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“Mi sentivo in colpa per essere andata in vacanza senza bambini, poi una sconosciuta mi ha convinta di una cosa importante”: la storia di Linsday Karp

“Per poco meno di una settimana abbiamo lasciato i nostri figli con i nonni. Era ciò di cui avevamo bisogno, ma tutto è iniziato con il senso di colpa”. La donna racconta al Business Insider delle lunghe telefonate con il proprio figlio che ogni giorno le chiedeva perché non fosse potuto andare con loro

di F. Q.

“Mi sentivo in colpa per essere andata in vacanza senza bambini, poi una sconosciuta mi ha convinto che ogni genitore merita una pausa”. La signora Lindsay Karp ha raccontato in prima persona sul sito web di Business Insider le proprie necessità di libertà dall’amata prole e le proprie sensazioni di fronte al doloroso ma dovuto distacco temporaneo. “L’estate scorsa, io e mio marito abbiamo trascorso cinque giorni a festeggiare il mio quarantesimo compleanno nel mio posto preferito: le Bermuda. Ci siamo rilassati sulla spiaggia di sabbia bianca e abbiamo galleggiato sull’acqua cristallina per tutto il tempo che i nostri cuori desideravano. Abbiamo fatto quello che volevamo, quando volevamo, senza che nessuno, tranne noi, alterasse il nostro programma”, ha spiegato la Karp.

“Per poco meno di una settimana abbiamo lasciato i nostri figli con i nonni. Era ciò di cui avevamo bisogno, ma tutto è iniziato con il senso di colpa”. La donna racconta delle lunghe telefonate con il proprio figlio che ogni giorno le chiedeva perché non fosse potuto andare con loro. “A volte i genitori hanno bisogno di andarsene da soli”, gli rispondeva lei. “Non è una punizione. Quando ci riposiamo perbene diventiamo genitori migliori per voi”. Solo che la Karp quel senso di colpa verso le creaturine lasciate sole e imploranti compagnia non riusciva a toglierselo dalla mente.

La donna ha così interrotto il suo buen ritiro e ha cominciato a googlare cercando casi simili ai suoi. “Per ogni storia che convinceva i genitori a prendersi del tempo, ce n’era un’altra che evidenziava la vergogna che proviamo per averlo fatto”, ha spiegato. “La società si aspetta che siamo madri perfette e, di conseguenza, ci troviamo in una situazione impossibile. Esitiamo a prenderci cura di noi stessi perché la società potrebbe percepirlo come una cattiva genitorialità. (…) Pur sapendo che stavamo facendo ciò che era giusto per noi. Ho sentito la società sussurrare: ‘Perché hai avuto figli se senti il bisogno di lasciarli?'”, ha aggiunto.

Insomma il tormento la assilla fino a quando una donna si avvicina a lei e suo marito sdraiati in spiaggia sotto il sole e gli dice: “Voi due siete in luna di miele?”. La coppia si sente un tantino rinfrancata e la passante rincara la dose: “Non fate come abbiamo fatto noi aspettando di fare una vacanza da soli senza figli prima che questi diventassero maggiorenni”. Insomma è qui che Lindsay si convince definitivamente e butta a mare la colpa. “L’ultimo giorno della nostra vacanza mi sentivo riposata e mi preparavo a ritornare sia alla monotonia che alla frenesia della maternità. Ero pronto per gli inevitabili litigi e per l’inevitabile soddisfazione dei loro bisogni prima dei miei. Quell’ultima mattina, ho capito che cinque giorni di pace e tranquillità erano esattamente ciò di cui avevo bisogno e non c’è niente di cui vergognarsi. Lasciavo che il senso di colpa penetrasse nelle fessure dei rari momenti lontani dai miei figli. Finora. Perché ogni genitore merita di stare lontano dai figli senza vergogna. Soprattutto le mamme”.

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