La Basilicata resta al centrodestra. Nella serata di lunedì, mentre lo spoglio era ancora in corso, il governatore uscente Vito Bardi ha annunciato la vittoria con una nota: “In attesa di un dato più vicino a quello definitivo, si delinea a ogni modo una vittoria chiara della nostra coalizione. Voglio ringraziare i lucani per la fiducia che mi hanno accordato, per la seconda volta. È una grande responsabilità che sento verso tutti loro, anche verso i lucani che non mi hanno votato o che non si sono recati alle urne. Continuerò ad essere il Presidente di tutti. Dedico pertanto a tutti i lucani questa vittoria”. A riconoscere la vittoria di Bardi è anche lo sfidante, Piero Marrese, candidato sostenuto da M5s e Pd, che ha telefonato al governatore congratulandosi. Esulta anche Antonio Tajani: “In Basilicata ha vinto Vito Bardi. Ha vinto il candidato di Forza Italia. Ha vinto il centrodestra unito. Hanno vinto i lucani che hanno scelto di sostenere il nostro Buon Governo per altri 5 anni. Congratulazioni al Presidente Bardi e a tutti gli eletti in Consiglio Regionale”, scrive il ministro degli Esteri, leader del partito di cui è espressione il governatore.


I numeri – Il voto del 21 e 22 aprile, dunque, premia il presidente uscente, sostenuto dal centrodestra con Azione e Italia viva: in base ai dati definitivi, l’ex vicecomandante generale della Guardia di Finanza prevale con il 56,6% dei consensi contro il 42,2% dello sfidante Piero Marrese, sindaco di Montalbano Jonico e presidente della provincia di Matera, appoggiato dal “campo largo” composto da Pd, Movimento 5 stelle e Alleanza Verdi-Sinistra. Un risultato in qualche modo anticipato dall’istant poll realizzato da Yoodata per Telenorba, che alla chiusura dei seggi ha stimato Bardi tra il 53 e il 57% e Marrese tra il 41 e il 45. Il terzo candidato Eustachio Follia, frontman degli europeisti di Volt, si ferma all’1,2%.

I partiti: Azione decisiva per la destra – Tra le liste, Fratelli d’Italia si assesta al primo posto con il 17,4%, uno score molto più basso di quello dei sondaggi nazionali ma triplicato rispetto alle scorse regionali, nel 2019, quando raccolse il 5,9%. Seconda forza il Pd al 13,9%, poi Forza Italia al 13%: nella regione gli azzurri hanno investito moltissimo, tanto che a seguire lo spoglio a Potenza sono arrivati la ministra delle Riforme Elisabetta Casellati – eletta in Basilicata e coordinatrice regionale del partito – e il capogruppo alla Camera Paolo Barelli. I dati restituiscono anche un buon risultato di Azione, trainata da Marcello Pittella (ex governatore dem e re delle preferenze), che porta in dote a Bardi il 7,5% e acquista un peso decisivo nella futura maggioranza di centrodestra: risultato anomalo per un partito che a livello nazionale sta all’opposizione di Giorgia Meloni. Nel centrosinistra invece vola la lista “Basilicata casa comune” di Angelo Chiorazzo, il “re delle coop bianche” a lungo candidato in pectore prima di cedere il posto a Marrese: raggiunge l’11,2% ed è la seconda forza della coalizione, sopra il Movimento 5 stelle al 7,7 (nel 2019, con il proprio candidato, i pentastellati presero il 20). La Lega non supera l’8 (cinque anni fa ottenne il 19); l’Alleanza Verdi e Sinistra segna un ottimo 5,8%. Tra le liste civiche, nel centrodestra “Orgoglio lucano” è al 7% ed elegge un consigliere (il renziano Mario Polese) e “La vera Basilicata” al 2,2; nel centrosinistra, “Basilicata unita” è al 2,9.

L’affluenza – Le urne si sono chiuse lunedì alle 15, dopo due giornate di votazioni. L’affluenza è stata del 49,8, in calo rispetto all’ultima tornata, quando votò il 53,5% degli aventi diritto. In provincia di Potenza il dato è del 47,92% (52,40 nel 2019), in provincia di Matera del 54,08% (56,03 nel 2019). Per quanto riguarda i due capoluoghi, a Potenza città ha votato il 63,28% degli aventi diritto (rispetto al 68,79 del 2019), a Matera il 55,60 (rispetto al 59,89 del 2019). Come riferisce l’istituto YouTrend, quella lucana è la nona elezione regionale consecutiva in cui si registra un calo dell’affluenza rispetto alla tornata precedente. Per quanto riguarda la Basilicata, però, non è un record negativo: alle consultazioni del 17 e 18 novembre 2013, convocate dopo le dimissioni anticipate del governatore Pd Vito De Filippo (travolto dallo scandalo Rimborsopoli) l’affluenza fu ancora più bassa e si fermò al 47,6 per cento. I due comuni in cui si è votato di più sono i paesi di origine dei due principali candidati governatori: a Filiano (Potenza), dove è nato Bardi, l’affluenza è stata del 66,7%; a Montalbano Jonico (Matera), casa di Marrese, del 66,6%.

Le reazioni – “Grande soddisfazione per i primi dati in arrivo dalla Basilicata, dove si profila l’ennesimo largo successo del centrodestra unito”, festeggia verso sera la Lega con una nota. Da Forza Italia il vicepremier Antonio Tajani parla di “un risultato lusinghiero” del partito berlusconiano: “Mi pare che il barometro volga al bello, che ci sia un messaggio positivo che viene dalla Basilicata, a dimostrazione anche, per quanto riguarda Forza Italia, che è svanita ogni ipotesi di scioglimento. Non solo nei sondaggi, ma anche nei risultati. Anzi, Forza Italia gode di buona salute e cresce”. Esulta anche il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo: “L’elezione di Vito Bardi a presidente della Basilicata, se i primi dati dello spoglio verranno confermati, è un risultato straordinario: Forza Italia aveva ragione nel proporre la candidatura del governatore uscente! Il buongoverno del centrodestra è stato premiato! Avanti così perché il centrodestra unito vince, Forza Italia vince”. Dal Pd la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno se la prende con “errori che hanno condizionato il risultato: nel cosiddetto campo largo e nel rapporto con il M5S è necessario stabilire alcune regole che devono valere sempre, perché altrimenti si rischia confusione. Mi riferisco, per esempio, alla scelta se adottare o meno le primarie. Non si può decidere, di volta in volta, in maniera diversa”

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