“Putin capisce solo il potere. Si sente come un animale: se non puoi difenderti, distruggerà ancora di più. Il suo desiderio è conquistare tutta l’Ucraina“. Così, in un’intervista al quotidiano tedesco Bild, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky allontana l’ipotesi di una tregua nel conflitto: “È come fare una pausa guardando un film. Ma non è un film, è la realtà. E questa pausa è per Putin“, afferma. E dice di non credere alle aperture al negoziato arrivate da Mosca: “Qui abbiamo a che fare con Putin. Rispetto a tutto quello che ha detto fino ad oggi, dopo ha agito diversamente. Non possiamo fidarci di lui“. Bocciato anche il piano di pace di Donald Trump rivelato dal Washington Post, secondo cui il tycoon – in caso di rielezione alla Casa Bianca – vorrebbe spingere Kiev a cedere la Crimea e il Donbass, le regioni occupate dai russi: “Se l’accordo è semplicemente rinunciare ai nostri territori e se questa è l’idea, allora l’idea è molto primitiva. Penso che se Trump avesse effettivamente un proprio approccio per porre fine rapidamente alla guerra, allora sarei molto felice di ascoltare l’idea. Ma abbiamo bisogno di argomenti forti. Non abbiamo bisogno di un’idea fantasiosa, ma di una vera. Si tratta di vite umane, non possiamo fare scherzi e non possiamo correre rischi”, dice Zelensky. Nel frattempo il governo svizzero ha ufficializzato una conferenza sulla pace che si terrà il 15 e 16 giugno in un hotel di lusso a Bürgenstock, sul lago di Lucerna: sono attesi funzionari governativi di alto livello provenienti da decine di Paesi, sulla base di un piano definito nei mesi scorsi da Zelensky e dal ministro degli Esteri elvetico Ignazio Cassis. Anche in questao caso Mosca, come nelle precedenti conferenze, non sarà seduta al tavolo, avendo bollato l’iniziativa come una “operazione degli Usa”.

Sul campo, lunedì le forze ucraine hanno attaccato per la prima volta l’exclave russa di Kaliningrad, affacciata sul mar Baltico tra Polonia e Lituania: l’intelligence militare (Gur) ha rivendicato un’operazione nella quale è stata data alle fiamme la portamissili Serpukhov, ancorata nella base navale di Baltijsk. “È stata un’operazione speciale della Gur. La nave non si sente bene adesso”, ha commentato ironicamente una fonte dello spionaggio al Kyiv Post sottolineando che “i mezzi di comunicazione e automazione” dell’imbarcazione “sono stati completamente distrutti“. In Ucraina invece, secondo quanto riferisce la ong DeepState citata da Ukrainska Pravda, le forze russe hanno catturato il villaggio di Pervomaiske nella regione di Donetsk, dove si combatteva da un anno e mezzo. Mercoledì lo stato maggiore delle forze armate di Kiev ha comunicato che i soldati russi uccisi dall’inizio della guerra hanno superato i 450mila: per la precisione sono 450.080, numero che include 830 perdite subite dalle forze russe nell’ultimo giorno. Il ministero della Difesa britannico, nell’aggiornamento periodico di intelligence pubblicato su X, sostiene che Mosca mira a reclutare quattrocentomila soldati a contratto entro la fine dell’anno: “Ciò è necessario per sostenere le sue truppe in Ucraina, che hanno subito enormi perdite, e per sostenere i piani annunciati di aumentare le dimensioni delle forze armate a 1,32 milioni quest’anno e a 1,5 milioni in futuro”, si legge nel report.

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