Moda e Stile

Pierpaolo Piccioli lascia Valentino: “Sono stato in questa azienda per 25 anni, porterò sempre con me questo patrimonio d’amore, di sogni, di bellezza e di umanità”

di Ilaria Mauri

Pierpaolo Piccioli lascia la direzione creativa di Maison Valentino. A meno di tre settimane dall’ultima sfilata alla Fashion Week di Parigi, in un assolato venerdì pomeriggio di primavera, è arrivata la notizia che scuote il mondo della moda. Dopo 25 anni, si è rotto uno dei sodalizi più longevi ma soprattutto più proficui del settore, quello tra lo stilista di Nettuno e la casa di moda fondata da Valentino Garavani. “La Maison Valentino e il suo Direttore Creativo Pierpaolo Piccioli comunicano la loro decisione congiunta di interrompere la loro collaborazione. Dal 2016, Pierpaolo Piccioli, nel ruolo di Direttore Creativo, ha influenzato significativamente il percorso della Maison con la sua visione, dedizione e spirito innovativo, influenzando un capitolo cruciale nella storia dell’azienda“, si legge nel comunicato diramato dal brand. Un annuncio che va a chiudere una settimana a dir poco cruciale per il fashion system, iniziata lunedì con l’addio di Walter Chiapponi a Blumarine dopo una sola sfilata e proseguita poi con il ritiro di Dries Van Noten dalle passerelle.

“Sono grato a Pierpaolo per il suo ruolo di Direttore Creativo e per la sua visione, impegno e creatività che hanno portato la Maison Valentino a quello che rappresenta oggi”, le parole di Jacopo Venturini, Ceo di Valentino; mentre il presidente del consiglio d’amministrazione dell’azienda, Rachid Mohamed Rachid, ha voluto esprimere il suo “più profondo ringraziamento a Pierpaolo per aver scritto un capitolo importante nella storia della Maison Valentino. Il suo contributo negli ultimi 25 anni lascerà un segno indelebile”. Ed è veramente un segno indelebile quello che Piccioli lascerà nella storia della Moda con gli abiti che in questi anni ha creato per Valentino, raccogliendo magistralmente l’eredità del fondatore della maison e proiettandola nella contemporaneità.

Ed ecco allora che, alla luce di questo annuncio, anche la sua ultima sfilata parigina Valentino Le Noir assume tutt’altro significato: una collezione tutta nera pensata come una celebrazione dell’individualità e della potenza della femminilità, ma che ora sembra il lutto di un designer che vi ha lavorato con la consapevolezza che sarebbe stato il suo addio a Valentino. Proprio lui, che tanto ama il colore e che così sapientemente lo maneggia, ha scelto di rinunciarvi scegliendo l’assolutismo del nero come ultima dichiarazione d’intenti. In testa ci risuonano le struggenti noti della colonna sonora creata per l’occasione da Alexander Desplat e Solrey, mentre tornano alla mente le immagini delle modelle in total black che incedevano malinconicamente tra i saloni dorati dell’hotel particulier Pozzo di Borgo. Ora tutto assume un senso, come i tasselli di un puzzle che magicamente si compone.

Non tutte le storie hanno un inizio ed una fine, alcune vivono una specie di eterno presente che brilla di una luce intensa, così forte da non lasciare ombre. Sono stato in questa azienda per 25 anni, e per 25 anni sono esistito ed ho vissuto insieme alle persone che con me hanno intessuto le trame di questa storia bellissima che è mia e nostra”, ha scritto Pierpaolo Piccioli in un toccante post pubblicato su Instagram. “Tutto è esistito ed esiste grazie alle persone che ho conosciuto, con cui ho lavorato, con cui ho condiviso sogni e creato bellezza, con cui ho costruito qualcosa che appartiene a tutti, e che resta immutabile e tangibile. Questo patrimonio d’amore, di sogni, di bellezza e di umanità, lo porto con me, oggi e per sempre”, prosegue il designer. E ancora, il suo è un addio accorato: “Restano con me tutte le emozioni che ho provato e che provo e che portano il nome delle persone che hanno scalato con me per sentieri impervi e sconosciuti che ci hanno portato a panorami bellissimi e ora conosciuti. Restate con me voi che sapete chi siete perché è a voi che sto scrivendo, a voi che devo questo patrimonio d’amore che è inossidabile e perpetuo. In fondo questa è la bellezza, e’ vita, speranza, opportunita’ e gratitudine, e’ la mia gente, il mio cuore, e’ l’amore che ti regala tutte le possibilità del mondo, soprattutto quelle che da solo non potresti immaginare. Grazie al sig. Valentino e a Giancarlo Giammetti che mi hanno consegnato i loro sogni. Grazie a ogni singola persona che ha reso possibile in un modo o nell’altro tutto questo, e’ stato un privilegio e un onore condividere il mio percorso , e i miei sogni, con voi. Stella aveva due anni quando e’ venuta a vedere la mia prima sfilata, sta per compierne 18 e l’altra sera mi ha chiesto: ’Come ti senti?’ ‘Giovane e libero’ , ho risposto. Vi regalo gli occhi miei per vedervi come vi vedo io. Giovani e liberi. E pieni di sogni. Sempre”.

E mentre Maison Valentino fa sapere che “una nuova organizzazione creativa sarà annunciata presto”, sui social già si è scatenato il toto-nomi per il suo successore. D’altra parte, il valzer delle poltrone nei grand brand è in corso da mesi, con il mondo della moda che cerca di ristabilirsi dopo i recenti cambiamenti globali che l’hanno fatto vacillare. E’ un periodo di transizione in generale, ma in particolare proprio per Maison Valentino: tutto è iniziato nel luglio del 2023, quando Kering e Mayhoola (il fondo proprietario del brand, ndr) hanno stipulato un accordo vincolante per l’acquisizione da parte di Kering di una partecipazione del 30% in Valentino. Un’operazione da 1,7 miliardi di euro arrivata nel momento in cui la maison era all’apice del successo e della popolarità, con il colosso del lusso guidato da François-Henri Pinault che si è posto l’obiettivo di acquisire il 100% del capitale sociale di Valentino non oltre il 2028. Da allora avevano iniziato a circolare tra gli addetti ai lavori rumors su un possibile addio di Piccioli, ma si trattava – appunto – di voci come tante se ne sentono nel settore. Ora che è giunta l’ufficialità, una cosa è certa: la scelta dell’erede di Piccioli la dirà lunga sull’impronta che il gigante del lusso francese – già proprietario di Gucci, Saint Laurent e Bottega Veneta – vorrà dare al corso di Maison Valentino. Chiunque sia il prescelto, lo aspetta un compito non facile.

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