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Franco Bomprezzi, Milano dedica un giardino pubblico al giornalista e attivista per i diritti delle persone con disabilità

"Si tratta di un riconoscimento del ruolo, anche pubblico, che Franco ha avuto”, commenta Alessandro Manfredi, attuale presidente LEDHA
Franco Bomprezzi, Milano dedica un giardino pubblico al giornalista e attivista per i diritti delle persone con disabilità
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A Franco Bomprezzi, ex giornalista, scrittore, blogger e attivista scomparso il 18 dicembre 2014, il Comune di Milano ha intitolato in occasione della giornata dell’undicesimo anniversario dalla sua morte un giardino pubblico, vicino all’Università Bicocca. Evento organizzato per omaggiarlo e ricordare in particolare le sue battaglie in favore dei diritti delle persone con disabilità e sostegno alle loro famiglie. Bomprezzi aveva una disabilità motoria e si muoveva spostandosi su una carrozzina manuale. Oltre a scrivere per Vita, il blog InVisibili e direttore della rivista DM dell’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare e fondatore di Superando.it, Bomprezzi è stato anche premiato nel 2005 con l’Ambrogino d’Oro e nel 2007 è stato nominato Cavaliere della Repubblica.

L’ex giornalista nato a Firenze nel 1952, tra i vari incarichi ricoperti, è stato anche presidente della Lega per i diritti delle persone con disabilità che nel 2015 gli ha intitolato il proprio Centro antidiscriminazione per supportare attività di informazione, consulenza, sostegno e presa in carico stragiudiziale. “Il fatto che l’amministrazione comunale abbia dedicato a Franco Bomprezzi il giardino di via Padre Baccaro rappresenta un riconoscimento del ruolo, anche pubblico, che Franco ha avuto”, commenta Alessandro Manfredi, attuale presidente LEDHA, nel corso dell’evento di oggi pomeriggio d’intitolazione del giardino. “Durante il mandato di Giuliano Pisapia, Franco è stato delegato del sindaco per le politiche sulla disabilità ed è sempre stato un attivista attento ai problemi di Milano, sul tema della disabilità e non solo”.

L’anno scorso, in occasione del decennale della sua scomparsa gli è stato dedicato anche un podcast, un video e un archivio per tramandare il suo pensiero come pioniere di un giornalismo inclusivo d’avanguardia con una significativa sensibilità e rispetto della dignità delle donne e degli uomini che vivono condizioni di estrema fragilità.

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