Conosco il lavoro di Medici Volontari italiani e li sosterrò: fare del bene aiuta a vivere
A chiacchiere siamo tutti dei fenomeni, ma quando si tratta di mettere mano al portafoglio, molti di noi lo sono un po’ meno. Ebbene, l’occasione, per me, di dare un aiuto concreto (e sicuro, a persone che conosco personalmente) è nato dall’incontro con un medico chirurgo specializzato in Oculistica che vive a Mondovì (è originario di Genova), e che da trent’anni viaggia in Madagascar a operare gratuitamente persone con gravi problemi alla vista. Si chiama Carlo Passeggi, con la moglie Speranza ha messo in piedi un ambulatorio ad Ambatondrazaka e fa parte di un’associazione a dir poco benemerita, quella dei Medici Volontari Italiani (MVI).
L’ultima missione, nel mese di ottobre 2025, si è conclusa con risultati davvero soddisfacenti: ben 548 visite e 146 interventi, nonostante fosse cominciata con molte preoccupazioni, stante che come molti avranno letto nell’isola ci sono state serie turbolenze politiche, anche un colpo di Stato. Oltre a Carlo e Speranza ed agli amici-colleghi “storici” Alessandra Faraoni e Beppe Gaiba, li hanno aiutati Francesco Miglio, giovane oculista di Brescia che, specializzatosi il 5 novembre, il 9 è partito per raggiungerli ad Ambatondrazaka. Ottimo acquisto, dicono, preparato ed entusiasta.
Anche questa volta era con loro Suor Nadia, laureata in Medicina ed iscritta al primo anno della scuola di specializzazione in oculistica presso l’Università di Antananarivo. Svolge il ruolo di strumentista, e sotto la guida di Beppe e Carlo ha persino iniziato ad operare, dimostrando competenza, passione ed un’ottima predisposizione all’attività chirurgica.
In Madagascar a novembre iniziano le piogge, che quest’anno sono state molto abbondanti per la felicità dei contadini (Ambatondrazaka è circondata da risaie). Hanno però allagato la farmacia del dispensario – unica costruzione non sopraelevata rispetto al piano del cortile – per cui sarà necessario, sia per questioni igieniche sia per evitare che l’inconveniente si ripeta durante la stagione delle piogge, demolirla e ricostruirla più in alto.
Il secondo problema si è verificato durante un temporale, quando un fulmine ha danneggiato irrimediabilmente l’inverter dell’impianto fotovoltaico. L’hanno dovuto sostituire. Oltre a ciò, il tetto della chiesetta nel campo penale dove lavorano e vivono con le loro famiglie una ventina di detenuti – in regime di semilibertà per buona condotta – e dove ogni domenica Suor Adeline si reca a portar riso e verdure, dovrà essere rifatto.
Per questo Carlo e Speranza Passeggi lanciano un appello alle persone di buona volontà (visto lo spirito natalizio) che vogliono contribuire alle ingenti spese con il 5×1000 o che vogliono collaborare con loro: ecco Iban IT90N0845046480000000131171 e codice fiscale: 97232580155.
Io lo farò, ho visto con i miei occhi (che santa Lucia e i bravi oculisti me li conservino) quanto Carlo Passeggi si commuoveva ripensando a quella terra e a quella gente. E poi fare del bene aiuta a vivere: magari per consolarsi almeno un poco dei frequenti latrocini nel sistema sanitario italiano, fa bene pensare che esistono anche specialisti in grado di prestare la loro opera specialistica volontaria in un Paese molto povero.
Chi lo desidera può trovare ulteriori informazioni sulla loro attività sul sito dei MVI, Medici Volontari Italiani (Progetto Madagascar). Con i loro e miei più sentiti auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti.