L’Ufficio parlamentare di Bilancio presieduto da Lilia Cavallari ha validato il quadro macroeconomico tendenziale del Documento di economia e finanza, che il ministero dell’Economia ha preparato “recependo i rilievi trasmessi dall’Upb il 28 marzo scorso su una precedente versione”. Le stime sul pil e le altre principali variabili di finanza pubblica “sono ricomprese in un intervallo accettabile“, scrive l’organismo indipendente, “sebbene in diversi casi si collochino sull’estremo superiore delle valutazioni del panel Upb” di cui fanno parte CER, Prometeia, Ref-Ricerche e Oxford Economics.

Le previsioni sulla crescita del pil (1 per cento nel 2024, 1,2 nel 2025, 1,1 nel 2026 e 0,9 nel 2027) “non eccedono gli estremi dell’intervallo di previsione del panel UPB e non si discostano eccessivamente dalle valutazioni mediane, eccetto che nel 2027“. Ma va tenuto presente che “tutte le previsioni sono validate assumendo la piena e tempestiva realizzazione dei progetti del PNRR e il graduale venire meno delle tensioni geopolitiche internazionali”. Condizioni che l’Upb sembra ritenere improbabili: “L’instabilità del quadro globale è tale per cui le prospettive potrebbero cambiare, anche velocemente e in misura non trascurabile, nel corso dell’orizzonte di previsione. I rischi, che pure appaiono bilanciati nel breve termine, sono giudicati complessivamente orientati al ribasso per i prossimi anni”.

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