La prima berlina (ma anche Avant e Sportback) 100% elettrica del costruttore tedesco si distingue per prestazioni e autonomia
Sportback e Avant, la Audi A6 e-tron debutta sul mercato come prima berlina completamente elettrica della casa dei Quattro Anelli, che l’ha sviluppata sull’architettura PPE condivisa con Porsche. È un modello d’avanguardia, assicura il costruttore tedesco, che con questa macchina ha ottenuto la più bassa aerodinamica mai contabilizzata da un’Audi di serie: 0,21 di Cx, grazie anche un’altezza di appena 1,52 metri.
Nata per essere efficiente, la A6 e-tron, che il Fatto Quotidiano ha provato a Cortina d’Ampezzo in occasione del trionfale fine settimana agonistico della “valanga rosa” (primo posto per Sofia Goggia nella libera e primo posto per Federica Brignone nel SuperG, corredato anche dalla terza piazza nella prova di velocità) nella sua versione top di gamma, la S6 e-tron quattro da 551 Cv.
Della versione Avant, che ha le stesse dimensioni esterne della Sportback, impressionano la dinamica di guida, l’assetto composto e allo stesso tempo per l’esplosività. Lo scatto da 0 a 100 orari avviene in 3,9”. Ed è piacevolmente esaltante in quota, quando si tratta di inerpicarsi verso il passo Falzarego.
Spaziosa, luminosa e comoda, la vettura misura 4,92 metri di lunghezza con un passo di 2,95. Dispone di una importante dotazione di serie e di sicuro non passa inosservata sulla strada. Lo scotto da pagare per avere un design così distintivo è sacrificare in piccola parte la visibilità posteriore perché le dimensioni del lunotto sono fatalmente più contenute. Capitolo retrovisori: sono esterni, aerodinamici e digitali, come pure ipertecnologici perché trasmettono le immagini direttamente su uno schermo interno. Fanno rimpiangere quelli tradizionali? Forse all’inizio, specie dal lato guidatore: quando ci si prende la mano se ne apprezza logica, utilizzo e praticità.
Il contenuto coefficiente aerodinamico ha contribuito all’omologazione di consumi particolarmente bassi, che possono scendere a 16.4 kWh/100 km nel ciclo misto (il 37% in meno rispetto alla “vecchia” e-tron S). Quelli contabilizzati dal computer di bordo dopo due ore al volante (quasi 85 chilometri e l’80% di carica residua) sfiorano i 25 kWh, ma sarebbe ingeneroso considerarli un riferimento. E non solo per la temperatura. La percorrenza dichiarata per questa versione, che monta la batteria da 94.9 kWh effettivi, raggiunge i 675 chilometri. Quella verosimile è qualcosa in meno, ma una macchina così non va guidata prestando troppa attenzione a questo parametro. In Italia, con un abbonamento di una decina di euro mensili (gratuito per il primo anno), si può peraltro accedere alla rete di ricarica rapida al costo di 57 cent al kWh.
Audi ha, nondimeno, puntato ad alleggerire la cosiddetta “ansia da colonnina”: la potenza di ricarica è schizzata a 270 kW a corrente continua (finora era 150) il che permette di rigenerare fino a 310 km in 10 minuti e grazie agli accordi con le varie piattaforme viene garantito l’accesso a 850.000 colonnine in tutta Europa. Nella declinazione Performance (381 Cv e trazione posteriore), poi, l’autonomia raggiunge i 756 chilometri. Abbastanza da stare tranquilli, ammesso che con un bolide del genere tra le mani sia l’aggettivo giusto. I prezzi, infine: la S6 E-tron oggetto della nostra prova parte da 106 mila euro, mentre per una A6 E-tron d’ordinanza si comincia da 65.500.