Il mondo FQ

Opel Mokka Hybrid, la prova de Il Fatto.it – L’ibrido a 48 Volt è brillante e consuma poco – FOTO

La sport utility tedesca di segmento B rinuncia alle cromature e semplifica la gamma, ma riceve anche diversi aggiornamenti tecnologici
Icona dei commenti Commenti

Il segmento B-Suv è senza dubbio quello dove la concorrenza è maggiore. Praticamente tutti i costruttori auto hanno una proposta e non è semplice intercettare i gusti dei clienti, riuscendo allo stesso tempo a mantenere dei margini accettabili. Il design, inoltre, gioca un ruolo molto importante, così come la disponibilità di diverse motorizzazioni che possano soddisfare molteplici esigenze.

Nel 2012 Opel presentò la prima Mokka, che divenne rapidamente un best-seller sul mercato europeo; nel 2020 debuttò la seconda generazione, progettata sfruttando le sinergie con il Gruppo PSA, da cui il costruttore tedesco era stato acquistato nel 2017. Ora, dopo quattro anni dal lancio è tempo di restyling, anche perché nel frattempo le vendite hanno perso smalto e la Suv compatta tedesca è uscita dalla top ten delle classifiche italiane. Per rientrarci punta su alcuni punti chiave, partendo dal look. Sono scomparse le cromature dalla carrozzeria in favore di un trattamento più scuro: ora il “Vizor” della calandra e il logo Opel sono colorati di nero. Pure le nuove tinte bicolore prevedono tetto e (volendo) cofano neri, all’interno di una palette di colori che è stata ridotta a cinque scelte. I cerchi in lega, invece, hanno misure comprese tra i 16 e i 18 pollici, con varie finiture disponibili, naturalmente in tema scuro.

Le dimensioni sono invece rimaste invariate: la lunghezza di 4,15 metri la posiziona nell’area più bassa del segmento B-Suv, dove la Mokka può dire la sua con una scelta di motorizzazioni che al termico e all’ibrido aggiunge l’elettrico, come del resto fanno le altre automobili di Stellantis sviluppate sulla piattaforma CMP. Così il powertrain è quello già visto, tra le altre, sull’Alfa Romeo Tonale, ovvero il 1.2 3 cilindri turbo benzina; il fatto curioso è che sia accoppiato con tre trasmissioni diverse, manuale a 6 marce (136 CV) o automatico a 8 rapporti (130 CV) nella variante non elettrificata, quando quella ibrida a 48 Volt usa il doppia frizione a 6 rapporti che integra un’unità elettrica da 28 CV.

Per quanto riguarda l’elettrico non ci sono sorprese, il motore e la batteria sono gli stessi che spingono pure diversi modelli italiani: il primo ha 156 CV e la seconda ha una capacità di 54 kWh, che definisce un’autonomia WLTP di 403 km. Quest’ultimo era già disponibile sulla Mokka precedente, insieme alla variante da 136 CV che è uscita dal listino. Tuttavia, durante queste prime impressioni di guida sull’isola iberica di Palma di Maiorca, abbiamo preferito concentrarci sull’ibrido, che è la vera novità della gamma. I numeri dichiarati dalla Casa madre – velocità massima di 209 km/h e l’accelerazione da 0 a 100 km/h in 8,2 secondi – lasciano intendere una certa brillantezza, anche perché i 230 Nm di coppia devono spostare circa 13 quintali. Appena partiti capiamo che la Mokka è sempre pronta a guadagnare velocità con un certo brio, complice la rapida azione del cambio automatico. Il contributo della parte elettrica è frequente, anche se il termico esce completamente di scena solo alle basse velocità.

I consumi dichiarati, nell’ordine dei 20 km/litro, sono molto interessanti ma per trasformarli in pratica bisogna essere molto delicati sul pedale destro e utilizzare il meno possibile quello sinistro, recuperando la maggior quantità di energia possibile in rilascio. In ogni caso, anche senza troppa attenzione, i 18 km/litro sono a portata di mano. L’abitacolo è piuttosto confortevole, a parte alcune vibrazioni che si sentono chiaramente nella parte anteriore del pianale; l’assetto, poi, è stato ammorbidito uniformandosi alla tradizione francese. Alcuni ritocchi al design hanno reso la plancia più piacevole e il nuovo volante appiattito cancella un altro legame con la vecchia componentistica Opel. L’infotainment ha una nuova interfaccia widget, il riconoscimento vocale naturale, ChatGPT e la connettività wireless per gli smartphone. L’allestimento più ricco dei due previsti si arricchisce della telecamera posteriore HD a 180 gradi, ma i fari a matrice di Led Intelli-Lux rimangono optional. I prezzi partono dai 26.200 euro del benzina, passano per i 29.700 euro dell’ibrido e arrivano a 36.700 per l’elettrico.

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.