“Alcune frasi che ieri, in seduta secretata della commissione Antimafia, ha pronunciato la magistrata Romanazzi della sezione misure preventive del tribunale di Bari oggi erano presenti sulla Gazzetta del Mezzogiorno. Evidentemente qualche membro della commissione Antimafia le ha riferite. Questo è un fatto gravissimo“. È la denuncia del senatore del Pd Walter Verini, componente della commissione bicamerale Antimafia, a proposito dell’audizione tenuta ieri da Giulia Romanazzi, presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Bari, chiamata a riferire nell’ambito dell’inchiesta “Codice Interno” incentrata su un sistema di voto di scambio politico-mafioso alle elezioni comunali di Bari nel 2019.

Intervistato da Lanfranco Palazzolo per Radio Radicale, il parlamentare spiega: “La diffusione di frasi secretate di persone audite, in linea di principio, potrebbero creare problemi a indagini e a procedimenti in corso. E il fatto che siano state riportate a un giornale da qualcuno che era fisicamente presente nella commissione Antimafia a un giornale è un fatto di enorme gravità, perché viola la funzione primaria della commissione Antimafia, che ha un ruolo istituzionale incisivo”.

Verini aggiunge: “Le frasi secretate sono state riportate sulla Gazzetta del Mezzogiorno in modo esatto. Per riportare persino le virgole correttamente bisognerebbe avere la memoria di Donzelli, che in Parlamento recitò le carte che Delmastro gli aveva trasmesso. Quindi, è evidente che qualche membro della commissione abbia rivelato un contenuto secretato. Naturalmente la Gazzetta del Mezzogiorno, come ogni giornale, fa il suo mestiere, il problema è chi ha trasmesso alla testata quelle notizie secretate. Qui si mette in discussione la credibilità del lavoro della commissione Antimafia”.

E conclude: “Abbiamo chiesto alla presidente della commissione (Chiara Colosimo, ndr) di farsi carico di quanto avvenuto e abbiamo anche chiesto ai presidenti di Camera e Senato di riferire in Aula sulla questione. La commissione parlamentare Antimafia non è che risolva tutti i problemi ma, se funziona, può essere utile a prevenire e a contrastare i fenomeni della criminalità organizzata. Se però viene usata per ragioni partitiche e propagandistiche, la sua funzione viene evidentemente meno”.

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