronte dell'attacco di Mosca è lungo 480 chilometri. Cremlino: "L'Occidente vuole prolungare il conflitto". Un deputato ucraino su Twitter: "Bomba su un ospedale vicino ad Azovstal, 300 persone sotto le macerie". Il Canada sanziona due figlie di Vladimir Putin. I russi: "120 civili usciti dall'acciaieria Azovstal"

Aggiornato: 22:44

I fatti più importanti

  • 15:11

    Vicesindaco Mariupol: “Mosca non accetterà scambi con Medvedchuk”

    Mosca “non accetterà” lo scambio fra il politico filorusso Viktor Medvedchuk, sequestrato dalle forze di Kiev, e i residenti di Mariupol proposto ieri dallo stesso Medvedchuk. Lo ha detto il vicesindaco della città, Sergey Orlov, a Sky TG24. “Io ne sarei felice”, ma “non credo che la Russia accetterebbe questa soluzione”, ha chiarito.

  • 15:07

    Vicepremier Kiev: “Oggi scambiati 76 prigionieri con la Russia”

    “Oggi sono stati scambiati con la Russia sessanta militari, di cui dieci ufficiali. Anche 16 civili torneranno a casa, per un totale quindi di 76 persone. Questo è stato il quinto scambio”. Ad comunicarlo su Telegram è la vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk.

  • 15:06

    Aperto corridoio per evacuare militari da Azovstal

    Il ministero della Difesa russo ha annunciato che l’esercito, “dalle 14 ora di Mosca” ha cessato il fuoco e aperto un corridoio umanitario affinché le formazioni ucraine lascino lo stabilimento Azovstal di Mariupol deponendo le armi. Lo riporta l’agenzia Interfax.

  • 15:04

    Cavusoglu: “Siamo all’inizio di una nuova guerra fredda”

    “Certamente stiamo assistendo all’inizio di una nuova guerra fredda” e “ci vorrà molto tempo per rimediare”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, nel corso di un punto stampa congiunto con il suo omologo ungherese, Peter Szijjarto. “Potrebbero volerci decine di anni per ripristinare la fiducia (tra Russia e Occidente, ndr), ma riteniamo che si debbano adottare misure rapide per un cessate il fuoco”, ha aggiunto Cavusoglu, secondo cui “nonostante le circostanze mutevoli sul campo, crediamo che ci sia ancora una possibilità per la diplomazia di funzionare”.

  • 15:02

    Casa Bianca: “Valutiamo inasprimento delle sanzioni”

    Gli Stati Uniti stanno valutando un inasprimento delle attuali sanzioni contro la Russia. Lo afferma il consigliere speciale della Casa Bianca, Matt Miller, intervistato dalla Cnn. Allo studio, riferisce, c’è la possibilità di colpire i settori economici che hanno più valore per il presidente russo Vladimir Putin.

  • 14:57

    Intelligence ucraina: “I russi vogliono radere al suolo l’acciaieria Azovstal”

    “Gli occupanti vogliono radere al suolo lo stabilimento Azovstal a Mariupol, dove i nostri combattenti si stanno difendendo”. Lo scrive sui propri canali social l’intelligence ucraina (Sbu), diffondendo l’intercettazione di una conversazione telefonica di un militare russo, che parla della decisione della leadership militare di Mosca di sganciare bombe da tre tonnellate su Mariupol assediata. “Gli occupanti non si lasciano scoraggiare nemmeno dal fatto che i civili si siano rifugiati nell’impianto e stanno preparando “sorprese” da tre tonnellate dal cielo”, scrive lo Sbu.

    Nella telefonata, a una domanda delle moglie sul destino dei civili, il militare russo risponde: “Se ne sono andati tutti. Tutti quelli che volevano andarsene se ne sono andati. Sono rimasti solo i patrioti e quelli che si credono molto intelligenti“. Secondo il Servizio di sicurezza ucraino, “questa è un’altra conferma che il vero obiettivo dei liberatorì in Ucraina è spazzare via il nostro Stato dalla faccia della terra”.

  • 14:53

    Intelligence Uk: “Inizia una guerra di logoramento che durerà mesi”

    L’intelligence britannica ha informato il governo Johnson dell’inizio di una nuova fase del conflitto in Ucraina, segnata da una guerra “di logoramento che potrebbe durare diversi mesi”. Lo ha detto un portavoce di Downing Street, correggendo il tiro rispetto a previsioni precedenti secondo cui Mosca, in caso di mancato sfondamento iniziale, avrebbe corso il rischio di ritrovarsi senza risorse sufficienti a proseguire il conflitto. Il portavoce ha aggiunto che l’Ucraina resta “in pericolo” sostenendo che “Putin, arrabbiato per le sconfitte, è determinato a conquistare una qualche vittoria a prescindere dai costi umani“.

  • 14:51

    Zelensky presenta ddl per prolungare la legge marziale al 24 giugno

    Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha presentato al Parlamento di Kiev un disegno di legge per il prolungamento al 24 giugno prossimo della legge marziale, attualmente in vigore nel Paese fino al 25 aprile. Lo riporta l’agenzia Unian.

  • 14:50

    Sanchez andrà a Kiev per incontrare Zelensky

    Il premier spagnolo Pedro Sánchez si recherà nei prossimi giorni a Kiev per incontrare il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky. Lo riportano i media spagnoli citando fonti governative. Ieri Sánchez ha annunciato la riapertura dell’ambasciata spagnola in Ucraina, chiusa a causa dell’invasione russa.

  • 14:48

    Unicef Italia: “C’è movimento di bambini verso la Russia, ma non si può parlare di deportati”

    “Esiste un movimento di bambini verso la Russia ma non siamo in grado di quantificarlo, né di dire se sia volontario oppure se sia forzato”. Parlando con l’AdnKronos, il portavoce di Unicef Italia Andrea Iacomini evita di utilizzare il termine “deportati” citato nel giorno di Pasqua dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Se non c’è una nota ufficiale delle Nazioni Unite che dia una spiegazione su questo e che intervenga, sia sulle cifre che prendendo una posizione, non possiamo confermare questa notizia. Tuttavia, non si può negare che ci siano movimenti di bambini che dalla zona orientale e sud orientale dell’Ucraina, con i genitori o senza, si ritrovano oltre il confine. Non possiamo confermare i numeri di cui si parla, ma ci sono aree di confine pesantemente sotto assedio dove ormai è impossibile nascondersi o proteggersi. Ed è inevitabile che ci siano movimenti umani e spostamenti da queste zone”.