I test ai politici proposti da Nicola Gratteri? “Quello antidroga sono pronto a farlo anche domani. Ma sull’alcol andiamoci piano. Una cosa è guidare ubriachi, una cosa è concederci uno spritz. Vengo dalla terra del prosecco. Mi fosse vietato potrei dimettermi: Churchill salvò l’Europa pasteggiando a champagne e con brandy come dopocena”. Così, intervistato dal Corriere della Sera, il ministro della Giustizia Carlo Nordio risponde alla provocazione del procuratore di Napoli, che – all’indomani dell’approvazione dei test psicoattitudinali per gli aspiranti magistrati – aveva suggerito di sottoporre chi ha responsabilità di governo ai test sull’assunzione di droga e alcol. Almeno sui primi, però, il Guardasigilli non ha nulla da obiettare: “Nel 2021 Giorgia Meloni ha sottoposto tutti i suoi parlamentari al test antidroga, auspicandone l’estensione ai colleghi”, ricorda.

Non è la prima volta, peraltro, che Nordio si paragona alla figura di Winston Churchill, primo ministro britannico durante la seconda guerra mondiale: pochi giorni dopo l’insediamento, indispettito per le critiche all’alta età media degli esponenti del governo, fece vergare dal ministero la seguente nota ufficiale: “Ieri ho sentito in Senato una lamentela sull’età media dei componenti del Governo. In effetti non credo che la saggezza coincida con la vecchiaia, perché una persona a quarant’anni – come diceva Marco Aurelio – ha visto tutto ciò che è, che è stato e che sarà. Ricordo tuttavia che il giovane Napoleone fu sconfitto in Russia da Kutuzov, a Waterloo da von Blücher, che avevano il doppio della sua età e che Churchill celebrò la vittoria su Hitler all’età che ho io ora”. Cioè 75 anni.

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