“Ho chiesto a Emiliano di dare seguito a quello che ho detto venerdì scorso a Bari: tenere lontani trasformisti, transfughi dal centrodestra e persone sul cui rigore morale vi sia la minima ombra. Nel Pd che stiamo ricostruendo gli interessi sbagliati e le modalità opache devono trovare porte chiuse e sigillate. Mi aspetto che proceda dunque a un netto cambio di fase, che non può tradursi in una mera sostituzione di chi è uscito, ma solo in un concreto rinnovamento degli assetti di governo regionale che sancisca un nuovo inizio, su basi diverse. Su questa linea confido che Emiliano operi in tempi brevi e con risultati tangibili”. Così la segretaria dem Elly Schlein chiede un repulisti radicale al suo governatore Michele Emiliano, dopo le inchieste che nei giorni scorsi hanno portato alle dimissioni di Anita Maurodinoia, assessora ai Trasporti della giunta pugliese indagata per voto di scambio, e di Alfonso Pisicchio, commissario dell’Agenzia regionale per la tecnologia e l’innovazione (Arti) e a sua volta fedelissimo del presidente (è stato assessore nella scorsa legislatura) ai domiciliari per corruzione.

Già giovedì mattina, il giorno dopo l’arresto di Pisicchio, il Nazareno aveva comunicato “forte irritazione della segretaria per le vicende giudiziarie di questi giorni” e la sua richiesta a Emiliano di “massimo rigore e atti concreti”. Dopo pochi minuti dal nuovo intervento è arrivata la replica pubblica di Emiliano, in cui – all’apparenza – si cosparge il capo di cenere: “In questi giorni ho approfondito con la segretaria Elly Schlein i termini della situazione che si è determinata a seguito di iniziative giudiziarie che, pur non avendo riferimento ad alcuna attività della giunta regionale, non possono lasciarci indifferenti e meno che mai inermi. Darò quindi seguito alle indicazioni della segretaria con la quale condividiamo la necessità di voler dare il segno a un netto cambio di fase che dia il senso di una storia dedicata al presidio di legalità e alla lotta a ogni forma di criminalità anche attraverso l’attività politica quotidiana”, dice.

Il governatore però non chiarisce se la giunta verrà azzerata, dopo che – sempre giovedì – il leader M5s Giuseppe Conte ha ufficializzato l’uscita dal governo regionale dei componenti pentastellati, l’assessora al Welfare Grazia Barone e la consigliera con delega alla Cultura Grazia di Bari. Una prospettiva che venerdì il governatore ha allontanato in un’intervista al Fatto: “La mia giunta non ha alcuna connessione con i fatti che si sono verificati, non è interessata dalle indagini. È stata coinvolta solo Anita Maurodinoia, ma non per la sua attività di assessora ai Trasporti. Si è dimessa: quindi l’azzeramento è già avvenuto”. La stessa posizione è stata ribadita nel pomeriggio a Huffpost: “Non azzeriamo. Dobbiamo solo completare i buchi. Completare la giunta e continuare a lavorare con grande serenità. Mi mancano due assessori”, ha detto Emiliano. No anche all’ipotesi di un commissariamento del Pd pugliese: “Il partito è sano ed è assolutamente capace di gestire la situazione”.

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