Il Sahara tunisino e Audi SQ6 Sportback e-tron, diario di un viaggio tra le dune – FOTO
Si parte da Houmt Souk, sull’isola di Djerba. Le Audi SQ6 Sportback e-tron sono pronte a lasciare l’asfalto per l’ignoto. Cinquecento chilometri, due giorni, una destinazione: l’oasi di Ksar Ghilane, nel cuore del deserto tunisino.
Il primo tratto, da Djerba a Médenine, è un avvicinamento morbido, tutto sommato. La strada scorre liscia e silenziosa: nessun rombo, solo la spinta istantanea dei due motori elettrici da 517 cavalli e la precisione dello sterzo progressivo. Sull’asfalto non certo impeccabile, la trazione integrale quattro elettrica mostra la sua doppia anima: efficienza e sportività, con la coppia che varia in modo continuo tra gli assi, pronta a privilegiare il retrotreno quando la modalità dynamic si attiva.
Lasciata Médenine con la sua allegra confusione, la strada sale verso Beni Khedache, tra i rilievi del Djebel Dahar. Le curve si stringono, il fondo si fa irregolare: qui l’assetto pneumatico adattivo S regola automaticamente ogni singolo ammortizzatore, leggendo le asperità e mantenendo l’auto piatta, agile e “leggera” nonostante i 2.350 kg di peso. La rigidità torsionale della piattaforma PPE, sviluppata con Porsche, diventa percepibile nel modo in cui la vettura “respira” con il terreno, trasformando il suv coupé in una GT pronta all’avventura.
Dietro una collina, la sabbia sostituisce la roccia. Inizia quella suggestione chiamata Sahara. L’aria vibra di calore e luce, e la SQ6 Sportback e-tron si solleva di 45 millimetri nella modalità offroad, affrontando piste di fesh-fesh e guadi asciutti con una naturalezza disarmante. Qui il “one-pedal feeling” cambia le regole: basta l’acceleratore per gestire avanzamento e frenata, mantenendo una trazione costante anche sulla sabbia più cedevole. L’auto danza sulle dune come se il deserto fosse il suo banco di prova naturale. E non era scontato.
A Ksar Ghilane, il miraggio verde dell’oasi: palme, acqua calda e un campo tendato immerso nel silenzio. Le vetture si allineano, provate da sabbia e piloti a volte maldestri come noi. Ma fiere e pronte a ripartire. A un chilometro a est, un cippo bianco ricorda il generale Leclerc e la battaglia del 1943 contro le forze dell’Asse: segno che le dune non dimenticano. Poco più avanti, il forte romano di Tisavar, eretto sotto l’imperatore Commodo, mostra ancora i bastioni di pietra e ferro rosso: davanti a quelle mura, il futuro a elettroni incontra duemila anni di storia.
Il ritorno verso Djerba scorre rapido, quasi come una pratica da sbrigare in fretta, ma con ancora tanta bellezza negli occhi. La gestione termica predittiva della batteria da 100 kWh mantiene costanti le prestazioni anche sotto il sole africano. Nessun calo, nessuna incertezza. Ma non è quello che colpisce: la razionalità passa in secondo piano di fronte all’emozione di guida.
A Houmt Souk, il cerchio si chiude. Cinquecento chilometri dopo, la SQ6 Sportback e-tron ha attraversato montagne, piste e dune: il Sahara, a modo suo, l’ha accolta come una di casa.