Medici verso la manifestazione di maggio: “Un euro investito nel Ssn ne genera il doppio. Non privatizziamo”

“Quando qualcuno immagina di smantellare la figura del medico famiglia e una rete ospedaliera che è stata essenziale in questo Paese, dovrebbe immaginare che quei vuoti saranno probabilmente colmati dal privato. Noi non siamo affatto d’accordo”. Così il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, nel corso dell’assemblea intersindacale promossa da Anaao Assomed, Cimo-Fesmed, Als, Gmi, Fimmg, Fimp, Sumai, Smi, Snami, Ftm, con il sostegno di Fnomceo e la partecipazione di Cittadinanzattiva, in vista della mobilitazione prevista a Roma per il mese di maggio. “La classe medica ancora oggi urli con forza: non privatizziamo!”, ha sintetizzato.
Ricordando il sogno condiviso che ha portato alla realizzazione del Sistema sanitario nazionale nel 1978, Anelli ha tirato le somme degli interventi esposti durante l’assemblea con un concetto: “Vogliamo fare i medici”. L’esigenza “è quella di riscoprire il valore di professionisti che sono classe dirigente di questo Paese, che svolgono il loro lavoro senza guardare le criticità di un sistema costantemente sottofinanziato”. È necessario in questo senso che le istituzioni ascoltino le categorie: “Vi sono interlocuzioni giornaliere, ma questione ben diversa sono i tavoli di confronto, in cui le professioni possono esprimere la propria opinione, evidenziare gli errori di interpretazioni da parte di una certa parte della politica e dare una svolta reale”. Il presidente Fnomceo rimarca “la valenza non solo sociale, ma anche economica” del lavoro dei medici: “Un euro investito nel Ssn ne genera il doppio. Si tratta di uno straordinario volano di sviluppo per il Paese”. E conclude: “Lasciateci fare i medici. Liberateci dai legacci della burocrazia, toglieteci la responsabilità penale e metteteci in condizioni di sicurezza, perché la violenza contro gli operatori sanitari è una vergogna per l’Italia”.
Da Vicenza la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein fa sapere che “noi difendiamo la sanità pubblica universalistica dai tagli e della privatizzazione che porta avanti la destra che governa”, ha detto parlando davanti all’ospedale di Santorso nell’ambito del suo tour di due giorni in Veneto. “Al Governo continuano a mentire – ha proseguito – nel dire che hanno fatto il più grande investimento sulla sanità pubblica della storia: il punto è che in rapporto al Pil quella spesa sanitaria sta scendendo”. Secondo Schlein coloro che governano sanno che ci sono i reparti che si svuotano, mancano gli infermieri e i medici. Inoltre quello che accade è che le liste di attesa si allungano all’infinito. Non è possibile aspettare un anno, un anno e mezzo per fare una gastroscopia o una mammografia, vuol dire uccidere la prevenzione in Italia. Così succede che chi ha i soldi va dal privato e salta l’attesa e chi non ce li ha sta rinunciando a curarsi. Sono 4 milioni e mezzo gli italiani in queste situazioni”, ha concluso.
In scia il leader M5S Giuseppe Conte per il quale “non basta denunciare e rimanere a guardare il disastro sulla sanità. Sopralluoghi ogni giorno, esposti, una battaglia in ogni angolo del Paese per migliorare i nostri ospedali dove infermieri, medici e operatori sanitari sono costretti a seguire decine di pazienti contemporaneamente, si resta in barella per giorni, a volte mancano le più basilari condizioni di rispetto della dignità di chi nell’ospedale si cura e di chi ci lavora”.