Esuberi anche alla Maserati, sempre gruppo Stellantis. Sono oltre 170 le uscite incentivate nello stabilimento di Modena annunciate dal gruppo franco – italiano. “Gli esuberi sono stati quantificati in 150 su Maserati, più 23 lavoratori a cartellino Stellantis, per un totale di 173 esuberi. Di questi, oltre 130 sono ingegneri e progettisti che dovrebbero garantire le capacità future dell’azienda. Si tratta di uscite volontarie, ma, in assenza di prospettive credibili, quale lavoratore non si guarderebbe intorno?”, commenta la Fiom Cgil di Modena esprimendo profonda preoccupazione per le prospettive future.

“Questo su Modena potrebbe determinare la fine del progetto di ricerca e sviluppo che solo qualche anno fa aveva trovato collocazione nell’Innovation Lab del plant di via Emilia Ovest. Oltre ad avere ripercussioni negative sulle capacità produttive dello stabilimento di via Ciro Menotti, e quindi della sua piena ripresa produttiva, e per le ovvie ripercussione sull’indotto. Maserati, sul sito produttivo di via Ciro Menotti, conferma gli investimenti. Per il 2025 è previsto il nuovo modello elettrico, ma resta la domanda: un solo modello di auto potrà saturare la produzione? Anche qualora l’elettrico diventasse realmente sostitutivo rispetto al motore endotermico, i dubbi sono tanti”.

“Io mi auguro che Stellantis non lasci l’Italia: c’è una tradizione nell’industria dell’auto che non può essere abbandonata e trovo giusto che questa azienda continui ad investire nel nostro Paese, perché ci sono anche dei vincoli di coscienza”, dice Antonio Tajani a margine della ministeriale Nato a Bruxelles. “Siamo in un sistema di libero mercato, nessuno può obbligare nessuno, il mio è un richiamo al senso di responsabilità. Ma siamo un Paese attrattivo e al momento opportuno vedremo con chi aprire trattative”, ha aggiunto sulla possibilità che altre multinazionali dell’auto possano venire a produrre in Italia.

“Stellantis dia risposte” – “Il governo ha già dato, ha messo in campo una politica per l’auto, come cambiare la politica europea sul settore auto, ha realizzato un piano di incentivi per l’innovazione e realizzato un piano di incentivi per l’auto. Ora tocca all’azienda adattare il suo piano industriale, finanziario rispetto a quello che il sistema Italia si aspetta, non il governo ma il sistema Italia”, ha detto due giorni fa il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso chiedendo a Stellantis di dare delle risposte. “Il calo del mercato cinese, che rappresenta uno dei mercati principali del marchio Maserati con il 21% delle vendite globali, ha influito notevolmente sul marchio del Tridente. L’obiettivo è di recuperare con le vetture GranTurismo e GranCabrio del programma elettrico Folgore”, ha detto Davide Mele, vice responsabile di Stellantis Europa, delegato dell’azienda alla partecipazione all’incontro con governo e sindacati. Lo scorso 26 marzo il gruppo guidato da Carlos Tavares (che non si è mai presentato agli incontri al ministero) aveva annunciato 2.500 esuberi tra Mirafiori e Cassino. Venerdì 12 aprile a Torino è in programmalo sciopero unitario dei lavoratori Stellantis, il primo da 15 anni.

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