Dietro la piuttosto ovvia difesa dei candidati territoriali, i governatori del Nordest elaborano una linea di contrapposizione rispetto alla decisione di Matteo Salvini di candidare il generale Roberto Vannacci in tutte le circoscrizioni, anche se da indipendente leghista, per le elezioni europee. Non a caso il nome del militare non è stato inserito al primo posto in lista nella Circoscrizione nordorientale, ma soltanto al quattordicesimo, mentre capolista è stato indicato Paolo Borchia, fedelissimo sia di Salvini che del presidente della Camera Lorenzo Fontana. Il primo a manifestare un’inequivocabile opzione per i candidati friulani era stato Massimiliano Fedriga, presidente della giunta regionale del Friuli Venezia Giulia. Adesso, a liste completate, si accoda anche il governatore del Veneto, Luca Zaia. Il suo silenzio era apparso un po’ sospetto nei giorni scorsi, quasi non si volesse mescolare (appoggiandoli) con i mugugni e alle proteste della base leghista, a cominciare dai suoi assessori Roberto Marcato, Gianpaolo Bottaccin e Federico Caner.

Luca Zaia voterà il generale Vannacci? La domanda, formulata ai margini di un punto stampa nella sede della Regione Veneto, ha una risposta secca: “Io ho i miei candidati, mi sentirei come un peccatore a votare qualcuno che non sia veneto. Io scelgo i veneti, ma senza offesa per gli altri… Sarò equidistante dai miei veneti, rispettoso della campagna elettorale, però abbiamo dei bei candidati nostri, non serve andar fuori dal Veneto per scegliere”. Il generale è avvertito. Considerando che i candidati veneti sono 6 (su 15) e che le preferenze utilizzabili sono 3, se tutti i veneti seguissero le indicazioni di Zaia e i friulani quelle di Fedriga (che ha tre candidati territoriali), l’ufficiale dell’Esercito rischierebbe di andare in bianco in due delle quattro regioni del Nordest, dovendo cercare voti in Emilia Romagna e Trentino Alto Adige.

Zaia ha rilasciato dichiarazioni equilibrate. Non ha attaccato Vannacci, anche se ne ha criticato le idee. Allo stesso modo non ha attaccato Salvini e le scelte dei vertici federali del partito. “Abbiamo una bella lista, bei candidati, ci sarà mondo di parlare di autonomia e di identità e di valori da difendere. I nostri candidati veneti hanno tutti in maniera diversa delle esperienze amministrative e conoscono la pubblica amministrazione, oltre che molto bene il Veneto”. Ma come giudica la scelta di Salvini riferita a Vannacci, capolista nelle circoscrizioni Centro Italia e Sud? “E’ una scelta del segretario, penso debba essere rispettata come va rispettato il nostro segretario. Però ricordo l’ottima lista di candidati veneti che sapranno esprimere un buon risultato sul fronte delle preferenze”.

Zaia si è poi tolto due sassolino: “Il generale Vannacci, come ama farsi chiamare, ve lo dico da obiettore di coscienza, non è capolista da noi ed è candidato come indipendente”. Ha così rimarcato di non essere un militarista e di vedere con favore il fatto che Vannacci non sia indicato al primo posto dei candidati. Che differenza c’è tra i valori della Lega e quelli personali del militare, che pure sono condivisi da Salvini? “Noi confermiamo i nostri valori. – ha risposto Zaia – Ci sono poi dei temi e dei valori che non si possono condividere. Con questo non voglio dare adito a ulteriori polemiche. Questo paese si sta interrogando da giorni sul tema della disabilità e altro… Io non condivido le dichiarazioni sulle classi separate per i disabili o la definizione di Mussolini come uno statista. Ma mi fermo qui. Non vorrei che in questa campagna elettorale si parlasse solo di Vannacci”. Nessuna incompatibilità? “Noi andiamo avanti per la nostra strada. La Lega ha i suoi valori, il generale avrà i suoi”.

Il gioco delle parti, che da alcuni anni ricorre in chi sfoglia la margherita della futura leadership leghista, impone la domanda se Zaia avrebbe candidato Vannacci: “Per rispondere a questa domanda avrei dovuto essere segretario”. Siccome non lo è, se la cava diplomaticamente, ma date le premesse del ragionamento, la risposta negativa appare comunque scontata.

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