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Ultimo aggiornamento: 10:09 del 20 Novembre

“Il Cpr è un carcere, situazione critica. Non è questa la soluzione ai flussi migratori”: Lo Russo visita il centro di Torino

Il commento del primo cittadino e della garante Belardinelli dopo la visita al centro di permanenza per i rimpatri
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“Una situazione oggettivamente critica. È a tutti gli effetti un carcere“. Così il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo all’uscita dal Cpr di corso Brunelleschi, commenta la struttura dopo averla visitata insieme alla garante per le persone private della libertà personale, Diletta Berardinelli. Al momento, a fronte di una capienza massima di 70 persone, sono 67 quelle trattenute al Cpr. “Persone con situazioni molto differenti tra loro – racconta Lo Russo -. Alcuni sono solo sprovvisti del permesso di soggiorno. Altri hanno precedenti penali”. “Le persone sono trattenute all’interno di spazi delimitati da una contingenza di forze molto rilevante”, continua ancora il primo cittadino. Per la garante i Centri per il rimpatrio sono “anche peggio di un istituto penitenziario, perché in carcere ci sono delle attività, qui sono persone che stanno senza fare nessuna attività, nonostante adesso ci sia un’apertura ad alcune associazioni del terzo settore ad entrare. Ma partiamo dal presupposto – sottolinea – che non è questo il modo di risolvere i flussi migratori. Non può essere considerato un reato la libera circolazione per motivi economici”.

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