Nessun incidente, nessun guasto: a provocare lo schianto del volo dell’Azerbaijan Airlines in Kazakistan è stata “un’arma”. Questa è la ricostruzione ufficiale, senza che venga nominato il responsabile, fornita dal governo dell’Azerbaijan per bocca del ministro dei Trasporti, Rashad Nabiyev. L’esponente dell’esecutivo di Baku ha precisato che “l’inchiesta chiarirà quale tipo di arma sia stata usata per provocare l’impatto esterno”, ma il rottame dell’aereo e le dichiarazioni dei testimoni suggeriscono che il mezzo sia stato danneggiato dall’esterno in corrispondenza dell’aeroporto di destinazione, a Grozny, in Cecenia. “Secondo queste dichiarazioni – ha aggiunto – c’è stato il rumore di un’esplosione fuori e poi l’aereo è stato colpito da qualcosa”.
La versione non fornisce informazioni ulteriori sui possibili responsabili dell’accaduto. Quello che si sa è che al momento dell’impatto, mercoledì mattina, la difesa aerea russa era impegnata contro droni ucraini nella regione. Intanto Azerbaijan Airlines ha annunciato la sospensione dei voli verso 7 città russe dopo che il giorno di Natale un suo Embraer 190 diretto a Grozny, in Russia, ha lasciato la rotta prevista ed è precipitato nei pressi di Aktau, nel Kazakistan occidentale, causando la morte di 38 passeggeri. La compagnia aerea ha dichiarato che la decisione è stata presa “tenendo conto dei risultati preliminari dell’indagine sull’incidente (…) e valutando i rischi per la sicurezza dei voli“, dopo notizie secondo cui gli investigatori avrebbero scoperto che l’aereo potrebbe essere stato abbattuto da un missile della difesa aerea russa. Il velivolo, ha fatto sapere ancora la compagnia, è precipitato “a causa di interferenze esterne fisiche e tecniche”.
Anche gli Stati Uniti tornano a ipotizzare che dietro l’accaduto ci sia la contraerea di Mosca. “Abbiamo notato alcune indicazioni preliminari che puntano senza dubbio alla possibilità che questo aereo sia stato abbattuto da sistemi di difesa aerea”, ha affermato il portavoce della Consiglio di sicurezza nazionale, John Kirby. Elementi di prova che vanno oltre le immagini ampiamente diffuse della carlinga danneggiata dell’aereo.
Se in un primo momento si era parlato di “bird strike” (ovvero impatto con uno stormo di uccelli), 24 ore dopo lo schianto hanno iniziato a circolare le ricostruzioni che accusano Mosca. Una prima rivelazione è arrivata da Euronews, nel primo pomeriggio del 26 dicembre: secondo fonti del governo azero sarebbe stato “un missile terra-aria russo” a causare la caduta del velivolo. La ricostruzione è stata rilanciata poco dopo anche dall’agenzia Reuters, riportando quattro ulteriori conferme da parte di fonti azere. In serata è stato diffuso anche la prima valutazione degli Usa: le difese aeree russe “potrebbero aver colpito” l’aereo azero, ha detto un funzionario militare alla Cnn.
Oggi il capo dello staff della presidenza ucraina, Andriy Yermak, ha affermato che la Russia “deve essere ritenuta responsabile” per il disastro. E Mosca, da parte sua, incolpa Kiev: Dmitry Yadrov, capo dell’agenzia per l’aviazione civile russa, ha detto che i droni ucraini stavano attaccando la città di Grozny mentre l’aereo stava tentando di atterrare. “I droni militari ucraini stavano portando avanti attacchi terroristici contro infrastrutture civili… in quel momento”, ha scritto Yadrov su Telegram, aggiungendo che l’aereo ha fatto due tentativi di atterraggio prima di virare verso il Kazakistan. Il ministero degli Esteri russo, da parte sua, punta il dito contro la Nato, accusandola di sostenere le fake news sulla versione della cause del disastro, e “questo è un ordine politico“.
Il Cremlino, invece, ha fatto sapere che non commenterà l’accaduto. “È in corso un’indagine su questo incidente aereo e, fino alle conclusioni, non ci riteniamo autorizzati a dare alcuna valutazione. E non lo faremo”, ha detto il portavoce Dmitry Peskov. Intanto alcuni aeroporti russi hanno disposto restrizioni di volo temporanee per la sicurezza dei voli civili, secondo l’agenzia federale russa del trasporto aereo Rosaviatsiya. L’aeroporto di Kazan le ha introdotte a partire dalle 6 di stamani (ora di Mosca), sospendendo sia arrivi che partenze. “Per la sicurezza dell’aviazione civile, sono state imposte limitazioni temporanee alle attività dell’aeroporto di Kazan”, ha annunciato Rosaviatsiya. L’agenzia ha comunicato che gli equipaggi degli aerei, i controllori di volo e il personale dell’aeroporto stavano prendendo tutte le misure necessarie a mantenere la sicurezza dei voli.
Anche l’aeroporto di Sochi ha attuato restrizioni temporanee a partire dalle 5 di stamani, sospendendo tutti i voli. Nella Russia Meridionale, le operazioni di volo a Volgograd e Astrakhan hanno subito delle brevi interruzioni stamani a causa di restrizioni dello spazio aereo, ha aggiunto l’agenzia.