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Ranucci chiude la manifestazione M5s dopo l’attentato: “Se il tentativo era zittirci, hanno sbagliato obiettivo. Travaglio: “Basta querele temerarie”. Dibattito anche a Strasburgo

Scanzi dal palco: “Sfilza di lacrimatori per finta dopo l’attentato. Ritirate querele”. Gabanelli: “Il giornalista si aspetta protezione dall’editore". E Ranucci dice al Parlamento Ue: "Slegare il servizio pubblico dalla politica"
Ranucci chiude la manifestazione M5s dopo l’attentato: “Se il tentativo era zittirci, hanno sbagliato obiettivo. Travaglio: “Basta querele temerarie”. Dibattito anche a Strasburgo
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Ranucci chiude la manifestazione M5s: “Se il tentativo era zittirci, hanno sbagliato obiettivo”

In piazza Santi Apostoli a Roma a sostegno della libertà di stampa e del giornalista di Report Sigfrido Ranucci vittima di un attentato giovedì scorso. L’evento, organizzato dal Movimento 5 stelle, è stato aperto dall’intervento di Giuseppe Conte: “Meloni ritiri la querela nei confronti di Ranucci” ha detto Conte sottolineando che sulle liti temerarie “va seguita l’Ue, non solo quando chiede più armi”. Dal direttore del Fatto quotidiano, Marco Travaglio a Milena Gabanelli, passando per il direttore di Fanpage Francesco Cancellato, Andrea Scanzi, Rula Jebreal, fino ai parlamentari Federico Cafiero de Rao e Roberto Scarpinato in tanti  si sono alternati (chi in presenza, chi in collegamento) alla manifestazione. A chiuderla è stato lo stesso Ranucci che è salito sul palco insieme a parte della sua squadra: “Se pensavano di fermare Report – ha scandito – otterranno l’effetto opposto. Siamo andati a toccare dei centri di potere che non avevano piacere di essere disturbati”. “Diffidate dei politici che non rispondono alla stampa, dal senso di disprezzo nei confronti del pubblico, che scappano, non si assumono le proprie responsabilità di fronte a una squadra che se le assume sempre”, ha poi aggiunto. Del conduttore di Report si è occupata anche l’Ue, con un seminario a cui il cronista è intervenuto in collegamento, e con un dibattito ad hoc in Aula a Strasburgo. “Questi attacchi – ha detto la Commissaria all’allargamento Marta Kos – sono inaccettabili e devono essere investigati: l’impunità minerebbe la tenuta della società democratica, che può fiorire solo con una stampa libera”. Nel retro palco c’erano il padrone di casa Giuseppe Conte e gli altri leader di centrosinistra: la segretaria Pd Elly Schlein, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Avs, e il segretario di Più Europa Riccardo Magi. “Per una stampa libera serve una politica responsabile – ha detto Conte – Le istituzioni devono fare in modo che i giornalisti possano fare il loro lavoro. Intanto il partito della presidente del consiglio dovrebbe ritirare la querela nei confronti di Ranucci. E così i ministri”. Stesso invito da Schlein: “Bene la solidarietà, ma non basta. Servono fatti concreti”. A sorpresa, alla manifestazione si è presentata anche una delegazione di Fratelli d’Italia, con i capigruppo Lucio Malan e Galeazzo Bignami e col responsabile organizzazione Giovanni Donzelli. Sul ritiro delle querele, però, Bignami risponde: “Sono due cose diverse. Un conto è l’esercizio di un diritto di difesa che, da avvocato, ritengo che sia uno dei cardini dello stati di diritto. Altra cosa sono gli attentanti”. 

  • 19:46

    Conte: “Fdi in piazza? Ritirino querele”

    “Io credo che la politica non possa limitarsi a un gesto formale, ma deve essere conseguente con atti concreti. Quindi chiedo a FdI che ritirino le querele a Ranucci e a tutti i giornalisti con la schiena dritta. Chiedo alle sorelle Meloni di dare indicazione al loro partito di farlo”. Lo dice Giuseppe Conte alla manifestazione per la libertà di stampa, commentando la presenza in piazza di esponenti della maggioranza di governo.

  • 19:44

    Ranucci: “Se il tentativo era zittirci, hanno sbagliato obiettivo”

    “Io non so chi ha messo quell’ordigno davanti alla mia casa ma se il tentativo era quello di zittire me e la mia squadra, ha sbagliato obiettivo“, ha detto Sigfrido Ranucci dal palco della manifestazione organizzata dal Movimento 5 stelle a favore della libertà di stampa.  “Ringrazio i colleghi, i leader che sono venuti a dare solidarietà, anche di governo. La libertà di stampa significa poter informare correttamente le persone e lottare per consegnare alle future generazioni un mondo migliore”. 

  • 19:41

    Ranucci sul palco con la squadra di Report: “Diffidate dei politici che non rispondono alla stampa”

    Sigfrido Ranucci sale sul palco dell’evento organizzato dal Movimento 5 stelle insieme a una parte della squadra di Report. “Diffidate dei politici che scappano, che non rispondono alla stampa, che non si assumono le responsabilità. Di fronte a una squadra (quella di Report ndr) che si è sempre assunta la responsabilità anche mettendo a rischio la propria vita”, ha detto il giornalista. “Noi – ha aggiunto – stiamo scivolando verso una delegittimazione della stampa, a provvedimenti di legge” che limitano la libertà di stampa e “questo vuol dire limitare la libertà di conoscere”. “Il nostro è un Paese malato che noi possiamo permetterci dei politici che hanno fatto spiare giornalisti per poi eleggerli in Europa o candidarli a presidenti di Regione. Abbiamo il record europeo di giornalisti minacciati e il record mondiale di politici che denunciano i giornalisti. Vi chiedo di difendere il vostro diritto a essere informati”.

  • 19:38

    Floridia: “Vigilanza bloccata è attentato alla democrazia”

    “Una commissione di Vigilanza bloccata da un anno è un attentato alla democrazia e non ci permette di proteggere persone come Sigfrido Ranucci e la squadra di ‘Report’, che fanno un lavoro prezioso per il nostro servizio pubblico”. Così la presidente della Vigilanza Rai, Barbara Floridia, durante l’evento ‘Viva la stampa liberà organizzato dal M5s a Roma dopo l’attentato contro Ranucci. “So che Ranucci sta lavorando, insieme alla sua squadra, con grande fatica – ha aggiunto -, sempre delegittimato, con anche delle puntate tagliate di ‘Report'”. Floridia si è detta “sconvolta” dall’attacco al giornalista, ricordando che “era dal 1993 che in Italia non accadeva un fatto del genere. Questo ci dice che in Italia esiste ancora un giornalismo che apre le porte, fa luce lì dove c’è ombra, che serve per un nostro diritto fondamentale, quello alla verità, ma anche quello al dubbio. Perché dobbiamo avere un giornalismo che può permetterci di mettere in dubbio il potere di turno”.

  • 19:37

    Scanzi: “Sfilza di lacrimatori per finta dopo l’attentato. Ritirate le querele”

    “Quando è arrivata la notizia dell’attentato è stata una brutta botta. Credevamo che gli anni ’90 fossero superati e qualcuno ci ha ricordato che la realtà è ancora quella. Ho provato sgomento e paura, ma anche tanta rabbia. Ricordo quello che è stato detto e che probabilmente tra poco ricominceranno a dire contro Report e contro Ranucci. Quando vedo questa sfilza di lacrimatori per finta che sono apparsi dopo l’attentato, coltivo la memoria e mi ricordo le cose. Giorgia Meloni ha dichiarato la sua solidarietà, ma è la stessa Giorgia Meloni che non fa un’intervista vera da 78mila anni, che querela. Non puoi esprimere solidarietà e poi fai l’esatto opposto. La Russa è uno dei tanti che ha querelato. Ma solidarietà di che? Ritirate la querela e fate lavorare i giornalisti”. Lo ha detto Andrea Scanzi, giornalista del Fatto Quotidiano e scrittore, dal palco della manifestazione a Roma. “Quando si parla di attacchi a Ranucci e Report c’è anche una lunga lista di centrosinistra, come gli attacchi sistematici di Renzi“, ha aggiunto. Poi citando Gaber, Scanzi ha concluso: “Quando vedo i La Russa e i Gasparri, mi viene da pensare sono purtroppo italiano. Poi ci sono persone meravigliose, ecco quando vedo Ranucci dico per fortuna sono italiano”. 

     

     

  • 19:11

    Ranucci arrivato alla manifestazione

    Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore di Report, è arrivato alla manifestazione per la libertà di stampa in corso in piazza Santi Apostoli a Roma.

  • 19:10

    Cancellato: “Ranucci simbolo problemi tra stampa e potere”

    “Ranucci ha subito indagini interne, delegittimazione da parte della sua stessa azienda semplicemente perché rompe le scatole a politica e aziende inserzioniste”. Lo ha ricordato il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato nel corso del suo intervento alla manifestazione per la libertà di stampa lanciata dal M5S in piazza Santi Apostoli, a Roma. “Lui è il simbolo di tutto quello che non va in Italia nel rapporto tra potere e giornalismo, ben prima della bomba”, ha aggiunto, dicendo “basta a querele temerarie e fuori i partiti dalla Rai. Basta giornalisti spiati. La politica e la società civile facciano scudo al giornalismo”. In un altro breve intervento, Riccardo Iacona ha ricordato che “la variabile che ci fa andare giù” nella classifica sulla libertà di stampa “è il fatto che abbiamo più giornalisti minacciati, sotto querela e sotto scorta. Un Paese non può definirsi democratico così”.

  • 19:08

    Jebreal: “Inchieste censurate un colpo alla democrazia”

    “Quando un’inchiesta viene censurata viene colpita l’intera democrazia, quando un cronista è bersaglio è tutta la democrazia nel mirino. Sigfrido continua a raccontare ciò che qualcuno vorrebbe nascondere. È la stessa cosa che è costata la vita a 280 giornalisti palestinesi. Erano testimoni scomodi eliminati per cancellare la verità”. Lo ha detto la giornalista palestinese Rula Jebreal nel corso del suo intervento alla manifestazione per la libertà di stampa lanciata dal M5S in piazza Santi Apostoli, a Roma. “Israele è uno stato mafioso”, ha attaccato, paragonando il suo atteggiamento a quanto “successo anni fa a Malta e giorni fa a Pomezia. È lo stesso metodo di fondo per trasformare un giornalista in un corpo da intimidire. Succede in Israele, Palestina, Usa, anche in Italia”, che nel mondo è “al 49esimo posto della graduatoria per libertà di stampa. Dove l’opposizione viene definita come peggio di Hamas solo perché non condivide il sostegno al governo di Netanyahu”. “Le querele contro i giornalisti sono diventate strumenti punitivi e persecutori – ha ribadito -. Adesso basta, come hanno fatto i nostri colleghi del Sole 24 Ore che hanno dichiarato lo sciopero per via di una intervista a Giorgia Meloni”. Per la giornalista “serve un servizio pubblico non lottizzato per riformare, non orchestrare consensi”. “Bisogna chiedere a voce alta – ha concluso – trasparenza sulle indagini, con le forze dell’ordine che devono portare alla luce responsabili, mandanti e complici di questo attentato, la tutela concreta per Ranucci e tutti colleghi a rischio, il ritiro immediato delle querele e le azioni disciplinari quando la politica criminalizza e delegittima i giornalisti, oltre a un servizio pubblico informativo e non lottizzato. Le istituzioni europee devono monitorare il caso. Il miglior antidoto all’attentato è un giornalismo ancora più libero”.

  • 18:57
  • 18:48

    Magi: “In piazza perchè la stampa è un bene primario”

    “Quando accade una cosa grave, gravissima come quella che è accaduta a Sigfrido Ranucci, penso che ci debba essere una reazione forte, compatta, possibilmente trasversale tra le forze politiche per dire che questa cosa è da condannare e da respingere. Ma c’è anche un tema di democrazia nel nostro paese: lo vedo da provvedimenti come il decreto sicurezza, lo vedo dal fatto che le forze politiche stanno cucinando una legge elettorale con la quale i cittadini italiani decideranno ancora meno di quanto decidono adesso e quindi andranno a votare ancora in meno di quanto vanno adesso.. Penso che quando si tocca la vita dei giornalisti, si tocca un bene primario per la democrazia“. Lo ha detto il segretario di Più Europa Riccardo Magi parlando con i giornalisti a Piazza Santi Apostoli a margine della manifestazione in solidarietà a Sigfrido Ranucci dopo l’attentato. “Poi c’è un altro tema rispetto al tema stampa e democrazia: abbiamo una presidente del Consiglio che non risponde ai giornalisti. Poi però si sceglie sistematicamente i collaboratori dei quotidiani con cui far uscire elegie sulla legge di bilancio, tanto che non un quotidiano di comunisti, ma il quotidiano di Confindustria dichiara uno sciopero per questo motivo”, ha concluso Magi.