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Mattia Missiroli si è dimesso da sindaco di Cervia: l’annuncio dopo l’indagine per maltrattamenti alla moglie

"Con profondo dolore e ribadendo la mia totale estraneità a qualsiasi episodio di maltrattamenti o violenza, rassegnerò le mie dimissioni", scrive in una lunga nota
Mattia Missiroli si è dimesso da sindaco di Cervia: l’annuncio dopo l’indagine per maltrattamenti alla moglie
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A pochi giorni dalla diffusione della notizia dell’indagine a suo carico per maltrattamenti e lesioni, il sindaco di Cervia, Mattia Missiroli, lascia l’incarico: “Con profondo dolore e ribadendo ancora una volta la mia totale estraneità a qualsiasi episodio di maltrattamenti o violenza, rassegnerò le mie dimissioni“, annuncia in una lunga nota diffusa dal Comune. “In questo momento non sarebbe possibile – aggiunge – affrontare una situazione così complessa con la necessaria lucidità, né garantire la serenità che l’istituzione comunale merita. Ritengo quindi responsabile destinare ogni energia alla tutela della mia onorabilità e, soprattutto, ai miei figli, che hanno bisogno di un padre pienamente presente in una fase così delicata della loro vita”.

Missiroli, vecchia conoscenza della televisione italiana data la sua partecipazione nel reality calcistico cult “Campioni, il sogno” che seguiva le gesta proprio del Cervia, è un architetto libero professionista di 44 anni ed è diventato sindaco nel 2024 con una coalizione che comprendeva Pd, Avs e 5 stelle. La Procura di Ravenna ha chiesto per lui la custodia cautelare in carcere, respinta dal giudice per le indagini preliminari che ha rigettato la richiesta considerando i fatti episodici e facendo notare come l’uomo abbia subito lasciato casa dopo la visita al pronto soccorso della moglie. Il pm intende comunque procedere con il ricorso al Tribunale del Riesame di Bologna.

Così, dopo un anno e mezzo dall’elezione, arrivano le sue dimissioni da sindaco di Cervia. Missiroli afferma che negli ultimi giorni lui e la sua famiglia sono stati “travolti da un’esposizione mediatica durissima, che non ha colpito solo me come amministratore pubblico, ma anche i miei affetti più cari e, soprattutto, i miei figli. In questa vicenda non ci sono soltanto ruoli istituzionali: ci sono persone, relazioni e bambini che stanno pagando un prezzo altissimo. Colpisce, in particolare, la rapidità con cui si è arrivati a giudizi pubblici e definitivi, in tempi che non coincidono con quelli della giustizia e dell’accertamento dei fatti”. “Desidero ribadirlo – prosegue – con assoluta chiarezza: condanno ogni forma di violenza, in particolare quella contro le donne, così come condanno ogni forma di violenza in generale. È giusto e doveroso che su ogni situazione si faccia piena luce, senza ambiguità”.

Missiroli aggiunge di aver “confidato di poter chiarire immediatamente ogni dubbio non appena avessi avuto accesso agli atti, cosa che in questa fase delle indagini non mi è ancora tecnicamente possibile. Ad oggi non ho ricevuto comunicazioni formali, non sono stato convocato e non ho potuto visionare alcun atto. Nonostante ciò, ho letto sui mezzi di informazione ricostruzioni, accuse e giudizi già formulati. Ho appreso dalla stampa contenuti che mi vengono attribuiti, ho visto soffrire le persone a me più care e ho letto valutazioni sommarie sulla mia persona, sulla mia vita e sul mio ruolo. Valutazioni probabilmente figlie della frenesia dei tempi mediatici, ma lontane da una visione garantista e, per questo, profondamente ingiuste”. “Ho dato tutto per questa città, spesso mettendo il resto in secondo piano, nella convinzione – prosegue – che l’interesse generale dovesse venire prima di tutto. L’ho fatto con autenticità, coerenza, determinazione e nel rispetto dei valori in cui credo. Proprio per questo, oggi sento il dovere di compiere un passo indietro”, conclude Missiroli.

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