Contratto Federculture per i lavoratori delle biglietterie dei musei civici milanesi. Usb: “Paghe su di 300 euro”
Da settembre lavoratori delle biglietterie dei musei civici milanesi si vedranno applicare il contratto nazionale di lavoro di Federculture, l’unico davvero pensato per il settore culturale. E con paghe superiori anche di 300 euro rispetto a quelle previste dal Multiservizi, spesso scelto dai committenti con l’obiettivo di ridurre i costi. Un risultato, rivendica l’Usb, ottenuto con “due anni di lotta serrata”, scioperi e incontri con i consiglieri e gli assessori alla Cultura e al Bilancio.
Il bando d’appalto prevede anche, sottolinea il sindacato, “tutte le altre garanzie fondamentali” chieste in questi anni, “come il giusto inquadramento, la non ribassabilità della manodopera e le clausole sociali“. Una prima parte dei lavoratori dei Musei milanesi lavoreranno quindi “con un salario e tutele dignitosi e l’uscita da quel contratto vergognoso che è il Multiservizi, che anche dopo il recente rinnovo in particolare nell’area metropolitana di Milano non garantisce la sussistenza, a maggior ragione quando si tratta di lavoratori che lavorano per la quasi totalità a part time involontario“.
L’Usb chiede ora che sia solo il primo passo in vista del cambio di contratto in tutti gli altri bandi in scadenza, a partire da quello degli operatori di sala (maggio 2026), anche se “il vero obiettivo per tutto il comparto in appalto nei Musei è la reinternalizazione”. E promette di seguire da vicino i lavori delle Commissioni e del Consiglio, perché il Comune esprima “in modo chiaro e inequivocabile la propria volontà di archiviare il CCNL Multiservizi e applicare il Federculture a tutti gli appalti presenti nei suoi Musei e perché la posizione di Milano, seguendo Verona, dia un’indicazione politica netta a tutte le amministrazioni”.