Le esportazioni cinesi sono diminuite a maggio del 7,5% rispetto allo scorso anno, registrando una brusca frenata rispetto al + 8,5% di aprile. Il saldo commerciale (differenza tra valore delle esportazioni e delle importazioni) scende a 65,81 miliardi di dollari dai 78,4 miliardi di maggio 2022 (90,21 miliardi ad aprile). I dati sono sensibilmente peggiori rispetto alle attese e sui minimi da febbraio. Sembra esaurirsi il rimbalzo post-Covid nella seconda economia mondiale per effetto di un rallentamento della domanda globale. L’import, col calo di domanda interna e prezzi delle materie prime, cede il 4,5% (-7,9% ad aprile e -8% di consenso). Continuano a crescere, viceversa, gli scambi con la Russia, salito ai massimi su base mensile dall’invasione dell’Ucraina, partita il 24 febbraio del 2022. L’interscambio tra i due paesi ha raggiunto i 20,5 miliardi di dollari di cui 11,3 miliardi costituiti dall’import di Pechino di beni russi. Tra i paesi europei che soffrono di più il rallentamento cinese c’è la Germania che ieri ha certificato un calo degli ordini in aprile dello 0,4% a fronte di previsioni di crescita del 2,8%. Nello stesso mese la produzione industriale è salita dello 0,3%, la metà rispetto alle attese.

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