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Lotito e De Laurentiis hanno affossato la candidatura dell’ex commercialista di Berlusconi a presidente della Lega di Serie A

Quello di Ezio Maria Simonelli sembrava essere il nome giusto per mettere d'accordo i litigiosi patron del massimo campionato: ma la manovra a spaccare dei numeri uno di Lazio e Napoli lo ha fatto fermare a un voto da un'elezione che a questo punto potrebbe non esserci mai
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La Serie A non ha un presidente. Quello vecchio, Lorenzo Casini, dopo soli due anni e mezzo non si è nemmeno ripresentato, perché sa probabilmente che al momento non ha il consenso dei club, e si prepara ad uscire dal mondo del pallone se non verrà richiamato. Quello nuovo, o almeno il presunto designato, Ezio Maria Simonelli, l’ex commercialista di Berlusconi, ad oggi candidato unico alle elezioni, alla prima votazione non ce l’ha fatta. La Lega Calcio si è spaccata, tanto per cambiare. I patron riescono sempre a sorprendere, anche quando i giochi per una volta si andavano accomodando per un’elezione condivisa. Simonelli sembrava il nome giusto per mettere d’accordo se non proprio tutti, almeno una maggioranza molto larga delle squadre. Alto profilo istituzionale, profondo conoscitore del pallone e delle dinamiche della Lega, di cui è già stato revisore e reggente, sostenuto dalle big (Inter, Milan, Juventus, Galliani), tanti incarichi nei palazzi che contano (forse pure troppi: questo, infatti, rimane uno dei nodi da sciogliere).

In virtù del suo curriculum e delle sue relazioni personali e professionali, Simonelli è entrato papa in conclave, ma ne è uscito cardinale. Alla vigilia era accreditato del sostegno di 15 club. In prima votazione servivano 14 voti: lui si è fermato a 13. Un messaggio inequivocabile, tanto da indurre i presidenti a sciogliere l’assemblea: il rischio concreto era di ripetere quanto accaduto in Serie B a settembre, dove procedendo ad oltranza il n.1 uscente Balata aveva preso una preferenza in meno ad ogni votazione. Se ne riparlerà prima di Natale (nuova assemblea venerdì 20) e poi probabilmente a gennaio.

Intanto è partita la caccia ai due “traditori”. Uno dovrebbe essere Urbano Cairo, che del resto lo ha dichiarato quasi apertamente, spiegando di voler chiarire a fondo la questione sull’ineleggibilità prima di appoggiare Simonelli. Sull’altro si fanno le ipotesi più disparate, ma non è questo il punto. La fumata nera è il segnale che i guastatori Lotito e De Laurentiis, all’angolo nelle ultime settimane, si sono tutt’altro che arresi, anzi, hanno già cominciato a lavorare sottotraccia per spostare quei mini-blocchi di 3-4 voti (le presidenze americane, oppure qualche piccolo club) che fanno la differenza tra l’essere maggioranza o minoranza in Lega. In assemblea, proprio Lotito ha sollevato la questione della possibile ineleggibilità di Simonelli, dovuta ai suoi tanti incarichi, in particolare quello nel collegio sindacale del Gruppo Mediaset, legato indirettamente alla proprietà del Monza (almeno fino a che non sarà ceduto). Lui si è già detto pronto a lasciare tutte le cariche, ma certo questo è uno dei temi che hanno pesato sulla votazione. L’altro, in generale, è la volontà politica di Lotito (e De Laurentiis) di indicare loro il presidente, proprio come erano riusciti a fare due anni fa con Casini. E sullo sfondo, ci sono sempre le elezioni della FederCalcio, con il n.1 Gabriele Gravina che vorrebbe aggiungere anche la Serie A all’elenco di componenti a suo favore (con Simonelli al timone potrebbe farlo), per chiudere i giochi in anticipo e liberarsi dell’ombra di Del Piero.

Tutti gli scenari sono ancora possibili: in teoria, le 13 preferenze odierne basterebbero e avanzerebbero fra un mese per eleggere Simonelli al terzo giro, quando il quorum si abbasserà a 11. Ma il blocco a suo favore che sembrava compatto, forse così compatto non lo è, se in una notte si è perso per strada due voti decisivi. Allo stesso modo potrebbe perderne altri di qui a gennaio, anche perché al risiko rischia di aggiungersi anche il rinnovo delle altre poltrone, come consiglieri e amministratore delegato. La strada è ancora lunga, le manovre sono appena iniziate.

X: @lVendemiale

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