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Caso Almastri, Arianna Meloni contro la magistratura: “Vuole tenersi la sua fetta di potere. La gente perbene scelga con chi stare”

La difesa della sorella e un attacco frontale ai giudici in un post su Instagram: "Alcuni non possono accettare la speranza che divampa. Avanti sorella mia"
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Una difesa della sorella Giorgia e un attacco frontale alla magistratura. Con un post su Instagram, Arianna Meloni si scaglia contro la magistratura all’indomani dell’iscrizione della presidente del Consiglio nel registro degli indagati per il caso Almasri. Senza mai citare i giudici, la coordinatrice di Fratelli d’Italia se la prende con “alcuni” per i quali “l’importante è continuare a perpetuare la loro fetta di potere” e quindi “è tempo che le persone perbene di questa martoriata Nazione scelgano da che parte stare”.

Meloni senior non si trattiene e sfodera parole da trincea, alimentando la sindrome del complotto che ha coinvolto tutto il centrodestra: “Anni di vergogna, derisione rassegnazione. Poi l’Italia rialza improvvisamente la testa. Fiera, rispettata, ascoltata, guardata come un modello. Tante cose ancora da risolvere, certo, ma una speranza che improvvisamente divampa. Un orgoglio che torna, impetuoso, e tante, tante persone che si rimettono a remare, tutte nella stessa direzione. Si può fare! Si può ancora stupire e crescere! Si può tornare grandi!”, si legge nel suo messaggio sui social.

Magnificati i risultati che, a suo avviso, il governo guidato dalla sorella avrebbe raggiunto, sfodera l’attacco, nonostante la mossa del procuratore di Roma, Francesco Lo Voi, fosse obbligata: “Solo che alcuni non lo possono accettare. Perché in un’Italia così non c’è più spazio per la meschinità. E perché, per alcuni, dovessero anche rimanere solo macerie, l’importante è continuare a perpetuare la loro fetta di potere”. Quindi una sorta di metaforica chiamata alle armi: “Ma la storia è fatta di uomini e donne, di piccoli passi e scelte quotidiane. È tempo che le persone perbene di questa martoriata Nazione scelgano da che parte stare”. E un incoraggiamento alla presidente del Consiglio: “Avanti sorella mia, sei il nostro orgoglio!”.

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