Guerra Russia-Ucraina, la diretta – Zelensky: “Segnali positivi dai negoziati, ma non ci fidiamo”. Mosca annuncia ritiro da Kiev. Blinken: “Servono i fatti”

Anche per Mosca un incontro Putin-Zelensky è possibile dopo che ci sarà un testo per un’intesa. Ancora missili su Mykolaiv, sventrato il palazzo della regione: almeno 12 morti. Per il Pentagono le forze russe sono in stallo a nord e a sud. Putin a Macron: “Deporre le armi a Mariupol”.

Aggiornato: 23:32

I fatti più importanti

  • 09:11

    Esercito Kiev: “17.200 soldati russi uccisi da inizio guerra”

    Ammontano a 17.200 le perdite di uomini fra le fila russe dal 24 febbraio scorso, giorno dell’invasione dell’Ucraina. Lo rende noto il bollettino quotidiano dello Stato maggiore delle forze armate ucraine, appena diffuso su Facebook, che riporta cifre che non è possibile verificare in modo indipendente. Secondo il resoconto dei militari ucraini, i russi hanno perso 597 carri armati, 1.710 mezzi corazzati, 303 sistemi d’artiglieria, 96 lanciarazzi multipli, 54 sistemi di difesa antiaerea, 127 aerei, 129 elicotteri, 1178 autoveicoli, 7 unità navali, 73 cisterne di carburante e 71 droni. Il bollettino specifica che i dati sono in aggiornamento a causa degli intensi combattimenti.

  • 09:06

    Kuleba: “Criminalizzare l’uso della “Z” a sostegno dell’invasione”

    Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha chiesto agli stati di “criminalizzare” l’uso del simbolo “Z” come “mezzo per sostenere pubblicamente la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina”. “Z significa crimini di guerra russi, città bombardate, migliaia di ucraini assassinati. Il sostegno pubblico a questa barbarie deve essere proibito”, ha scritto il capo della diplomazia di Kiev su Twitter.

  • 09:05

    Tass: “Anche Abramovich a Istanbul”

    Secondo l’agenzia russa Tass l’oligarca russo Roman Abramovich è a Istanbul, dove si terrà il nuovo round di negoziati tra Mosca e Kiev. Ieri si era parlato di un possibile avvelenamento di Abramovich e di alcuni negoziatori di pace ucraini dopo un incontro a Kiev. Un portavoce del patron del Chelsea ha confermato i sintomi sospetti, mentre il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podoliak ha parlato di “speculazione”, aggiungendo che tutti i negoziatori ucraini “stanno lavorando come al solito”.

  • 09:04

    Delegazioni arrivate a Istanbul per i negoziati

    Le delegazioni di Kiev e Mosca sono arrivate in Turchia, a Istanbul, dove inizierà il nuovo round di negoziati. Lo riportano i media ucraini.

  • 09:03

    Attacco missilistico russo a Nikopol

    Martedì mattina le truppe russe hanno lanciato un attacco missilistico vicino a Nikopol, città sul fiume Dnepr nella parte sud del Paese. Lo ha annunciato su Facebook il capo dell’amministrazione statale di Nikopol Yevhen Yevtushenko.
    “Per il momento non ci sono notizie di vittime e non ci sono informazioni sulla reale minaccia per la città”, ha spiegato.

  • 08:56

    Kiev: “144 bambini uccisi da inizio guerra”

    Sono 144 i bambini uccisi e più di 220 quelli feriti in Ucraina dall’inizio della guerra, lo scorso 24 febbraio. Lo rande noto l’ufficio del procuratore generale, sottolineando che quasi la metà delle vittime hanno perso la vita a Kiev.

  • 08:55

    Kiev: “L’esercito resiste ai russi in tutto il Paese”

    L’esercito ucraino sta cercando di respingere le forze russe in diverse zone del Paese: a dichiararlo è lo stato maggiore in un aggiornamento sulla situazione sul terreno arrivato in tarda serata attraverso Facebook. Sono in corso sforzi per impedire un’avanzata russa su Sloviansk, nella regione sud-orientale di Donetsk, e Barvinkove, nella regione di Kharkiv.
    Le forze ucraine – rendono noto le stesse fonti – cercano inoltre di contenere gli attacchi russi intorno a diverse città nella regione di Luhansk, nell’est del paese: si tratta di Rubizhne, Lysychansk e Popasna, vicino alle quali sono in corso combattimenti regolari con l’obiettivo di impedire alle truppe russe di avere la meglio. L’esercito di Kiev – si legge ancora – sta anche mantenendo una difesa a tutto tondo della città portuale sotto assedio di Mariupol, mentre viene contenuta un’avanzata russa nella regione di Chernihiv, a nord. Sono continuati i combattimenti a difesa della capitale Kiev e la situazione appare sotto controllo a Dmytrivka, Lisne, Kapitanivka e Motyzhyn, secondo le fonti militari ucraine. Le truppe russe sono state respinte da Irpin, nel nord-ovest di Kiev, hanno annunciato ieri il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il sindaco Oleksandr Markushin in due videomessaggi separati. Markushin ha avvertito i residenti che non era ancora sicuro tornare.

  • 08:51

    Zelensky chiede più armi e sanzioni: “La paura rende complici”

    Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky insiste per un inasprimento delle sanzioni contro la Russia, e critica la natura “passiva” delle misure adottate finora, sottolineando che il mondo non può aspettare le azioni della Russia per rispondere. Se “forti sanzioni preventive” fossero state adottate in precedenza avrebbero potuto impedire l’invasione, dice il presidente ucraino nel nuovo video di sette minuti pubblicato in nottata. “Una guerra su vasta scala è iniziata”, dice,”ora ci sono indicazioni e avvertimenti secondo cui sanzioni presumibilmente più severe, come un embargo sulle forniture petrolifere russe all’Europa, sarebbero messe in atto qualora la Russia utilizzasse armi chimiche. Semplicemente non ci sono parole. Noi, persone che siamo vive, dobbiamo aspettare. Tutto ciò che l’esercito russo ha fatto fino ad oggi non giustifica un embargo petrolifero? Le bombe al fosforo non lo giustificano? Un impianto di produzione chimica bombardato o un bombardamento sulla centrale nucleare non lo garantiscono?”. Zelensky ha poi annunciato che in settimana intende rivolgersi di nuovo ai parlamenti di diversi Paesi, per esortarli a fornire più armi. “Gli ucraini non dovrebbero morire solo perché qualcuno non riesce a trovare abbastanza coraggio per consegnare le armi necessarie”, ha detto. “La paura rende sempre complici”. 

  • 08:36

    Peskov: “Armi nucleari solo se minacciata nostra esistenza”

    La Russia ricorrerebbe alle armi nucleari solo in caso di “minaccia all’esistenza” del proprio Paese. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov in un’intervista al network americano Pbs. “Qualsiasi risultato dell’operazione in Ucraina, ovviamente, non è un motivo per l’uso di un’arma nucleare”, ha spiegato. “Abbiamo un concetto di sicurezza che afferma molto chiaramente che solo quando c’è una minaccia per l’esistenza del nostro Paese, possiamo usare e useremo effettivamente armi nucleari per eliminare tale minaccia”. Alla domanda se il presidente russo Vladimir Putin abbia mai minacciato di usare armi nucleari nel caso in cui una forza terza intervenisse nel conflitto in Ucraina, Peskov ha risposto: “Non credo. Ha invece dichiarato con chiarezza che se qualcuno dovesse interferire la Russa ha tutti i mezzi necessari per reagire e punire chi lo farà. La Russia – ha aggiunto – non ha alcuna intenzione di invadere o colpire il territorio della Nato. Se non ci costringono a farlo, non ci pensiamo. E non vogliamo pensarci”,

  • 08:31

    Sindaco Mariupol: “Città isolata dalle forze russe”

    Lo stato maggiore ucraino fa sapere che le proprie forze “continuano a mantenere la difesa circolare” all’interno di Mariupol, anche se i militari russi hanno consolidato il controllo intorno alla città portuale. Il sindaco Vadym Boichenko comunica che la città è “nelle mani degli occupanti”, poiché i corridoi di evacuazione sono circondati da tutti i lati dalle forze russe. Boichenko ha chiesto “un’evacuazione completa” dei cittadini rimasti. Funzionari ucraini affermano che il 90% degli edifici residenziali della città è stato danneggiato o distrutto durante i pesanti combattimenti dell’ultimo mese.