Televisione

Alessandro Cattelan: “Non voglio andare nello spazio di Fazio, non credo sia il momento giusto”

Ospite al Festival della tv, il conduttore si è raccontato a tutto tondo dagli inizi nle mondo dello spettacolo fino al primo appuntamento con la moglie. E su ‘Da Grande’: “È andato meglio di come mi aspettassi

di Gabriele Scorsonelli

Il successo di Stasera c’è Cattelan su Rai2, una serie Netflix, uno spettacolo a teatro, la radio, Eurovision e una casa editrice fondata da zero. Carattere magnetico, stile inconfondibile e il pizzico di esuberanza che non guasta, anzi, rende tutto più piacevole, Alessandro Cattelan lavora in equilibrio tra mille impegni e famiglia. Fino a qualche anno fa, però, lo spettacolo era solo un divertimento e, alla voce professione, la sua carta d’identità recitava: calciatore.

“Il fatto è che mi piace l’intrattenimento e provare a fare tutto: ci sono cose che mi vengono meglio, altre che è meglio se le lascio perdere… ad esempio ho scritto dei libri, ma non vale la pena leggerli”, ha raccontato il conduttore, ospite al Festival della Tv. Il nodo della questione è che, ha ammesso, “non ho mai considerato il mio un lavoro fino a quando l’ho perso, cioè quando ha chiuso MTV. Ma per i primi sette anni per me quello era solo divertimento. Il mio limite forse è che faccio in tv, ancora oggi, per me stesso, porto in scena quello che mi diverte”.

Forse, era destino che lavorasse nel mondo dello spettacolo. Figlio unico, mamma casalinga e papà carabiniere (“Un giorno mi sono ammanettato a un tavolino, lui disse a mia madre: quando torno lo libero. Sono rimasto otto ore ammanettato. La cosa buona è che non l’ho più fatto”), Cattelan ha cominciato la sua carriera per una truffa: “A scuola ci avevano proposto un servizio fotografico, al costo di trecentomila lire, che ci avrebbe permesso poi di lavorare nella pubblicità, in tv, così io e i miei compagni abbiamo convinto i nostri genitori a portarci a fare queste foto. Ovviamente, i tizi di questa agenzia sparirono – ha spiegato –. Ma due anni dopo, sempre loro, mi proposero una pubblicità, che sarebbe andata in onda durante il Festivalbar, quello condotto da Fiorello e Alessia Marcuzzi. Facevo la pubblicità di un succo. L’anno dopo un autore si è ricordato di me e mi ha chiamato quando stava partendo MTV”.

Il suo rapporto con i genitori non era tutto coccole e attenzioni: “Erano anni un po’ diversi: oggi i genitori sono molto presenti nella vita dei figli, siamo tutti convinti di aver messo al mondo dei piccoli geni, ma ai miei tempi no. Quindi mia mamma, un giorno sì e un giorno no mi menava: era una sorta di rituale, una danza, una capoeira. Quando succedeva qualcosa di grave interveniva la voce del padre che tuonava e resettava tutto, come si fa con le caldaie”. Oggi, il conduttore è papà felice e orgoglioso (“Mia figlia più grande si è arrabbiata quando ho mollato “X Factor” proprio quando iniziavano ad appassionarsi i suoi compagni. Mi ha detto: “Proprio nell’anno in cui mi servivi”) e marito innamorato (“Al primo appuntamento mi toccavo il naso come faccio quando sono nervoso. Lei pensava: ecco, il classico della tv che si droga”). Sulla religione, invece, non si definisce credente: “Prego ogni giorno ma più che altro perché mi piace avere un piccolo momento in cui mi auto dico delle cose… chiamiamola preghiera”.

L’INSUCCESSO DI “DA GRANDE” E FABIO FAZIO
Per avere successo, bisogna innanzitutto saper tenere i piedi ben saldi a terra. E due anni fa, prima del boom del suo late show su Rai2, Cattelan ha dovuto fare i conti con il pubblico della rete generalista e con i dati Auditel. Per lui, “Da Grande” (andato in onda su Rai1 in due puntate nel 2021, con una media del 12,34% di share) non è stato un flop, bensì un programma “raccontato come se fosse andato male. Ma su una rete che non mi conosceva, facevo due milioni e mezzo di spettatori, dentro di me mi aspettavo peggio. Quindi no, non l’ho vissuta male ma come un’esperienza positiva e anche utile, che mi ha aiutato a capire meglio la differenza di aspettative che c’è da un contesto all’altro. Ma se io mi sono divertito una parte di successo c’è già stato”. Il conduttore, poi, non ha nascosto la sua stima per Fabio Fazio: “Ha fatto un’ottima cosa, ha creato un appuntamento fisso, che è un po’ una mia ambizione e ancora non sono riuscito a farlo. Penso sia un segno di grande personalità”, ha dichiarato. Il paragone con il padrone di casa di Che Tempo Che Fa, comunque, non lo infastidisce: “Non mi ha pesato essere messo spesso in contrapposizione a lui: capisco che facciamo due programmi seduti dietro una scrivania, un elemento comune anche se abbiamo due stili enormemente diversi”.

LO SPOILS SYSTEM E LA FASCIA DELLA DOMENICA SERA
Il 43enne tortonese ha commentato anche la girandola di nomine in Rai: “Tendo a interessarmi alle cose mie, non so come sia andata veramente con Fazio, ma di certo è successo in un momento in cui questo cambio si è prestato a molte interpretazioni. Sono abbastanza nuovo in Rai, sto cercando di prendere le misure ma non la sento come una cosa mi dovrebbe riguardare – ha sottolineato –. Certo, mi faccio condizionare da quello che sento ma pare che sia una cosa con cui fare i conti. Da pseudo giovane, ingenuo, mi spiace che l’intrattenimento debba sottostare a questo tipo di dinamiche anche se mi pare di capire che è una cosa normale”. Appurato l’addio di Fazio, che da settembre sbarcherà su Nove con il suo programma, l’ipotesi Cattelan per lo spazio della domenica sera, al momento libero, è concreta (ne avevamo parlato qui). Ma il conduttore, che ha ricevuto anche il sostegno di Fiorello (“Roberto Sergio prendilo. È la strada, sarebbe perfetto”), è sicuro di continuare per la sua strada. Tempo al tempo, dunque: “È un bello spazio ma non credo sia il momento giusto per farlo per me. A me piace lo spazio dove sto e spero di andare avanti a fare quello che sto facendo, che sento più affine al mio modo di vivere”.

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