Il mondo FQ

Hyundai Ioniq 9, la prova de Il Fatto.it – Viaggiare nel silenzio, oltre il traffico – FOTO

Dalla congestione del centro di Roma ai tornanti dei Castelli, ecco come si comporta su strada il nuovo SUV elettrico coreano
Icona dei commenti Commenti

Il traffico di Porta Maggiore, i clacson, gli autobus che arrancano verso San Giovanni. È qui, nel cuore di Roma, che la nuova Hyundai Ioniq 9 sorprende, perché non c’è rumore, non c’è ansia. Solo silenzio e comfort. Una via di mezzo tra un suv ed una station wagon di taglie XXL lungo oltre cinque metri che scivola via leggero tra le corsie, come se la città avesse rallentato per osservarlo.

Usciti dalla Capitale, la strada si apre verso i Castelli Romani: il profilo dei colli, l’odore di legna bruciata, l’asfalto che sale verso Frascati. A bordo, la vita scorre in un’altra dimensione. L’abitacolo è una lounge contemporanea, ariosa, dove ogni suono è filtrato e ogni gesto trova la risposta giusta. Seduti sulle poltrone Relaxation, ampie e ventilate, ci si lascia cullare dal massaggio, mentre la luce attraversa il tetto panoramico e l’impianto Bose diffonde una musica discreta, quasi domestica.

Ioniq 9 interpreta in modo nuovo il concetto di “terzo living”: qui il viaggio non è più spostamento ma tempo di qualità. L’insonorizzazione è garantita da vetri doppi, materiali fonoassorbenti e Active Noise Control. I sistemi di assistenza alla guida agiscono come un copilota invisibile, mantenendo la corsia, dosando la distanza e leggendo la strada con precisione.

La tecnologia di bordo è protagonista. L’AI Assistant, integrato nel comando “Hey Hyundai”, risponde a voce naturale, gestisce la climatizzazione, suggerisce destinazioni, regola la musica. È la prima vera forma d’intelligenza artificiale a bordo di una Hyundai, e cresce nel tempo grazie agli aggiornamenti OTA. Accanto, la Digital Key 2.0 consente di aprire e avviare l’auto con smartphone o smartwatch, mentre la piattaforma Bluelink introduce i “Features on Demand”, funzioni scaricabili come su un telefono.

La potenza non manca: 218, 307 o 428 cavalli, sempre con la batteria da 110 kWh e trazione posteriore o integrale. L’autonomia media WLTP tocca i 620 km nella versione RWD e 600 nella Performance, con ricariche dal 10 all’80 per cento in soli 24 minuti grazie alla tecnologia a 800 Volt. La dinamica di guida è gestita da sospensioni MacPherson e multilink con ammortizzatori autolivellanti: scorrevole, composta, mai rigida.

Il design “Aerosthetic” è la sintesi di forma e funzione: fari Parametric Pixel, superfici lisce, coda ispirata alla nautica e un coefficiente aerodinamico di 0,259, tra i migliori della categoria. All’interno dominano i toni chiari della pelle e della luce, le superfici tattili e una console Universal Island 2.0 che scorre come un mobile di design, con vano sterilizzatore UV-C. È un ambiente in cui si resta volentieri anche dopo aver spento il motore.

Tre gli allestimenti per l’Italia: Business (da 69.900 euro, 218 CV, 620 km), XClass (da 75.900 euro o 79.900 con 307 CV e trazione AWD) e Calligraphy, la versione più ricca, da 83.500 euro o 85.500 euro per la Performance da 428 CV. Tutte con batteria da 110 kWh, sette posti (sei opzionali) e un livello di comfort che segna per Hyundai un’evoluzione di maturità: non una sfida ai marchi premium, ma un modo diverso di interpretare il lusso, fatto di silenzio, tecnologia e misura. Le prime consegne sono attese entro la fine di ottobre.

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.