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Concorso d’Eleganza Villa D’este, vince l’Alfa Romeo Tipo B del ’34. Coppa d’Oro alla Bmw 507 del ’57

A trionfare è stata una vettura considerata tra le prime vere monoposto da corsa della storia. Il pubblico invece ha premiato l'elegante roadster bavarese
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A Villa d’Este, quando splende il sole, è tutto un altro film. Dopo le ultime edizioni finite sotto gli ombrelli, quella del 2025 ha – finalmente – ritrovato la sua luce naturale: quella che fa brillare le cromature, esalta le curve delle carrozzerie e trasforma le sponde del lago di Como in un red carpet a quattro ruote.

A dominare la scena è stata la Alfa Romeo Tipo B P3 del 1934 (nela foto d’apertura), progettata da Vittorio Jano, regina della velocità negli anni ruggenti del Grand Prix. È lei a conquistarsi i favori della giuria e ad aggiudicarsi il Trofeo BMW Group – Best of Show, il massimo riconoscimento assegnato da un pool di esperti di fama mondiale. La monoposto italiana, parte della collezione Auriga in Germania, è stata premiata anche con un esemplare unico del cronografo 1815 di A. Lange & Söhne.

Ma è stata la BMW 507 del 1957 a conquistare il cuore del pubblico. Con la sua linea immortale, firmata da Albrecht von Goertz, e il V8 da 3.2 litri sotto il cofano, ha vinto la Coppa d’Oro Villa d’Este, il premio per referendum popolare. L’esemplare esposto, appartenente a Dirk de Groen e arrivato dagli Stati Uniti, ha rapito gli sguardi. La sua silhouette perfetta rievoca miti e leggende, come quella di Elvis Presley, che ne possedeva una bianca durante il servizio militare in Germania. Stanco dei segni di rossetto lasciati dalle fan, fece ridipingere la carrozzeria di rosso. Oggi, restaurata nel suo candido splendore originale, la 507 (nella foto sotto) continua a sedurre come allora.

Villa d’Este è anche questo: americano, cinese, francese, milanese, non importa la lingua, importa lo sguardo. E sabato, tutti guardavano le due Duesenberg degli anni ’30, dive d’oltreoceano amate da Hollywood. O le più moderne Ferrari: F40, F50, ma anche barchette da sogno, granturismo impossibili da vedere altrove se non nei poster sbiaditi delle camerette di chi sognava forte.

Nei giardini affacciati sul lago, la scena era quella delle grandi occasioni. I tavoli lungo la passerella presi d’assalto – non per pranzare, ma per garantirsi la visuale perfetta del defilé delle regine a motore. Sulle strade intorno a Cernobbio, intanto, un raduno spontaneo: centinaia di ragazzi con i telefoni puntati a immortalare l’arrivo delle fuoriserie. Il cielo era attraversato da un idrovolante, mentre sull’acqua il Tullio Abate “Senna”, uno dei soli tre esemplari costruiti, scivolava via leggero, tra gli applausi.

A Villa Erba, invece, il pubblico si è riversato tra club di marca e appassionati, per “Il Festival” e per il ritorno di “Amici & Automobili – Wheels & Weisswürscht”, che ha richiamato le community Bmw da tutto il continente. Una passerella continua di Serie 3 di ogni epoca per festeggiare i 50 anni del modello, insieme a una mostra speciale dedicata agli 85 anni delle BMW Mille Miglia Icons, che ha riunito le auto originali protagoniste del trionfo del 1940.

Non mancavano i pezzi unici: dalla BMW Art Car n.13 di Sandro Chia, una M3 GTR dipinta come una tela su quattro ruote, fino alla tenera e ironica celebrazione dei 70 anni della Isetta. La classe “Concept Cars & Prototypes”, infine, ha steso un ponte verso il futuro, con il debutto della BMW M2 CS, la Concept Speedtop – una tre porte Touring dal design scolpito – e la futuristica BMW Motorrad Concept RR. Un intero angolo è stato dedicato al mito Rolls-Royce, che ha celebrato i 100 anni della Phantom con l’esposizione della Goldfinger, pezzo unico in omaggio al film del 1964 con Sean Connery.

E poi c’era l’asta Broad Arrow, organizzata per la prima volta in collaborazione con BMW Classic. L’evento, esclusivo ma ben partecipato, ha visto passare sotto il martelletto esemplari mitici: dalla BMW 328 alla 507, fino alle M più moderne. La regina è stata una Ferrari 166 Spyder Corsa by Ansaloni del 1948 (nella foto qui sotto), battuta per la bellezza di 6,7 milioni di euro.

Nel cuore del parco di Villa d’Este, tra le note leggere di un trio jazz e i ritratti ad acquerello di Maddalena Traverso, il tempo sembrava essersi fermato. A tratti, tutto pareva irreale: la bellezza delle auto, l’armonia del contesto, il garbo di chi partecipa. A chiudere il weekend, la passerella finale e la consegna dei proventi della giornata di sabato al Comune di Cernobbio per sostenere due asili locali: un gesto concreto, simbolo del legame tra Villa d’Este, BMW e il territorio. In fondo, il Concorso d’Eleganza Villa d’Este non è solo un evento. È un rito.

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