“Si alzò e si tolse i vestiti perché faceva troppo caldo. Si distese in disparte, lontana dal fuoco, un po’ discosta da lui, e nella desolazione cominciò a far l’amore con se stessa. L’orso si risvegliò dal suo torpore, cambiò posizione e si girò. Tirò fuori la lingua. Era grassa e – come riportato dall’Enciclopedia – con dei solchi longitudinali. Cominciò a leccarla. Una lingua grassa, a puntini, rosa e nera. E giù a leccare. Era un po’ rasposa. Insinuante. Una sensazione di calore, così bella e strana.”

Orso, di Marian Engel (traduzione di Veronica Raimo; La Nuova Frontiera), è un testo originale, controverso e sovversivo. Uscito per la prima volta nel 1976 è, ormai, da considerarsi un classico della letteratura contemporanea canadese. Il romanzo racconta la storia di una relazione tra una donna e il suo amante, l’orso. Miscelando abilmente sequenze filosofiche a gag comiche, passando dal rapporto dell’uomo con l’ambiente per approdare alla carnalità del mondo selvaggio, l’autrice narra di Lou, una giovane e introversa archivista, viene chiesto di trasferirsi per l’estate in un maniero nel nord dell’Ontario, su una sperduta isola del Grande Nord canadese. Qui, Lou incontra un orso con il quale instaura una strana relazione emotiva, intima e ambigua. Divertente, intelligente e ironico, Orso è un breve e incisivo manifesto della sensualità atavica, con un profondo senso del luogo in cui è ambientata la storia.

“Il corpo non mente. Ecco la lezione che ho imparato. Il corpo è autentico, onesto, spontaneo, e per questo merita di essere raccontato. Per riuscirci al meglio, però, bisogna prima raggiungere una buona padronanza della scrittura.”

Scrittura erotica. Istruzioni per l’uso, di Cristiana Danila Formetta e Fulvio Mazza (Infinito Edizioni), è un manuale esaustivo, scritto a quattro mani (anche se gli autori hanno optato per una prima persona in modo tale da caricare il testo di un maggior livello intimo), nel quale gli aspiranti scrittori vengono condotti nella decifrazione del codice erotico sotteso ai generi e sottogeneri della letteratura, alla definizione della distanza tra erotismo e pornografia, alla scelta dei temi, dei luoghi, delle parole. Come scrivere scene erotiche, parlare sporco o no, le dinamiche dell’eros, l’importanza del linguaggio tipico: le varie sezioni sono esposte in modo chiaro ed esaustivo e danno un quadro generale affascinante e comprensibile.

“La mano sinistra si appoggia al suo seno destro, che massaggio con delicata decisione. Un fiume tiepido esonda sulle dita che annegano dentro la caverna profonda e sento l’eco delle sue pulsazioni cardiache che raggiungono il gomito. Vengo anch’io. Sveniamo a terra. Non sapevo di apprezzare la fi*a.”

Porno Freak, di Okisa Sagi (Mille Battute Edizioni), è un’interessante antologia di racconti erotici (la versione digitale è scaricabile gratuitamente), a volte estremi, ambientati in varie località del mondo. Bambole gonfiabili a Pyonyang, madri ninfomani a Città del Messico, ammucchiate in centri yoga delle borgate romane o in cinema siciliani, fellatio in parcheggi della profonda provincia e sussurri caldi dalle coste irlandesi. Con un linguaggio a volte crudo, a volte aulico, Okina Sagi esplora la sensualità che sfocia in hard core, in impulso e azione, aprendosi a svariate interpretazioni degli istinti primordiali dell’essere umano.

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