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“Mi hanno offerto davvero tanti soldi per parlare dei miei figli, legandoli a dei brand ma la sfera personale vale più di qualsiasi cifra”: le parole di Pierpaolo Spollon

In un'intervista a La Stampa, il protagonista di Odio il Natale ha spiegato che la carriera e la vita privata si possono tenere separate: "Mi mangio le mani se penso che non li ho accettati, ma d’altro canto penso che quando un domani mio figlio mi chiederà perché non abbiamo fatto certe cose..."

di F. Q.

La fiction contemporanea ha il suo volto. Pierpaolo Spollon è tra i protagonisti delle serie più amate, da Doc-Nelle tue mani a Blanca. Poco si sa del suo privato e anzi solo di recente l’attore ha raccontato di essere padre di suoi figli. Successo anche a teatro per Spollon con “Quel che provo dir non so“. In un’intervista a La Stampa, il protagonista di Odio il Natale ha spiegato che la carriera e la vita privata si possono tenere separate: “Mi hanno offerto davvero tanti soldi per parlare dei miei figli, legandoli a dei brand, e credimi, in questo momento in cui non esistono più guadagni facili, mi mangio le mani se penso che non li ho accettati, ma d’altro canto penso che quando un domani mio figlio mi chiederà perché non abbiamo fatto certe cose, io potrò spiegargli che era per il suo bene, e insegnargli che la sfera privata e personale ha un valore più alto di qualsiasi cifra. Per ora mi mangio solo le mani, però poi sarò contento”. Figlio di un papà commissario di Polizia e di una mamma segretaria dell’Esercito Italiano, Spollon a teatro racconta, attraverso un monologo divertente e autoironico, quali sono stati i suoi turbolenti rapporti con le emozioni, a partire dall’età dell’infanzia, fino ad arrivare ai giorni nostri: “L’unica cosa che ho capito delle emozioni è che non ne sappiamo ancora niente. La stessa parola “emozioni” è molto giovane rispetto alla storia dell’umanità, ha un centinaio d’anni, che sembrano tanti, ma se pensi che prima del novecento la parola non esisteva la prospettiva cambia”. A proposito dei suoi due bambini a Repubblica aveva raccontato: “A Padova lo sapevano e hanno rispettato la mia discrezione, avevo paura di dare i figli in pasto, li ho protetti. Poi, se un giorno vorranno farsi fotografare, stare sui social, decideranno loro. Orlando, il grande, ha quattro anni e mezzo (…) Una volta a chi mi faceva i complimenti ho detto: ‘Vengo appena posso, ho un figlio’. Mi ha risposto: ‘Non è possibile, sul web non c’è scritto’”.

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