
Nel Festival si alterneranno talk e tavole rotonde sulle nuove forme del racconto d’impresa, sul ruolo dell’etica nella costruzione della reputazione e sull’impatto dell’intelligenza artificiale sui processi comunicativi
Torna il Brand journalism festival, l’evento promosso da Social Reporters che unisce giornalismo e comunicazione d’impresa. La nuova edizione, che si terrà l’11 novembre al Talent garden di Roma, viene definita dagli organizzatori come un “crocevia di visioni e competenze”: una piattaforma di confronto in cui giornalisti, comunicatori e aziende si incontrano per costruire un linguaggio comune, promuovendo un’idea di informazione condivisa fondata su trasparenza e responsabilità. L’evento, presentato il 20 ottobre alla Camera dei deputati, è diventato un punto di riferimento per giornalisti, editori, aziende e appassionati di storytelling.
Durante la giornata di martedì 11 novembre, si alterneranno talk e tavole rotonde dedicati alle nuove forme del racconto d’impresa, al ruolo dell’etica nella costruzione della reputazione, all’impatto dell’intelligenza artificiale sui processi editoriali e comunicativi, e al valore dei contenuti come leva di fiducia tra brand e cittadini. Tra i temi al centro del dibattito, etica e algoritmo, come garantire responsabilità e trasparenza nella comunicazione digitale. Poi reputazione e autenticità, le nuove metriche della fiducia. Infine storytelling e sostenibilità, la sfida del racconto d’impresa nell’era dell’impatto sociale. Alla seconda edizione del Festival parteciperanno direttori di testate nazionali, communication manager di grandi aziende italiane e internazionali, docenti universitari. Presenti anche rappresentanti delle istituzioni europee, tra cui Alessandra Marino (Commissione europea) e Fabrizio Spada (Parlamento europeo).
“Con la seconda edizione del Brand journalism festival non ci limitiamo a consolidare un format di successo, ma ne certifichiamo la natura generativa – sottolinea Ilario Vallifuoco, ideatore dell’iniziativa – Il Festival è un laboratorio di idee, un ecosistema di menti che interagiscono con l’obiettivo di superare la polarizzazione tra informazione e comunicazione d’impresa e restituire valore a un racconto autentico con impatti reali. Il Brand journalism, in questo senso, non può essere assimilabile a marketing o pubblicità, ma diventa un modo di fare cultura: è l’impresa che si fa narratrice del proprio tempo, con l’ambizione di leggere e raccontare i cambiamenti che attraversano la società, l’economia e i valori collettivi”.
Al centro della presentazione ci sarà la diffusione in anteprima dei risultati del nuovo Osservatorio GenerationShip 2025 di Changes Unipol, realizzato da Kkienn connecting people and Companies. L’indagine, giunta al quarto anno, esplora comportamenti, abitudini e percezione dell’informazione tra i giovani italiani dai 16 ai 35 anni, offrendo uno sguardo dettagliato su come la generazione under 40 vive e interpreta il flusso quotidiano di notizie. Emerge che l’80% dei soggetti intervistati si informa online, soprattutto tramite social media (Instagram 79%, YouTube 43%, TikTok 40%, Facebook 41%). Oltre la metà dei giovani (53%) si sente sopraffatta dal sovraccarico informativo e il 45% tende a evitare le news. Ma la generazione under 40 mostra senso critico: il 69% verifica le fonti e il 61% confronta più testate. La consapevolezza su fenomeni come deepfake e bolle informative resta bassa (solo il 44% sa cosa siano i deepfake e il 37% ne comprende davvero il significato). L’informazione è vissuta come strumento di identità e utilità: il 60% la usa per divertirsi, il 59% per la vita pratica e il 55% per coltivare interessi. Cresce l’attenzione verso finanza personale (30%), risparmio (47%) e investimenti (46%), mentre il brand journalism è conosciuto dal 52%, apprezzato per trasparenza e competenza. La presentazione dei dati dell’Osservatorio GenerationShip 2025 sottolinea quanto la comunicazione d’impresa debba oggi rispondere a esigenze reali delle nuove generazioni. I giovani under 40 mostrano infatti attenzione a trasparenza, responsabilità, autenticità e sostenibilità.
Dall’esperienza del Brand Journalism Festival nasce anche l’Health journalism forum (Hjf), che debutterà nel 2026 come naturale estensione del Festival. L’Hjf sarà il primo spazio in Italia dedicato al giornalismo sanitario e alla comunicazione health, pensato per creare un dialogo strutturato tra media, istituzioni e aziende del settore.