Su quella targa Fratelli d’Italia aveva fatto scrivere: “A chi con fermezza, nonostante il dolore, è andata oltre continuando a lottare per la giustizia di tutte le vittime”. Era il 2018 e Daniela Castellano, due anni prima, aveva perso il padre Franco nell’incidente ferroviario lungo la tratta di Ferrotramviaria Andria-Corato, avvenuto nel luglio 2016 e per il quale sono arrivate due condanne e una raffica di assoluzioni nel 2023. In occasione della festa di Atreju, il partito di Giorgia Meloni le consegnò il premio Iustitia per la sua battaglia.

Ora a distanza di sei anni, Castellano – che ha fondato l’associazione Astip, che riunisce una parte dei familiari delle 23 vittime – ha deciso di restituire con tono polemico il premio ricevuto: “Se si dimentica o si fa finta che nulla sia accaduto il 12 luglio 2016 vuol dire che manca la volontà e la fermezza di migliorare la sicurezza”, ha scritto sulla pagina Facebook della stessa associazione.

Il messaggio è correlato da una lunga lettera indirizzata direttamente alla presidente del Consiglio, al governo dall’ottobre 2022: “In tutto questo tempo mai è pervenuta da parte sua una parola di conforto in ricordo delle vittime del disastro ferroviario, non una parola di conforto all’intera comunità – scrive Castellano, che nel 2019 andò a un passo dall’avventura politica con Forza Italia – Nessuno dei suoi eletti pugliesi in Parlamento si è mai affacciato ad ascoltare le numerose lamentele dei pendolari sul pessimo servizio della ferrovia Bari nord post incidente ferroviario”.

Nessuna scusante, secondo Castellano: “Non è passabile neanche la scusa che la tratta sia di pertinenza regionale, perché lo Stato ha dimostrato che quando vuole, un esempio ne è il caso Caivano, risponde con celerità. Ha spesso ricordato nei suoi post altre tragedie nazionali, ma mai ciò che è accaduto il 12 luglio 2016. Lei ha portato avanti lo stesso atteggiamento dei suoi predecessori, la totale indifferenza”.

Ricordando le vite umane e le loro famiglie “distrutte in pochi attimi” e la comunità “abbandonata”, Castellano accusa e spiega i motivi della restituzione per la quale ha atteso due anni di governo: “Ricordo ancora la forte emozione all’idea di non essere sola. Oggi guardandola mi rendo conto che è stata sola propaganda. La ritenevo diversa dai suoi predecessori, la pensavo più vicina al comune cittadino, convinta che avrebbe prima o poi dato un cenno di vicinanza, almeno nel giorno del ricordo. Purtroppo non l’ha fatto, purtroppo non ha ritenuto opportuno farlo”.

Lo Stato – sottolinea ancora Castellano – “dovrebbe ricordare sempre simili tragedie e fare in modo che non accadano più, lo Stato dovrebbe formulare regole più ferree e soprattutto farle rispettare”. La sicurezza, scrive ancora, “è un diritto fondamentale per il cittadino italiano, per lo Stato un dovere garantirla”. Quindi conclude: “Fare finta che nulla sia successo è di una gravità inaudita, indica la mancanza di volontà al miglioramento”.

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